La serie di Sniper Ghost Warrior è riuscita a differenziarsi dal resto degli altri FPS grazie ad un gameplay incentrato su fasi stealth e di cecchinaggio, senza stringere l’occhio a sparatorie ed esplosioni, come accade nella maggior parte degli sparatutto in prima persona.
Proprio per questo motivo, la saga è riuscita a ritagliarsi una buona fetta di videogiocatori tanto che, oggi, siamo qui a parlarvi del terzo capitolo. Questa dunque la recensione di Sniper Ghost Warrior 3.
Nota: La versione provata è quella PS4.
DUE FRATELLI E UN OPEN-WORLD
Robert e Jon sono due fratelli che hanno intrapreso la vita militare e infatti, nel prologo del gioco, ambientato nel confine russo-ucraino, si ritroveranno in missione insieme.
Purtroppo però la missione non si conclude nel migliore dei modi e Robert, il più piccolo dei due, viene misteriosamente rapito. Circa un anno dopo Jon, che noi stessi impersoneremo, si ritroverà in Georgia con l’intento di fermare una cellula ribelle, che sembra collegata con la scomparsa del fratello. Ovviamente per avere più informazioni a riguardo, il nostro Jon dovrà compiere missioni su missioni, durante le quali si scopriranno nuovi pezzi di trama.
Trama che, tuttavia, risulta essere poco incisiva, nonostante qualche colpo di scena e qualche buono spunto. Complice di ciò anche dei dialoghi abbastanza anonimi e spesso scontati così come il doppiaggio (interamente in inglese e sottotitolato in italiano).
E’ importante sottolineare, che per la prima volta nella serie, l’intera campagna si svolgerà in un mondo open-world, che potremo esplorare in lungo e in largo grazie alla presenza di alcuni autoveicoli che ci permetteranno di spostarci più velocemente.
Come ogni open-world che si rispetti, oltre alle missioni principali, potremmo svolgere missioni secondarie e raggiungere punti d’interesse nei quali dovremo salvare prigionieri o scoprire zone per il viaggio rapido, che ci permetteranno di recarci istantaneamente da una parte all’altra della mappa. Come se non bastasse, all’interno della mappa di gioco si troveranno tanti collezionabili, come quadri, o fucili da cecchino. All’interno della mappa troveremo inoltre il nostro rifugio dal quale dovremo necessariamente passare per avviare una nuova missione tramite un PC o, semplicemente, per riposare, modificare l’equipaggiamento, creare proiettili, medikit, gadget secondari o leggere informazioni di guerra. Potremo ad esempio creare proiettili esplosivi, traccianti o da richiamo, utilissimi per distrarre il nemico o, ancora, un kit di riparazione del silenziatore che, dopo qualche colpo, perderà il suo effetto, rendendovi vulnerabili. L’inserimento del rifugio è stata una buona scelta per quanto riguarda il banco da lavoro e il crafting ma, tuttavia, dover accedere ogni volta al computer per avviare una nuova missione risulta poco intuitivo e poco utile ai fini del gameplay.
IL FUCILE DEL CECCHINO E’ UN’ESTENSIONE DEL SUO OCCHIO
Ma passiamo ora a parlare del fulcro di Sniper Ghost Warrior 3: le fasi di cecchinaggio.
Come detto all’inizio di questa recensione, lo scopo del gameplay è quello di passare inosservati ed agire all’ombra, uccidendo il nemico di turno senza che nessuno se ne accorga.
Proprio per questo motivo, prima di sparare, si rivelerà necessario studiare con cura la zona circostante e trovare un punto da cui poter cecchinare ed avere una buona visuale. Per fare ciò, lo strumento più adatto sarà il drone che potremo far volare sopra la zona designata per marcare i nemici e per trovare qualche punto rialzato da cui poter dare inizio al massacro dalla distanza. Durante queste fasi abbiamo notato però che il drone segnala con ritardo i nemici, nonostante ci si trovi perfettamente sopra di loro. In realtà, oltre al drone, per segnalare i nemici, potremo fare uso direttamente del mirino del nostro fucile. In alternativa, potremo anche prendere da dietro un nemico e interrogarlo per scoprire punti d’interesse, obiettivi e nemici.
dopo aver ispezionato l’area arriverà il momento di raggiungere una zona sopraelevata: è a questo punto che avranno inizio delle brevi fasi platform che permetteranno al nostro cecchino di aggrapparsi e scalare pareti rocciose, meccanica che ci è piaciuta molto e che rende il gameplay un po’ più vario. Le pareti scalabili potranno essere facilmente trovate utilizzando il tasto L1, che attiverà la modalità esplorazione, grazie alla quale le pareti scalabili verranno evidenziate in oro.
Una volta aver scalato pareti dovremo sdraiarci oppure posizionarci dietro ad un riparo così da attivare la “posizione ottimale” grazie alla quale potremo poggiare il nostro fucile con il bipede, aumentando la stabilità della nostra arma. Arrivati a questo punto non mancherà che mirare e sparare ai soldati, ma non siate troppo precipitosi. Bisognerà infatti mirare il nemico, regolare il cannocchiale in base alla distanza, calcolare la deviazione del proiettile in base al vento, trattenere il respiro e, solo allora, far partire il colpo. Dobbiamo ammettere che vedere il colpo partire a rallentatore ed entrare nella testa del soldato nemico è una cosa molto suggestiva.
Le meccaniche appena descritte non vi annoieranno dato che ogni situazione sarà diversa dall’altra e, proprio per questo motivo, le vostre abilità saranno messe continuamente alla prova. Il tutto diventa ancora più impegnativo se giocherete in modalità sfida, nella quale non avrete nessun aiuto e che renderà il tutto molto più realistico; modalità che, secondo il nostro punto di vista, rappresenta la vera anima del gioco.
Da sottolineare inoltre una vita non auto-rigenerante (se non nella modalità normale) che vi obbligherà ad utilizzare i medikit e a nascondervi per non essere scoperti dai nemici.
NASCE, CRESCE, CORRE E…SPARA
Proseguendo con le missioni, il nostro Jon acquisirà esperienza e, in particolare, punti abilità che gli consentiranno di sbloccare alcuni potenziamenti.
Tali punti potranno essere spesi in tre diverse categorie: cecchino, fantasma e guerriero. Ovviamento ogni categoria conterrà abilità che permetteranno di potenziare le statistiche del nostro cecchino nelle fasi di cecchinaggio, nelle fasi stealth e in quelle d’assalto. Il sistema di potenziamenti non è molto profondo ma risulta comunque un’aggiunta apprezzabile.
Purtoppo dobbiamo sottolineare la presenza di alcuni bug grafici come la comparsa improvvisa dei nemici che fino a pochi momenti prima non si trovavano in zona. Inoltre, abbiamo notato cali vistosi del frame-rate ed un tempo di caricamento veramente esagerato (nonostante la corposa patch di 9 giga che abbiamo scaricato prima di avviare il gioco), segno che il gioco non è stato ottimizzato a dovere.
PUNTI DI FORZA
- Sistema di mira ben congeniato
- Possibilità di personalizzare armi e craftare oggetti
- Sessioni di scalata divertenti
- Modalità sfida appagante
PUNTI DI DEBOLEZZA
- IA poco efficiente
- Caricamenti troppo lunghi
- Trama poco incisiva
- Bug grafici e rallentamenti
Sniper Ghost Warrior 3 è un gioco che gli amanti dei giochi stealth non possono assolutamente farsi scappare. Per tutta la campagna vi ritroverete infatti nei panni di un cecchino che avrà l’unico compito di portare a termine le missioni muovendosi nell’ombra e uccidendo dalla distanza i propri nemici. Grazie ad un sistema di mira ben congeniato, ad alcune fasi platform divertenti e ad un mondo open-world da esplorare in tutto e per tutto, Sniper Ghost Warrior 3 vi farà passare ore e ore e divertimento.
Purtroppo una trama poco convincente unita ad alcuni problemi tecnici e grafici rovinano quello che sarebbe potuto essere senza dubbio un titolo nettamente migliore.
Ringraziamo Koch Media Italia per la copia stampa.
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