Ormai pienamente a suo agio con videogame AAA che fanno del multiplayer cooperativo la propria forza, Ubisoft ci riprova. Questa volta, dopo i vari The Division e Rainbow Six: Siege, tocca al franchise di Ghost Recon evolversi e puntare in alto, con il nuovo Wildlands che si appresta ad approdare su PlayStation 4, Xbox One e PC dal 7 marzo. Presentato in pompa magna con tanti succulenti video gameplay, e con una campagna marketing di primissimo livello fatta anche di illustri nomi come il regista John McTiernan e gli scrittori Don Winslow e Shane Salerno, responsabili in parte della sceneggiatura del gioco, Ghost Recon: Wildlands potrebbe avere le carte in tavola per diventare una delle opere più mastodontiche di sempre per l’azienda francese, dove la coop sarà di nuovo al centro dell’attenzione senza però che il titolo venga inteso come un ennesimo sparatutto MMO, genere che comunque sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni.
Partiamo dalle solide basi del gioco. Ghost Recon: Wildlands sarà uno sparatutto tattico in terza persona, giocabile sia in singolo che in cooperativa con altri tre giocatori. Nessuna competizione, ma tanta strategia e tanto affiatamento saranno richiesti per riuscire ad esplorare le immense Wildlands e a portare a termine l’arduo compito che è stato assegnato alla divisione Ghost: ripulire la Bolivia dal Cartello della droga del Paese, che sta mettendo a ferro e fuoco tutta la regione. Dai vari gameplay che abbiamo avuto modo di vedere, il mondo di gioco di Wildlands, incredibilmente ben realizzato e caratterizzato anche nei piccoli dettagli pur trattandosi di un open world, appare quasi sconfinato, tanto che Ubisoft ha dichiarato più volte di come questo sia l’area più grande mai progettata per un gioco della compagnia. La squadra Ghost dovrà non solo fare i conti con un Cartello particolarmente agguerrito, ma anche riuscire ad agire nella maggior discrezione possibile.
Pur non brillando esageratamente per novità ed originalità, presentando meccaniche e strategie di squadra già viste in più occasioni non solo in produzioni targate Ubisoft, sembra molto interessante l’approccio che gli sviluppatori hanno deciso di dare alle missioni di Ghost Recon: Wildlands, ossia la totale libertà al giocatore. È possibile optare per un approccio più action, cercando di portare a termine il compito e di eliminare il bersaglio in pochi minuti. C’è chi invece deciderà di scegliere una tattica più attendista e pensata, studiando a fondo i movimenti e le abitudini dei soldati nemici e dei bersagli prima di colpire, strategia che sicuramente sarà maggiormente nelle corde di chi giocherà in una squadra di quattro utenti umani. A questo si aggiungono parecchie dinamiche che renderanno movimentato e variegato il conseguimento di un’operazione: il ciclo giorno/notte, la presenza di elementi di disturbo come gli indifesi abitanti delle Wildlands, l’utilizzo dei numerosi veicoli a motore come fuoristrada ed elicotteri come abbiamo visto nelle spettacolari scene di inseguimento anche allo scorso E3. Se a tutto questo aggiungiamo un ricchissimo arsenale di armi, rigorosamente dotate di silenziatore per le operazioni stealth, e un intricato sistema di skill da assegnare al nostro soldato, potete ben capire che gli sviluppatori hanno creato un gameplay decisamente intenso per cercare di spronare i giocatori a provare cose che non ci immagineremmo neanche nei nostri sogni.
Ulteriori elementi da tenere in grossa considerazione sono le altre due unità in azione nelle Wildlands, le Forze Ribelli e le Unidad Forces. Mentre le prime saranno degli importanti supporti pronti ad entrare in azione al nostro fianco, soddisfando le loro richieste e stringendo preziose alleanze, le Unidad Forces saranno invece una sorta di elemento di disturbo potenzialmente negativo. Il nostro obiettivo nelle Widlands non è la decimazione di questo gruppo armato, ma se decideremo di intralciarli ci ritroveremo sempre più spesso a dover fare i conti anche con loro oltre che con il Cartello.
Insomma, dalla personalizzazione del proprio soldato fino alle tattiche da utilizzare, dal vasto mondo di gioco ai dettagli tecnici. Ghost Recon: Wildlands sembra voler recuperare alcuni aspetti di Tom Clancy’s The Division, tra i più apprezzati, e riproporli in un nuovo titolo che fa della tattica, a differenza dell’azione come nel titolo di Massive Entertainment, il suo punto di forza. Le Wildlands, che già ci sono state mostrate in tante occasioni, sono pronte ad aprire ufficialmente i battenti dopo due sessioni di beta, dalle quali però abbiamo ereditato anche alcuni dubbi legati ai troppi bug riscontrati in gioco, oltre ad una IA un po’ altalenante dei compagni di missione quando questi sono controllati dal sistema. Ubisoft Paris sarà riuscita a sistemare tutto per il debutto, previsto per il 7 marzo su PS4, Xbox One e PC?
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