Li avevamo lasciati sul più bello, questi vecchi e nuovi personaggi del Wizarding World. Ci eravamo separati un po’ con l’amaro in bocca, con tanti dubbi, perché il secondo capitolo di Animali Fantastici, i Crimini di Grindewald, non aveva convinto i più a causa di una trama raffazzonata e troppi punti lasciati in sospeso.
Abbiamo visto il terzo film in anteprima, sempre con David Yates alla regia, e ci sentiamo di dire che la storia di Newt Scamander e compagnia è leggermente rientrata in carreggiata. I Segreti di Silente, nonostante un titolo davvero poco azzeccato, si è rivelato un film accattivante, nel quale si torna a respirare la meraviglia e l’incanto che solo il mondo magico sa dare. Scopriamo insieme i dettagli in questa recensione totalmente priva di spoiler!
Un nuovo Ordine della Fenice alla riscossa: la trama dei Segreti di Silente
Animali Fantastici (e dove trovarli) è nato come un progetto “costola” della storica saga di Harry Potter, il maghetto più famoso del mondo, e così rimane. Si tratta di uno spin-off dalle grandi potenzialità, che però aveva perso decisamente la retta via nel secondo capitolo. Con nostra grande gioia, Newt Scamander (Eddie Redmayne) e le sue dolcissime (più o meno) Creature Magiche tornano al centro della vicenda. Queste ultime in particolare perdono un po’ di maestosità ma rappresentano finalmente uno snodo chiave della trama, come mai era successo prima d’ora in Animali Fantastici. Un cambiamento di rotta che abbiamo apprezzato.
L’intera avventura si svolge in una manciata di giorni, in un susseguirsi senza sosta di spostamenti di tutto il nutrito cast di personaggi. Come anticipato dai trailer, si viaggia dalla Germania al Bhutan in un momento storico chiave per la storia del Mondo Magico: sta infatti per essere eletto il nuovo leader della confederazione magica internazionale.
Grazie alla sua astuzia e alle sue abilità manipolatorie, Gellert Grindelwald (qui per la prima volta interpretato da Mads Mikkelsen) riesce ben presto a ribaltare la situazione a suo favore, togliendosi i panni del pericoloso ricercato per scendere attivamente in politica. Ah, il fascino del Male.
Il deus ex machina dell’intera vicenda rimane Albus Silente (Jude Law): impossibilitato ad agire in prima persona a causa del patto di non belligeranza stretto con il vecchio amico e innamorato Grindelwald, Silente si circonda dei suoi alleati più brillanti, fondando così la controparte “adulta” dell’Ordine della Fenice. Capitanato da Newt, il suo vecchio studente, il gruppo riesce ad essere interessante quanto basta, animato da un immancabile Jacob (Dan Fogler) che è un po’ tutti noi: un pesce fuor d’acqua stregato dalla magia.
Anche Grindelwald però ha dalla sua parte dei maghi e delle streghe da non sottovalutare, prima fra tutte la dolce Queeny (Alison Sudol), passata al lato oscuro in un impeto di sconforto, e il povero Credence (Ezra Miller) costantemente alla ricerca del suo posto nel mondo. Manca qualcuno all’appello, lo sappiamo. Abbandonate ogni speranza e ogni elucubrazione, e qui ci tacciamo.
La trama di Animali Fantastici: i Segreti di Silente, sfrutta un intelligente “dico non dico” per tenere lo spettatore sempre sul filo del rasoio: Grindelwald infatti ha la capacità di vedere sprazzi del prossimo futuro, per questo gli alleati di Silente cercano di proteggersi e di confonderlo improvvisando un piano sconclusionato sia per i personaggi stessi che per lo spettatore, del quale solo Silente riesce a tenere davvero le fila. Ogni personaggio è una pedina importante, ma solo alla fine il quadro risulterà completo.
Tra eventi politici, creature più o meno pericolose, incontri e scontri, le due ore e mezza scarse di pellicola scorrono che è un piacere.
I Segreti di Silente: Tra picchi e cadute, il mix finale è molto buono
L’intreccio narrativo dei Segreti di Silente è sicuramente migliore rispetto al suo predecessore sotto tutti i punti di vista. Si tratta di un capitolo più importante, che va nel dettaglio a trattare la psicologia dei protagonisti e si dedica a ognuno di essi nel giusto modo. Risposte vengono date, alcune più convincenti di altre. Un paio di cose ci hanno fatto storcere il naso, ma poteva andare decisamente peggio.
Parlando invece della realizzazione in sé, il film è un piacere per gli occhi. Dagli effetti speciali al comparto audio fino ai costumi, si tratta di un prodotto davvero ben fatto. C’era inoltre l’annosa questione di Johnny Depp sostituito da Mads Mikkelsen e possiamo dire che quest’ultimo ha superato a pieno la prova: il Gellert Grindelwald dell’attore danese è molto diverso rispetto a quello di Depp, ma risulta perfettamente credibile nelle vesti del politico riformista. Carismatico, stilosissimo e pronto a tutto, sa essere affascinante e intimidatorio al punto giusto.
Ci sentiamo di spezzare una lancia anche a favore della performance di Jude Law, brillante nei panni di questo giovane Albus Silente che però ci ricorda, negli atteggiamenti e nello spirito, il Silente che abbiamo da sempre conosciuto al fianco di Harry Potter & co. I nuovi personaggi introdotti passano invece inevitabilmente in secondo piano e non riescono ad emergere: siamo troppo affezionati al resto del cast per curarcene più di tanto.
Il più grave problema dei Segreti di Silente purtroppo è il finale. Non faremo alcun tipo di spoiler, ma si tratta di una conclusione fin troppo “fiabesca” e anticlimatica. Il film cresce di minuto in minuto per la sua intera durata, ma si conclude facendo sembrare davvero tutto troppo semplice. Oltre ad essere spaventosamente autoconclusivo: cosa si inventeranno per i prossimi due capitoli? Citando il buon vecchio Zerocalcare, “la domanda mi devasta”.
In generale, ci sentiamo di promuovere questo nuovo Animali Fantastici (e dove trovarli): in alcune scene si respira di nuovo la meraviglia del mondo magico che era tanto mancata. La bella messinscena rende gli incantesimi potenti ed evocativi, l’effetto nostalgia c’è al punto giusto e viene dato il corretto spazio ai personaggi che più ci stanno ormai a cuore. L’effetto è fiabesco, più di quanto ci saremmo aspettati (non c’è per ora quell’incupirsi che aveva caratterizzato l’avanzare dei film della saga di Harry Potter). Si sente il pericolo, si sente l’amore e si sentono anche gli immancabili siparietti comici, che sono efficaci e non guastano mai.
Speriamo che in futuro si continui su questa strada per riuscire a fare ancora meglio.
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