Con questo quinto numero, Jason Blundell e Craig Houston si avvicinano sempre di più alla conclusione della saga fumettistica Call of Duty: Zombies. Ispirata alla storica modalità ideata da Treyarch nel lontano 2008 su COD: World at War, la storia a fumetti riprende le storie, lì dove si erano interrotte, dei quattro protagonisti della cosiddetta TranZit Crew di Black Ops II: Marlton, Misty, Russman e Stuhlinger.
E mentre in Italia stiamo ancora aspettando notizie circa una possibile pubblicazione su carta stampata, cosa che farebbe sicuramente contenti migliaia di fan sul nostro territorio, ci gettiamo a capofitto nella lettura e nell’approfondimento su questo numero. Se vi siete persi il quarto capitolo, potete leggere la nostra recensione a questo indirizzo. Un episodio a dir poco fondamentale: Richtofen inizia a svelare il suo piano, i Victis si ritrovano in un complesso scientifico molto misterioso, e Stuhlinger riesce a recuperare un mistico oggetto dal potere incommensurabile, il Kronorium.
Il quinto episodio di Call of Duty: Zombies regala ben pochi risvolti narrativi, e i botti vengono rinviati tutti al gran finale previsto con il sesto numero della miniserie. Un gran peccato, perché se consideriamo che il fumetto ha avuto a disposizione solo sei parti per esporre tutte le proprie vicende, sprecarne completamente uno per far vedere combattere (aggiungiamo, inutilmente) i Victis non è stata proprio una grande scelta editoriale e di pianificazione del tutto.
Stuhlinger ha recuperato il Kronorium, ma nel frattempo ha svegliato alcune orripilanti creature potenziate da componenti robotici, che iniziano a combattere contro il gruppo e anche contro i non-morti. In sostanza, tre fazioni si contendono questo strano campo di battaglia nel quale la realtà, come Richtofen suggerisce a Stuhlinger, sta collassando su sé stessa: i Victis, i nuovi strani esseri, e gli zombie guidati da Primis Richtofen. Alt, prima di proseguire, piccola precisazione: alla luce dell’intera Storia Zombie, che anche noi stiamo traducendo in queste settimane, sembra che la versione zombie di Richtofen vista nella serie a fumetti sia in realtà il Richtofen dell’universo Primis, che in seguito alla vittoria di Maxis è stato trasferito in un corpo di non-morto, cosa che accadde al termine di Buried. Ma speriamo vivamente di non sbagliarci, e di aver finalmente compreso questo passaggio.
Al termine di una sanguinosa battaglia nella quale Misty rischia davvero grosso, il gruppo si riunisce nel bosco adiacente alla struttura per discutere sul Kronorium e per decidere di ripartire a bordo delle capsule che nel terzo episodio li avevano trasportati in questo strano mondo. Prima, però, devono riuscire a infiltrarsi nella struttura e quindi a oltrepassare le orde di zombie e nuovi nemici che impediscono il passaggio. Ne conseguirà un’altra feroce battaglia, a colpi di molotov, fucili d’assalto e tanto sangue, come è da sempre ormai nello stile della serie pubblicata da Dark Horse Comics. Purtroppo, nel momento in cui i Victis raggiungono definitivamente le capsule e si preparano al salto, si chiude qui il quinto episodio.
Debole, scialbo e davvero poco ispirato, Call of Duty: Zombies #5 è sembrato fin troppo un riempitivo, un modo per allungare il brodo e permettere alla serie di resistere ancora per un episodio che arriverà, speriamo, a luglio. Le uniche sequenze davvero interessanti sono quelle del bel discorso tra i Victis, nel bosco, quando si rendono conto che la grande forza di questo gruppo è proprio il gruppo, e che ognuno è disposto a sacrificarsi per aiutare tutti. Le altre parti, ormai, sanno tutte di già visto: scontri a fuoco, tanti zombie, altri scontri a fuoco, ancora più zombie. Speriamo, quindi, che il sesto capitolo non deluda nuovamente le aspettative.
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