Dopo tanta attesa, è finalmente arrivato il suo momento. Non c’è alcuno spoiler, l’evento era inevitabile, e persino i profili social di Star Wars non hanno potuto fare altro che caricare questa grande apparizione in contemporanea con la messa in onda del sesto episodio: Thrawn (Lars Mikkelsen) è tra noi.
Ci sono voluti tantissimi anni per vederlo in live action, ed eccolo finalmente qui, in tutto il suo splendore, la sua freddezza, la sua maligna abilità nel tirare fili e costruire alleanze all’occorrenza. Quella del Grand’Ammiraglio Thrawn, la più grande minaccia che la Nuova Repubblica abbia affrontato prima dell’avvento del Primo Ordine, è una storia nota ai fan della saga.
Facente parte di tante apocrife opere Legends (dopo l’acquisizione Disney, il canone è stato rivisto con attenzione), Thrawn è stato l’antagonista principale delle ultime stagioni di Star Wars: Rebels, terminata con più domande che risposte. Il suo scontro con Ezra Bridger è leggendario, il destino ignoto. Con Ahsoka 1×06, che dopo un quinto episodio interamente incentrato sulla protagonista e Anakin Skywalker (Hayden Christensen) abbandona momentaneamente la Jedi togruta, l’imponente figura del Grand’Ammiraglio si manifesta di fronte a Baylan Skoll (Ray Stevenson), Morgan Elsbeth (Diane Lee Inosanto) e Sabine Wren (Natasha Liu Bordizzo), facendo tremare le fondamenta.
Nella sua più spettacolare teatralità, Thrawn torna nel regno dei vivi. Dal suo gigantesco Star Destroyer disperso ai limiti della galassia, l’ufficiale tra i più noti di Palpatine ha atteso silenzioso, ha pianificato, ha stretto alleanze strategiche che gli permetteranno, forse, di fare ritorno in quei luoghi che da tempo ha abbandonato per ricostruire la grandezza dell’Impero. E ora, ovviamente, è pronto a esercitare tutta la sua potenza e influenza, senza farsi alcuno scrupolo. I personaggi rimasti sullo sfondo, di contro, vengono eclissati ancor di più.
E mentre lo spettatore, anche quello che non ha mai avuto direttamente a che fare con Thrawn, ne percepisce la pericolosa figura, circondata dal suo fedelissimo esercito di Stormtrooper specializzati, c’è anche di più. Una missione di salvataggio, quella di Ezra, che ora Sabine può finalmente iniziare. Incontri casuali ma neanche troppo, combattimenti ben coreografati e un abbraccio che tutti stavamo aspettando, per concludere un episodio che aprirà le porte alla catena finale degli eventi.
Se la storia di Thrawn si chiuderà nei successivi ultimi due episodi, non lo sappiamo. Un villain di tale caratura però, per il quale Lars Mikkelsen è riuscito a impersonare tutto il suo fascino oscuro, meriterebbe ben altro palcoscenico. Forse proprio quel famoso film che chiuderà, per sempre oppure no, le storie dei personaggi della Nuova Repubblica.
Ahsoka – Leggi anche…
- Ahsoka 1×01 e 1×02 – La recensione
- Ahsoka 1×03 – La recensione
- Ahsoka 1×04 – La recensione
- Ahsoka 1×05 – La recensione
- Il regista di Ahsoka sul ritorno di Hayden Christensen
Scrivi un commento