Dopo aver infranto record su record su Twitch, YouTube, Steam, Xbox One e chi più ne ha più ne metta, PlayerUnknown’s Battlegrounds ha debuttato nei giorni scorsi anche su smartphone e mobile. A sorpresa, PUGB Corporation e Tencent Games hanno rilasciato, forse per rispondere al Fortnite: Battle Royale di Epic Games al quale è toccato lo stesso destino, una versione iOS e Android del popolare gioco molto in voga al momento, del quale vogliamo parlare un po’ oggi. Se volete provarlo, comunque, sappiate che il gioco occupa circa 800 MB di memoria sul vostro dispositivo e che è completamente gratuito, a differenza della sua versione originale.
Brevissima premessa, per chi fosse ancora alieno al mondo dei Battle Royale e non ha mai familiarizzato con la tipologia di gioco che rappresentano. Una partita di PlayerUnknown’s Battlegrounds può durare da pochi secondi a diversi minuti, a seconda della vostra abilità e naturalmente della vostra fortuna: verrete infatti gettati, da un aereo, dotati solamente di un paracadute, e dovrete cercare nelle abitazioni e nei vari luoghi della mappa di gioco tutto quello che diventerà il vostro equipaggiamento, dagli indumenti alle armi. Chi vince? Ma naturalmente chi rimane in piedi per ultimo, dopo essersela vista non solo con i nemici pronti a farlo fuori ma anche con il progressivo restringimento della safe zone, area dentro la quale possiamo continuare a giocare senza subire perdite di punti vitali. La formula vista su PC e console rimane totalmente invariata nella sua nuova incarnazione mobile, ed è ancora estremamente efficace.
Sin dalle prime partite, PUBG Mobile si dimostra come un gioco molto valido, tosto tecnicamente e senza troppe sbavature, cosa che clamorosamente cozza con quanto visto specialmente su Xbox One dove il lancio non fu particolarmente apprezzato sotto quel punto di vista e che ancora oggi gli sviluppatori sono al lavoro per porre rimedio. Con la possibilità di scegliere quale tipologia di livello di dettaglio avere in game, tra basso, medio e alto, siamo liberi di avere l’esperienza visiva che vogliamo, e in tutti i tre casi si tratta di qualcosa di difficilmente immaginabile per un gioco mobile di questo livello. Il lavoro degli sviluppatori per convertire l’intera area di gioco in un mondo adatto a telefoni e tablet è da premiare. Naturalmente si perde qualcosa a livello di dettaglio mano a mano che scegliamo di diminuire le nostre pretese dal menù di selezione, ma questa scelta non inficia in alcun modo sul gameplay o il gioco in sé. Certo è che più avremo dettagli elevati, più la batteria ne risentirà: una intera partita di PUBG Mobile con dettagli al minimo può prosciugare fino al 15% di batteria (il gioco è stato testato su Zenfone 4 Selfie Pro), quantità che naturalmente sale col progredire dei livelli di dettaglio.
Estremamente ottimo è stato inoltre il lavoro fatto per adattare l’intero gameplay e la mappatura dei comandi ai nuovi dispositivi, privi ormai di qualsivoglia tasto e sul quale occorre ragionare e agire in maniera differente. La gestione del movimento e della rotazione della visuale viene affidata ai lati destro e sinistro dello schermo, come se su di esso si trovassero due levette analogiche, funzione non certamente innovativa ma che fa il suo sporco lavoro senza problemi. La necessità però di avere tanti comandi a schermo, come la ricarica, l’arma secondaria o il fuoco, ha necessitato di un ragionato posizionamento delle icone che in alcuni casi possono dare problemi di confusione. Il comando per fare fuoco, ad esempio, è stato intelligentemente posizionato sia sull’estrema destra dello schermo che nel lato opposto, in modo tale che il giocatore può sparare spostandosi oppure sparare restando fermo e ruotando la visuale. Certamente, ne esce fuori un sistema differente da quello su console e PC, ma avendo a disposizione questo tipo di dispositivi una scelta come questa è geniale. Talvolta però ci è capitato di sprecare proiettili preziosi quando in origine il nostro intento era solo quello di ruotare la visuale, a causa appunto della vicinanza dei due comandi.
Anche la meccanica relativa al recupero degli equipaggiamenti è stata rivisitata per meglio adattarsi al contesto. Ogni qualvolta passerete infatti semplicemente sopra ad un oggetto, questo potrebbe essere identificato con un colore giallo o bianco nella scheda relativa che appare a schermo: giallo indica che si tratta di un’arma o un’armatura, o anche un oggetto medico, migliore di quello che avete; bianco, al contrario, indica che avete già qualcosa di pari livello o addirittura superiore. L’intuizione che rende il gioco estremamente veloce e senza tempi morti è che vi basterà passare sopra ad un oggetto giallo per recuperarlo senza dover premere alcun pulsante, in modo tale da far progredire il vostro equipaggiamento senza dover continuamente interrompere l’avanzamento a piedi, che deve essere costante.
PUBG Mobile è una bella sorpresa, capace di appassionare persino uno come me che non è particolarmente avvezzo o attratto dai Battle Royale. E invece, l’ottimo lavoro degli sviluppatori per convertire il gioco in un prodotto mobile è encomiabile, e merita di essere provato anche solamente per il fatto che l’app è gratuita. A patto che abbiate un buon telefono dotato di una buona batteria, potete coronare uno dei vostri sogni proibiti: avere PlayerUnknown’s Battlegrounds in qualsiasi luogo e momento, e da quel che ci è parso non sembra neanche particolarmente esoso in termini di connessione dati nonostante l’iniziale timore. I server si stanno velocemente popolando, ma è possibile trovare anche molti bot che permettono in pochi secondi di raggiungere il limite massimo di giocatori e dare il via alla partita, altra cosa piacevole per chi vuole un match mordi-e-fuggi.
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