A cura di R. Thoma e M. Tamà.
In Challengers, l’ultimo capolavoro cinematografico di Luca Guadagnino, il regista ci immerge in un mondo dove il tennis diventa non solo uno sfondo, ma un elemento cruciale per esplorare le complesse dinamiche umane. Attraverso il campo da tennis, la valvola di sfogo dei presenti, Guadagnino offre uno sguardo intimo sulle complicazioni amorose, sull’amicizia e sulla competizione dei suoi personaggi.
Brillante, seducente e vibrante di tensione sessuale, il film è probabilmente una delle opere di Luca Guadagnino più intriganti fino ad oggi. Agile e dinamico come le numerose partite di tennis che raffigura, il dramma del triangolo amoroso mette in competizione sul campo e fuori due ex migliori amici il cui oggetto di desiderio è una donna sicura di sé, la cui sete di vittoria non è diminuita in seguito a un infortunio al ginocchio che interrompe la sua carriera. Quando amore e competizione entrano in contatto, la passione esplode.
Il film narra di Art Donaldson (Mike Faist), una star del tennis che si trova in una fase critica della sua carriera, e sua moglie-coach Tashi Duncan (Zendaya), ex promettente star del tennis. Il dramma racconta le vicende avvenute tra il 2006 e il 2019. All’inizio, Art è uno dei migliori giocatori di tennis al mondo, con una serie di importanti vittorie internazionali alle spalle, anche se sta ancora inseguendo il sogno di arrivare al U.S. Open per completare la sua carriera. In seguito ad alcune sconfitte, Tashi lo iscrive a un evento chiamato appunto Challenger a New Rochelle, New York, credendo che una vittoria in una lega inferiore possa aiutarlo a ritrovare la fiducia in se stesso persa ormai da tempo.
Quello che Tashi non considera è però la presenza di Patrick (Josh O’Connor). Lui e Art erano migliori amici dall’età di 12 anni, quando si sono conosciuti in un’accademia di tennis e hanno guadagnato il soprannome sul campo di “Fuoco e Ghiaccio”. La causa della rottura tra i due è stata proprio Tashi, la quale ha spostato la sua attenzione da Patrick ad Art. Patrick non è mai riuscito a raggiungere le grandi leghe ed è ora al verde, dorme nella sua auto e cerca avanzi mentre fa affidamento sui premi in denaro dovuti all’iscrizione. Una volta che si trova di fronte ad Art dall’altra parte della rete, però, il suo desiderio di vincere diventa sempre più dominante.
La storia si snoda in diverse linee temporali e, attraverso flashback, porta lo spettatore dentro al triangolo amoroso che ha inizio quando i due amici incontrano agli US Open Juniores la 18enne Tashi, la quale stava già collezionando premi nel mondo del tennis. I ragazzi vengono immediatamente colpiti dalla forte personalità e dal talento di Tashi, focalizzata però solo sul suo unico amore, il tennis. Tashi dapprima ha una relazione con Patrick durante gli anni universitari, ma in seguito a un incidente che porrà fine alla sua carriera, Art diventa il suo sostenitore. Questo incidente danneggia il trio, provocando danni soprattutto all’amicizia tra Patrick e Art.
Da qui, la narrazione spiega come i rapporti dei protagonisti si siano evoluti e deteriorati durante il corso degli anni fino ad arrivare al fulcro della narrazione, il match finale tra Zweig e Donaldson, seguita da Tashi direttamente dagli spalti. Il match tra i due ragazzi, che diventa il tramite attraverso cui vengono raccontate le storie intricate dei protagonisti. Il film utilizza lo sport come metafora delle dinamiche interpersonali dei personaggi perché come cita la protagonista femminile “il tennis è una relazione”. Le complicate storie interpersonali si intrecciano con la spinta competitiva del tennis professionistico in una partita intensa dentro e fuori dal campo.
Challengers non è un semplice dramma sportivo ma un avvincente studio sui personaggi che Guadagnino riesce a costruire attraverso una rete di relazioni intricate, dinamiche di potere e attrazioni sessuali, sempre tipiche dei suoi racconti. Come Chiamami col tuo nome, anche Challengers esplora la vulnerabilità maschile, che rappresenta un tema ricorrente nella filmografia di Guadagnino, e ritrae i suoi personaggi maschili con una sincerità toccante. Qui però tutto ruota intorno a Tashi, la quale ha condizionato il percorso di vita e l’amicizia dei due.
Il ruolo interpretato da Zendaya è quello di una giovane donna carismatica, consapevole di trovarsi sempre al centro dell’attenzione ovunque vada. Il suo amore per il tennis è caratterizzato da una nota di perfezionismo. In seguito al suo incidente, inizierà a vivere il tennis attraverso i due ragazzi, diventando addirittura la coach di suo marito, spronandolo a fare quello che lei non è riuscita a fare: continuare a vincere. Se da un lato Tashi ha un marito accondiscente, pronto a realizzare i suoi desideri pur di essere amato, dall’altro Patrick rappresenta un suo doppione; sicuro di sé ed arrogante, proprio come lei.
La chimica, non solo sessuale, tra i personaggi è sicuramente uno dei punti a favore di questo film, il quale riesce a intrattenere non solo per la sua trama, ma anche per la sua estetica visiva e sonora. La soundtrack firmata da Trent Reznor and Atticus Ross ft. Boys Noize alterna musica tecno e momenti di musica classica, creando un ritmo incalzante che investe lo spettatore di una carica adrenalinica.
Review Overview
Riassunto
Challengers è un film che mescola abilmente dramma sportivo, introspezione psicologica ed esplorazione delle relazioni umane. È una visione che strutturalmente attira e non annoia mai, giocoso e aggressivo, che lascia a chi lo vede il desiderio di iniziare a giocare a tennis appena uscito dalla sala.
- Giudizio complessivo4.5
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