Non solo in Italia ci sono grossi dibattiti etici sui videogiochi. È notizia di pochi giorni fa, infatti, che il governo iraniano ha bloccato l’utilizzo di Clash of Clans sul suo territorio, dopo che il gioco è stato valutato da una serie di psicologi.
Clash of Clans, cavallo di punta di Supercell insieme a Clash Royale, sarebbe infatti responsabile di promuovere violenza tra i giovani, e addirittura tribalism, come riporta la BBC (si potrebbe tradurre come guerre tra tribù primitive).
La decisione è divenuta ufficiale lo scorso 27 dicembre, e difatti moltissimi utenti iraniani si sono ritrovati a contattare Supercell sul forum ufficiale vista l’impossibilità di giocare, dato che il titolo richiede una connessione ai server. Nessuna soluzione, purtroppo per loro: il gioco è bloccato.
È un colpo sicuramente duro per Supercell, considerando che secondo i dati oltre il 64% dei dispositivi mobile in Iran avevano installato Clash of Clans. Non è un caso isolato, quello del gioco di Supercell. Sempre in Iran, alcuni mesi fa, il governo bloccò Pokémon GO, app di Nintendo che in estate ha fatto registrare il boom di download e il massimo periodo di attività.
Scrivi un commento