L’ultima settimana ha portato con sé non solo importanti annunci come la data di uscita per Mass Effect: Andromeda, tanti nuovi rumor su Rabbids Kingdom Battle e la nuova tecnologia HDMI 2.1, ma anche per la scomparsa di alcuni titoli discretamente importanti dagli store digitali. Una pratica non nuova negli ultimi anni, ma che pone un grosso quesito: per quale motivo continuare a promuovere il mercato digitale, che io stesso utilizzo e apprezzo per molti aspetti, se ad un certo punto della mia vita devo correre il rischio di ritrovarmi privato di qualcosa che ho pagato e senza alcun rimborso?
Protagonista del fattaccio è stata Activision, che in settimana non ha rinnovato i diritti di pubblicazione di tre suoi titoli usciti negli ultimi anni. Il primo a scomparire è stato The Amazing Spider-Man, rilasciato nel 2012 in concomitanza con l’omonimo film con protagonista Andrew Garfield, che non ha lasciato tracce del suo passaggio su PlayStation Store, Xbox Live, eShop e Steam. Il giorno seguente lo stesso destino è toccato prima a Teenage Mutant Ninja Turtles: Fuori dall’ombra, e poi a Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutanti a Manhattan, quest’ultimo peraltro pubblicato a maggio del 2016, dunque pochissimi mesi fa. La domanda che tutti gli acquirenti ora si fanno è: e adesso?
Ci troviamo di fronte ad un inconveniente assolutamente da non sottovalutare per il mercato digitale dei videogiochi: i diritti di pubblicazione. La perdita di essi coincide con la disdicevole situazione nella quale si trovano ora i giocatori che hanno acquistato i sopra citati The Amazing Spider-Man e così via: i prodotti che loro hanno acquistato con i propri soldi sono stati rimossi e resi quindi inaccessibili. Gli euro, le sterline, i dollari che gli utenti di tutto il mondo hanno speso per questi tre giochi si sono volatilizzati esattamente come i tre titoli, e quello che resta in mano ai giocatori, alla fine, è un pugno di mosche. Successe anche a me, alcuni anni fa, quando acquistai Spyro 2: Gateway to Glimmer su PS Store. Dopo alcuni mesi il gioco sparì nel nulla, salvo poi ricomparire quasi un anno dopo. Non una bella cosa, in effetti.
Non tutto potrebbe esser perduto, attenzione. La stessa Activision non è nuova a questo tipo di situazioni: nel 2014, infatti, sparì dagli store digitali il gioco di Deadpool, che tornò disponibile solo alcuni mesi dopo quando evidentemente Activision rinnovò lo sfruttamento del marchio. Ci sono possibilità dunque anche per gli ultimi tre scomparsi, con un’eccezione: Spider-Man è ora in mano a Insomniac Games e Sony, che sta producendo un gioco previsto per il 2017 su PS4. Ci saranno ulteriori problemi di sfruttamento del nome di Spider-Man?
La questione, in realtà, pone una domanda ancor più grande: alla luce dei fatti degli ultimi giorni, per quale motivo un utente dovrebbe continuare ad essere spinto verso il mercato digitale se questo si rivela essere un luogo poco sicuro per i propri acquisti? I network, così come le producer house e le case distributrici, devono essere in grado al giorno d’oggi di dare delle garanzie: se un prodotto viene acquistato in digitale, è tuo di diritto per sempre,e in qualunque momento l’acquirente ha il diritto di scaricarlo, anche se questo non è più acquistabile da nessuno. In caso contrario, l’alternativa è quella che molte aziende odierne odiano: il mercato retail. Entri in negozio, trovi il gioco che ti interessa (sì, anche The Amazing Spider-Man, Deadpool, Ninja Turtles e così via), lo acquisti, e il disco è tuo finché morte (o graffio) non vi separi. Sarà per sempre lì, sullo scaffale, sulla libreria o nello scatolone, e nessuna perdita dei diritti coinciderà con una perdita del gioco.
Ci vogliono garanzie, e al più presto. Chi ci dice che, per assurdo, un giorno Ubisoft non rinnovi i diritti di pubblicazione di Assassin’s Creed e tutti coloro che hanno acquistato un qualche titolo della serie in digitale si ritrovino senza poterlo giocare?
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