A volte sono proprio i film improbabili, a cui nessuno riserva molta importanza, a diventare gradite sorprese. Certamente questo è il caso di Cip & Ciop: Agenti Speciali, il film a tecnica mista di casa Disney che irromperà tra pochi giorni sulla piattaforma streaming di Topolino dando in pasto uno splendido omaggio a una delle serie Disney Afternoon più iconiche e un ottimo film per tutta la famiglia in generale.
Un’operazione nostalgia, per come la si poteva inizialmente immaginare, ma che in realtà nasconde molto di più, e che non si limita a seguire quel filone di prodotti che hanno visto e vedono ancora oggi in Chi ha incastrato Roger Rabbit?, lo splendido film del 1988 con Bob Hoskins, il suo più grande esponente. A conti fatti, Cip & Ciop si ispira in larga parte all’immortale capolavoro di Zemeckis, in un confronto dal quale però (incredibilmente, aggiungiamo) non ne esce con le ossa rotte come hanno fatto tanti altri emuli del marito di Jessica Rabbit, che peraltro fa anche un simpatico cameo nel film. Basti pensare a Space Jam: New Legacy lo scorso anno, trattato da Warner Bros. più come una vetrina per i suoi franchise che un vero e proprio film con una storia da raccontare.
Il “reboot”, che reboot non è, di Agenti Speciali non cade fortunatamente negli stessi errori nonostante una quantità monumentale di camei, e anzi risulta essere un geniale discendente di Roger Rabbit in una squisita salsa di buddy movie fatto di azione, indagini poliziesche ma anche tanto divertimento.
Certo, il tono è molto più leggero e a tratti spensierato rispetto al cult degli anni ’80, che dalla sua poteva anche contare iconiche figure entrate nell’immaginario del cinema (e negli incubi degli spettatori più giovani) come il malefico giudice Morton di Christopher Lloyd, che in un episodio del documentario Oggetti di Scena ha raccontato alcuni retroscena del suo personaggio. Un essere fatto di pura malvagità, un cartone animato corrotto dall’avidità umana capace di arrivare a uccidere i suoi stessi simili, qualcosa che davvero nessuno aveva mai visto o pensato prima fino a quel momento. Per certi versi, anche Cip & Ciop ricalca questi aspetti, rifacendosi a un’industria, quella del cinema, capace di dimenticarsi fin troppo facilmente delle sue stelle, lasciandole al proprio destino. Ovvio che no, non vedrete nuovamente cartoni animati sciolti nella salamoia, ma anche Cip & Ciop lascia davvero sorpresi.
Il film diretto da Akiva Schaffer è capace di farsi amare sin dal suo gustoso e toccante prologo, che rielabora le origini di Cip e Ciop mostrandoci la loro infanzia in un mondo in cui umani e cartoni vivono insieme (qualcuno ha detto Roger Rabbit?), la nascita della loro amicizia e infine il loro lavoro come stelle della TV con la celebre serie animata Cip & Ciop: Rescue Rangers del Disney Afternoon prima di un brusco cancellamento da parte dei produttori in seguito al divorzio creativo del duo. Una trovata simpatica per introdurre il film anche agli spettatori più giovani, prima di un salto in avanti nel tempo fino ai giorni nostri con Cip e Ciop che si ritroveranno dopo molti anni a dover lavorare insieme per risolvere un mistero: alcuni cartoni animati sono stati rapiti.
Da qui prenderà il via un film denso di azione e comicità, che sa quando prendersi sul serio e quando invece scherzare insieme allo spettatore costruendo situazioni attraverso trovate molto spesso geniali. Senza fare troppi spoiler, si scopre ad esempio che Flounder, il pesce amico di Ariel ne La Sirenetta e sommerso dai debiti (notare la nostra splendida battuta sul pesce sommerso…), è stato rapito da alcuni criminali che, con un macchinario speciale, hanno modificato il suo aspetto per farlo recitare poi in una serie di squallide imitazioni dei classici Disney a basso costo come La Piccola Donna-Pesce.
Il film è colmo e stracolmo di riferimenti come questo, easter egg e camei, alcuni dei quali davvero sorprendenti e che non si limitano al mondo Disney (anche per questo Cip & Ciop ha davvero l’anima di Roger Rabbit), mai banali ma soprattutto sempre contestualizzati. Certo, non manca qualche omaggio fatto solo per il gusto di farlo, ma quello che emerge a Cip & Ciop è un concentrato di amore e passione per il mondo dell’animazione in generale, così come per il cinema e alcuni dei suoi più iconici momenti. Da Jurassic Park a Mrs. Doubtfire (questo in particolare ci ha fatto sbellicare), da Fast & Furious a LEGO Movie, ce n’è per tutti i gusti, senza però mai cadere nel rischio di esagerare.
Merito non solo di come questo mondo è stato costruito e cucito alla perfezione nel contesto del film, ma anche per come i due protagonisti, in lingua originale doppiati da John “Big Mouth” Mulaney e Andy “Brooklyn Nine-Nine” Samberg, si pongono di fronte alle vicende, mettendo in scena un perfetto buddy movie action che si districa tra l’indagine sui cartoni scomparsi, i complotti, i colpi di scena e ovviamente il rapporto da rinsaldare tra i due, a lungo distanti l’uno dall’altro ma cullati da un forte legame duro da sciogliere.
Ora che rileggiamo, ci sembrava quasi impossibile poter parlare di Cip & Ciop: Agenti Speciali in questi toni così positivi, e invece è proprio così, frutto anche del suo stile genuino ma che non lascia nulla al caso. Lo stesso Ciop, che ha subito un intervento chirurgico che lo ha convertito alla CGI (ma come sono venute certe trovate agli sceneggiatori??), ha uno stile di animazione tutto suo che lo contraddistingue da Cip, così come molti altri personaggi hanno caratteristiche peculiari che, seppur visibili anche solo per pochi istanti, fanno capire quanta attenzione sia stata data al progetto. A conti fatti, la componente più debole si rivela essere proprio quella umana, con la co-protagonista Ellie (Kiki Layne) relegata in larga parte a semplice comparsa con tanto di cliché decisamente classici. A parte questo, Cip & Ciop: Agenti Speciali riesce a reggersi sulle sue zampe, con un cast vocale d’eccezione e tanti, tanto divertimento. Si tratta, senza dubbio, di una delle sorprese più simpatiche e gradite di questa prima metà del 2022.
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