Battlefield 1 è disponibile da oggi in tutti i negozi, ma le prime critiche non sono tardate ad arrivare. Non stiamo parlando di giudizi da parte di utenti, stampa internazionale o via dicendo, ma di Alpini che hanno vissuto in prima persona la guerra sul Monte Grappa.
É stato il Corriere.it a riportare le parole di Sebastiano Favero, il presidente dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini), che si è espresso come portavoce per tutti coloro che hanno vissuto quei tragici momenti di guerra:
Ovvio che sono contrario ad una cosa del genere, non ci sembra affatto il caso di trasformare un luogo sacro in un videogioco. Il Monte Grappa dovrebbe essere ricordato per il sacrificio di chi ha combattuto ed è morto lassù, dall’una e dall’altra parte, e non quindi essere riportato d’attualità in questo modo, con gente che spara e uccide, con sangue ovunque. Temi delicati, come quello della guerra, specie di questi tempi, vanno affrontati in maniera diversa e non in modi devianti come questo.
In merito si è espresso anche il consigliere regionale Sergio Berlato, che rincara la dose affermando che “[…]è una mancanza di rispetto nei confronti di un territorio che ha visto morire decine di migliaia di giovani per difendere la patria[…].”
E se questo non bastasse, sono stati trovati anche i primi bug grafici.
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