L’acquisizione della 21st Century Fox ad opera della Disney miete un’importante vittima: Blue Sky Studios ha chiuso ufficialmente i battenti.
Deadline ha riportato in esclusiva l’ultima drastica decisione della casa di Topolino, che nonostante le buone intenzioni espresse al momento dell’acquisizione del pacchetto Fox, ha deciso di porre fine all’esistenza dello studio dietro al multimiliardario franchise de L’Era Glaciale e a numerosi altri progetti, che fruttarono al botteghino un totale di quasi 6 miliardi di dollari.
Come riporta il portale, Blue Sky Studios è sempre stato sulla graticola dal momento che Disney ha assorbito asseti e studi della Fox nel marzo del 2019. La major di Burbank, in passato, aveva affermato di voler continuare a lavorare a fianco dei creatori di L’Era Glaciale, mettendo a tacere le voci del suo possibile smantellamento suggerito a più riprese. La convivenza con gli altri grandi studi dell’animazione del colosso, come Pixar e i Walt Disney Animation Studios, sembrava impossibile, ma in casa Disney regnava l’ottimismo.
Le cose sono invece evidentemente cambiate, e come riporta Deadline sembra che la difficile situazione provocata dalla pandemia globale da COVID-19 ha cambiato le carte in tavola, e che dunque sostenere un terzo studio dedito alla realizzazione di prodotti animati non è più una priorità per la sede centrale.
Un portavoce di Disney conferma infatti che la decisione è di natura principalmente economica:
Date le attuali realtà economiche, dopo molte considerazioni e valutazioni, abbiamo preso la difficile decisione di chiudere le operazioni di produzione cinematografica ai Blue Sky Studios.
La chiusura di Blue Sky Studios avrà effetto definitivo ad aprile, e in quel momento i 450 dipendenti dello studio saranno dislocati. Disney ha già annunciato che lavorerà insieme a questi dipendenti per riuscire a trovare loro una nuova collocazione negli studi interni della major, ma non è certo detto che tutti i lavoratori riusciranno a mantenere la loro posizione.
Le IP dello studio continueranno ovviamente a far parte delle proprietà Disney, tra cui anche l’ultima produzione Spie sotto copertura con Will Smith e Tom Holland. Non è da escludere che la scarsa performance al botteghino del film, che tra il 2019 e il 2020 ha incassato poco più di 170 milioni di dollari, abbia influito sulla decisione finale. La produzione del nuovo film Nimona, che sarebbe dovuto uscire il 14 gennaio 2022, sarà invece interrotta e il film è da considerarsi cancellato, in quanto la conclusione dello sviluppo era acncora lontano.
Il franchise de L’Era Glaciale invece continuerà, evidentemente curato da altre divisioni animate di Disney. La major ha già annunciato infatti che il brand più popolare di Blue Sky Studios, che al botteghino ha raccolto più di 3 miliardi di dollari nel mondo, tornerà con una nuova serie animata per Disney+, di cui però non abbiamo dettagli.
Blue Sky Studios è stata fondata nel febbraio 1987 da Chris Wedge, Michael Ferraro, Carl Ludwig, Alison Brown, David Brown ed Eugene Troubetzkoy. Nell’agosto 1997, la società VFX della 20th Century Fox, VIFX, acquisì una quota di maggioranza in Blue Sky, e lo studio animato iniziò a lavorare sui personaggi di Alien Resurrection, A Simple Wish, Mouse Hunt, Fight Club e Star Trek: Insurrection. Il successo del cortometraggio animato Bunny, che nel 1998 ottenne il Premio Oscar per il Miglior Cortometraggi d’Animazione, lanciò però la carriera dello studio che poi negli anni diede anche vita al già citato franchise de L’Era Glaciale, uno dei prodotti d’animazione di maggior successo di sempre.
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