Ad Ottobre l’ESBR, il gruppo che si occupa di classificare i videogiochi per età in territorio americano, aveva dichiarato che le casse premio acquistabili non fossero una forma di gioco d’azzardo, nonostante la loro casualità, facendo cambiare idea a PEGI e venendo ascoltata anche dal governo britannico. Il Belgio, però, non sembra andare d’accordo con questa affermazione ed ha deciso di investigare su giochi come Overwatch e Star Wars: Battlefront II per capire se classificarli o no come tali.
In questi due specifici titoli, ma non solo, è possibile continuare a giocare per migliorare il proprio personaggio oppure, nel caso si sia poco inclini a usare molto del proprio tempo in questo campo, si possono comprare delle casse tramite microtransazioni e sperare di ottenere i premi desiderati. Ed il problema è proprio questo: “Il sistema dipende dal caso”, ha dichiarato il direttore della Commissione dei Giochi d’azzardo belga, per questo i due giochi sono ora sotto investigazione.
Se venissero davvero classificati come tali, ad EA ed Activision Blizzard potrebbe costare molto caro: si parla del pagamento di centinaia di migliaia di euro e della loro rimozione dal mercato. E come se non bastasse, anche altri Paesi potrebbero fare lo stesso ed iniziare a regolamentare possibilmente qualsiasi campo in cui le persone spendono soldi senza sapere con certezza assoluta cosa andranno ad ottenere, che effettivamente non sarebbe una cattiva idea.
Fonte (in olandese)
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