Abbiamo già avuto modo di provarlo durante le ultime edizioni della Milan Games Week (oltre a scambiare qualche parola con gli sviluppatori), ma ora che è disponibile la versione beta vogliamo portarvi i nostri pareri su 5 Minutes Rage, l’indie italiano di Indomitus Games (qui la pagina Steam relativa).
5 Minutes Rage è un party shooter in 2.5D che contiene elementi platform. Al suo interno impersoniamo un robot (o junkbot, termine utilizzato nel gioco) dotato di un cannone laser e di uno scudo. Il nostro compito è quello di contrastare gli avversari, uccidendoli se necessario, per lanciare la palla nella porta avversaria. Si tratta dunque di un classico sport, se vogliamo, con l’unica eccezione che i giocatori sono dei robot. Come tale, è necessaria una modalità multigiocatore, e nel titolo troviamo tutte le combinazioni possibili: sono presenti infatti multiplayer e co-op sia locali che online fino a 4 giocatori (2vs2 oppure 1vs1). Sfortunatamente non è stata inserita, al momento, la possibilità di giocare contro dei bot o di averne in squadra uno, e perciò è obbligatorio partecipare alle sessioni di matchmaking (comprensibilmente limitate in questa fase beta) oppure sfidare gli amici in locale o online.
Qualunque sia la modalità scelta, una volta entrati in partita si scatena il delirio! 5 Minutes Rage è infatti un gioco molto frenetico, in cui la rapidità nei movimenti assume un ruolo fondamentale per la vittoria. I comandi sono molto semplici: corri, spara, difenditi e lancia la palla, tutto qui. Ma il sapiente uso di queste poche mosse e la coordinazione con il compagno di squadra (in caso di match 2vs2) danno una forte impronta all’esito della partita. Partita che, come da titolo, ha la durata di cinque minuti: trecento secondi esplosivi, in cui non è permessa una minima distrazione se non in quei pochi attimi successivi all’entrata della palla in porta (anche se in quel momento starete senza dubbio esultando o imprecando).
Le strade per arrivare alla vittoria sono molte: se giocate da soli potete gestirvi lo spazio nella mappa come preferite, mentre in coppia il rischio è quello di “tirarsi la zappa sui piedi” se il vostro compagno non gioca come vorreste. Classici problemi di qualunque gioco multiplayer simile, certo, ma che la rabbia (rage in inglese, per chi non masticasse la lingua d’oltremanica) di questo titolo mette ampiamente in risalto. Una caratteristica fondamentale è lo scatto: se non possedete la palla potete infatti correre senza limiti di tempo, spostandovi da un lato all’altro della mappa in pochissimi istanti. La differenza si sente non appena si prende possesso dell’ambita sfera, in quanto diventa impossibile scattare per noi, ma non per gli altri. Diventa utile quindi l’opzione di passare la palla al compagno di squadra, potendo così tornare a sparare e a difenderci con lo scudo. Molto utile, ma difficile da sfruttare, è la cannonata: si tratta di un colpo molto potente (utilizzabile anche per lanciare la palla in porta) che necessita però un tempo di caricamento di qualche secondo; non sarà facile non essere colpiti dagli avversari prima di riuscire ad ucciderli con questo colpo. I nemici a terra respawnano dopo pochi secondi, dandovi comunque qualche momento di respiro per ribaltare le sorti della partita.
Le mappe di gioco sono cinque, tutte circa delle stesse dimensioni ma molto varie nella composizione. I livelli si differenziano anche per alcuni elementi mobili attivabili grazie ai proiettili laser in nostro possesso, e che vanno a modificare (seppur leggermente) l’ambiente di combattimento. In tutti i casi si può notare un’atmosfera ricca di colori e tipica dei giochi anni ’80 dello stesso genere. Gli effetti sono comunque moderni e futuristici, e il tutto è realizzato con il motore grafico Unreal Engine 4, per cui nulla di “vecchio”. L’estetica è un fattore importante anche nei junkbot stessi, che sono modificabili in tutto e per tutto. Si parte dalla testa, passando per il corpo centrale, le braccia, il cannone e scendendo poi alle gambe e ai piedi: le possibilità di personalizzazione sono veramente tante, tenendo conto che viene distinto il lato destro dal sinistro. Ognuno potrà quindi creare il proprio junkbot secondo i propri gusti, mostrandolo agli amici e agli avversari sconosciuti incontrati online.
Tirando le somme, 5 Minutes Rage ci è sembrato veramente un buon titolo, considerando che è il lavoro di uno studio indipendente. Ovviamente non è l’unico nel suo genere, e l’originalità non deve mancare per restare a galla nel mercato videoludico. Nonostante questo, durante le brevi sessioni di matchmaking disponibili non ho avuto difficoltà a trovare altri giocatori, e la versione beta non ha presentato problemi o difetti. Il giudizio è quindi totalmente positivo, e ci auspichiamo che il proseguimento dei lavori da parte di Indomitus Games lo sia altrettanto, in attesa di una data di uscita ufficiale.
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