Electronic Arts, al termine di una conferenza decisamente scialba, priva di sorprese e con fin troppi discorsi, ha mostrato quello che sicuramente sarà il suo titolo di punta per l’inverno 2019: Anthem. Il nuovo gioco targato BioWare si era già mostrato lo scorso anno durante lo showcase di Microsoft, mettendo in mostra la potenza di Xbox One X e ponendosi, con pochi scorci di gameplay, come l’avversario più importante per i franchise di Destiny e The Division. Con questo primo gameplay al quale abbiamo potuto assistere, abbiamo deciso di fare una prima breve analisi di Anthem, insieme alle nostre impressioni tenendo sempre bene a mente che si tratta di giudizi basati su un solo filmato mostrato da Los Angeles.
Aiutati anche dalle parole di BioWare, che ha illustrato prima del gameplay una lunga sequela di splendidi artwork e concept del mondo di gioco di Anthem, davvero da mozzare il fiato, abbiamo avuto una panoramica più chiara sulle quattro tipologie di Javelin, o exo-tute, a disposizione dei giocatori. Ogni squadra di Anthem sarà infatti composta da un massimo di quattro giocatori, che si spartiranno tra loro le armature Ranger, Colossus, Interceptor e Storm, ognuna delle quali presenterà abilità, forza, difesa e parametri differenti da tutte le altre. Prendiamo Colossus, ad esempio, maestosa e gigantesca exo-tuta che garantisce una potenza d’attacco corpo a corpo maggiore, sacrificando però parametri come la mobilità e la velocità di movimento. O perlomeno questo è quello che ci suggeriscono le prime sequenze di gioco mostrate. Gli sviluppatori hanno solamente discusso più approfonditamente di Ranger, il Javelin più classico dei classici con la capacità di acquisire un certo numero di target e colpirli con una scarica di missili.
L’azione di gioco, nel gameplay mostrato al termine della conferenza, appare tremendamente fluida, variegata inoltre da una gamma di possibilità concesse al giocatore come l’apparente infinita capacità di volare grazie alle Javelin o le scorciatoie subacquee per evitare scontri indesiderati o addirittura insormontabili, almeno per il momento. Sin dai primi istanti, Anthem si mostra come un titolo graficamente e artisticamente mostruoso, mosso ancora una volta dal magnifico Frostbite che ormai EA sfrutta su ogni suo franchise e che mostra la capacità e la storia di BioWare con esso. Dopo i capricci di Mass Effect: Andromeda, sembra che i creatori di Dragon Age abbiamo voluto puntare pesantemene sul migliorare le proprie affinità con il Frostbite, non senza decidere di recuperare qualche meccanica introdotta proprio nel più recente capitolo della serie. I jetpack furono infatti tra le novità di Andromeda rispetto ai precedenti, e in Anthem troveremo un combat system per certi versi similare visti alcuni elementi in gioco, ma che strizza naturalmente l’occhio ai suoi rivali in questo campo.
Lo ammettiamo, Anthem ci ha davvero impressionati sul fronte visivo, ma, parlando “terra terra”, ci è parso sin troppo riconducibile ai vari Destiny, The Division e così via, senza darci modo di vedere qualcosa di davvero innovativo. Probabilmente, per quello che possiamo ipotizzare, Anthem non vuole rappresentare una rivoluzione nel campo dei TPS open world, perlomeno a livello di meccaniche. I Javelin sono figli delle classi di Destiny, il gunplay legato ad armi a fuoco familiari come in Mass Effect o The Division ma molto più distruttive, aspetto naturale visto anche l’apparato sci-fi messo in moto. Allo stesso modo, anche il game design si rivela essere molto lineare esattamente come i suoi principali antagonisti: la missione mostrata si può riassumere in inizio, raggiungimento del primo luogo, combattimento, raggiungimento degli altri luoghi con combattimenti annessi e boss fight conclusiva per chiudere il tutto e tornare a casa.
Non che prendere spunto da altri brand, coi quali si dovrà scontrare visto l’impianto di simil-MMO pensato da BioWare, sia un male, anzi. Dalla sua, la software house ha sia l’esperienza in fatto di creare grandissime e intense storie, con Mass Effect e Dragon Age per citare i suoi prodotti più famosi, sia la possibilità di capire dove Destiny e The Division hanno sbagliato in tutti questi anni. Le parole degli sviluppatori sembrano far sperare perlomeno per quello che sarà il supporto post-lancio del gioco, con una narrativa forte e che proseguirà per moltissimi anni senza limitare le sue possibilità. Ricapitolando, l’impianto visivo ci ha incredibilmente soddisfatto; qualche riserva, ma neanche troppe, sul gameplay, parso notevolmente similare a molte altre esperienze già sul mercato e con solide fanbase; interrogativi, infine, sulla storia, che potranno però essere sciolti solamente una volta che il gioco sarà tra le nostre mani. L’appuntamento con Anthem, su PS4, Xbox One e PC, è previsto per il 22 febbraio 2019.
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