Home Cinema Biancaneve: Disney aveva imposto un social media manager a Rachel Zegler per controllarla

Biancaneve: Disney aveva imposto un social media manager a Rachel Zegler per controllarla

Emergono nuovi retroscena dietro allo sviluppo e la promozione di Biancaneve, il remake live action di casa Disney che nel primo weekend di programmazione al cinema ha fortemente deluso le aspettative della major.

Come forse saprete, la realizzazione della pellicola è stata caratterizzata da numerosi problemi ma soprattutto polemiche. Per capire parte del caos, Variety ha deciso di realizzare un interessante report che rivela alcuni colpi di scena niente male.

Torniamo al 12 agosto 2024, tre giorni dopo che Rachel Zegler è salita sul palco dell’evento per i fan D23 della Disney per presentare il primo trailer ufficiale di Biancaneve. L’attrice aveva ringraziato calorosamente i sostenitori in un post X per aver portato il teaser a 120 milioni di visualizzazioni in 24 ore, un grande risultato che certamente aveva soddisfatto la casa di Topolino.. Un minuto dopo, ha aggiunto un messaggio nello stesso thread: “e ricordate sempre, liberate la Palestina”.

Come era facilmente pronosticabile, questo messaggio, che ha totalizzato il quadruplo delle visualizzazioni del post originale, ha fatto il giro del mondo ed è arrivato soprattutto alle orecchie dei dirigenti Disney, sconvolti per il fatto che la star di Biancaneve avrebbe mischiato la promozione del suo film da 270 milioni di dollari con una forte dichiarazione politica.

Un dirigente della Disney, spiega Variety, ha sollevato le preoccupazioni dello studio con il team di Zegler, mentre il produttore del film Marc Platt è volato a New York per parlare direttamente con lei. Il problema, continua, è che il rapporto tra Zegler e Disney era traballante sin dal 2022, dopo che l’attrice è stata protagonista di una controversa campagna per la stagione dei premi di West Side Story; successivamente, le sue dichiarazioni intorno al remake di Biancaneve hanno generato molte polemiche. Al D23, criticò l’originale Biancaneve e i sette nani del 1937, notando che il principe “perseguita letteralmente” l’eroina.

A questo, la mossa politica di Zegler ha portato a conseguenze per la co-star di Biancaneve, l’attrice di origine israeliana Gal Gadot, che ha ricevuto minacce di morte. La Disney ha così dovuto pagare per una sicurezza aggiuntiva per la madre di quattro figli.

Tre mesi dopo, in seguito alle elezioni presidenziali, Zegler aveva poi pubblicato un laconico “Fan*ulo Donald Trump”, unito a “Possano i sostenitori di Trump… non conoscere mai la pace” su Instagram.

A quel punto, la Disney non ha potuto fare altro che prendere in mano la situazione per cercare di limitare i danni verso un film che sembrava già destinato a fallire. Platt ha nuovamente sostenuto la questione con Zegler, e dopo un tira e molla, ha iniziato a lavorare con un guru dei social media pagato dalla Disney per esaminare tutti i post di Zegler prima dell’uscita del film. Di fatto, la major ha messo le manette a Zegler per frenare momentaneamente i suoi duri post sui social, in attesa dell’uscita del film.

Ora che il triste weekend di apertura del film, con appena 87 milioni di dollari in tutto il mondo, è ormai alle spalle, i vertici di Burbank stanno valutando cosa è andato storto. Anche i rapporti tra Zegler e Gadot non sono probabilmente così felici. La Disney, alla première del 15 marzo, ha evitato le tradizionali interviste sul red carpet e ha optato solo per le foto, con le due star che sono state tenute per lo più separate l’una dall’altra.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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