Alzi la mano chi, dopo Avengers: Endgame, chiedeva una serie tv dedicata esclusivamente ad Agatha Harkness. Certo, dopo WandaVision, ancora oggi uno dei migliori prodotti televisivi dei Marvel Studios, poteva esserci quel pizzico di curiosità nel sapere qualcosa di più su questo villain, ma c’è anche da dire che dopo tutti i disastri confezionati dal SSU di Sony tra Venom e Morbius, l’interesse verso una storia incentrata sulla malvagia strega era ai minimi storici. Noi stessi, nella recensione dei primi quattro episodi, vi abbiamo raccontato di uno show dal potenziale interessante ma non così tanto interessante, che rischiava di perdersi per strada come accaduto a molte altre serie tv della Marvel negli ultimi anni – Secret Invasion, sei ancora il mio incubo.
E invece, Agatha All Along funziona. È buono. È davvero buono, perché capace di prendere tutto ciò che accade nei primi episodi, decostruirlo e ricostruirlo di continuo, questo inoltre senza snaturare l’essenza di Agatha come invece ha fatto Kelly Marcel con Eddie Brock e il suo totalmente insignificante simbionte che una parte di noi vuole dimenticare per sempre.
Certo, la serie è stravagante, ha vari difetti, ma tutto sommato riesce a catturare col passare degli episodi ed è divertente, coinvolgente. Le tinte leggermente horror ne accentuano inoltre il carisma, risultando una delle produzioni Marvel Studios perfette per Halloween – anche se Licantropus resta ancora imbattibile, per quanto ci riguarda. Inoltre, e questo non è da sottovalutare di questi tempi, riesce a trovare il suo spazio senza scomodare l’intero MCU o portare a sconvolgimenti clamorosi. Certo, si lega bene con l’MCU, ma l’etichetta Marvel Television (e ancor di più quella Spotlight) vuole far intendere che Agatha All Along è un microverso quasi a parte, con una Katherine Hahn che si lascia andare e si diverte nel farlo.
Ciò che è iniziato come un viaggio lungo la Strada delle Streghe si è concluso con colpi di scena, emozioni intense e morti inaspettate, aprendo le porte a un futuro per alcuni personaggi coinvolti e non solo. Katherine Hahn ha incarnato perfettamente il complicato personaggio di Agatha. Una strega egoista, divertente, subdola e tragica, come abbiamo visto in WandaVision. E che qui, per fortuna, mantiene gli stessi tratti.
Ma mentre Agatha si distingue, tutto il resto del cast è una bella sorpresa. Ognuna delle streghe porta qualcosa di unico allo spettacolo, senza dimenticare che i pezzi da novanta appena arrivati sono ovviamente Aubrey Plaza nei panni di Rio e Joe Locke nei panni del misterioso ragazzino, la cui natura viene rivelata a sorpresa nel mezzo della serie. Poco da dire su Plaza, la cui bravura è già nota, mentre ottimo l’impatto di Locke, che di fronte a sé ora ha un futuro potenzialmente molto interessante nel MCU – e dotato di poteri davvero incredibili, paragonabili a quelli di un’altra grande strega di questo universo.
E forse il successo di Agatha All Along passa anche dall’aver saputo dosare i propri intenti e soprattutto il budget. Dopo produzioni assolutamente inconcepibili come Secret Invasion, costato quanto un blockbuster hollywoodiano e risultando in uno dei prodotti tv più brutti dell’ultimo decennio, la serie di Jac Schaffer dimostra di sapere dove e quando fermarsi, cosa e come farlo, senza strafare né adagiandosi sugli allori. Agatha ha iniziato come un personaggio che è stato un colpo di scena divertente in WandaVision, ma è ora pronto a diventare qualcosa di più. L’MCU ha abbracciato le streghe in modo intelligente, e Agatha All Along, seppur con tutti i suoi difetti, è stata in fin dei conti una buona prova.
Review Overview
Riassunto
Agatha All Along è la serie che non ti aspetti: parte davvero lentamente, poi accelera e arriva anche a sorprendere, facendo comunque i conti con tanti difetti. Loki a parte, comunque, è uno degli show live action Marvel Studios più riusciti degli ultimi anni.
- Giudizio complessivo3.5
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