Notizia che farà sicuramente felici gli appassionati di cinema: il Comitato Tecnico Scientifico, sempre impegnato nello studio del Coronavirus e dell’andamento della pandemia nel nostro paese, ha dato il via libera alla riapertura delle sale in Italia a partire dalla fine di marzo.
Il ministro alla Cultura Dario Franceschini ha confermato oggi che i tecnici, nella riunione di oggi, hanno risposto positivamente alla richiesta sulla riapertura dei cinema, fissando però una serie di limiti per quanto riguardano, ad esempio, la capienza delle sale.
La palla passa ora nelle mani del governo, che dovrà decidere se e come inserire la novità nel prossimo DPCM.
Questo il tweet del ministro Franceschini:
Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei weekend.
Tra i limiti imposti dal CTS, troviamo come detto la capienza delle sale: sarà possibile occupare solo il 25% dei posti, e non sarà possibile ospitare più di 200 persone nei teatri e cinema al chiuso – numero che sale a 400 per le strutture all’aperto.
Le potenziali riaperture, limitate alla zona gialla, saranno operative dal 27 marzo, ma come detto ora la patata bollente è nelle mani del governo. Due settimane prima di tale data, in particolare il 12 marzo, verranno nuovamente valutati i parametri e l’andamento dell’epidemia, per capire se dare oppure no il via libera defintivo alla riapertura dei cinema.
https://twitter.com/dariofrance/status/1365332094470209538
La riapertura non sarà però certo semplice, se dovesse essere approvata. La Cna – Cinema e Audiovisivo ha condiviso una nota con Repubblica, nella quale si parla di tutti i disagi provocati dalla chiusura delle sale e della difficoltà economiche degli esercenti – difficoltà accentuate dal particolare momento, con i gestori preoccupati soprattutto per la mancanza di film da proiettare che non gioverebbero alla riapertura:
[…] un futuro che, molto probabilmente, si presenta davvero come una grande incognita per un mercato che la pandemia ha sconvolto completamente. È Necessario conoscere profondamente il mercato cinematografico per prendere decisioni rispetto alla riapertura sulla quale il ministro sta puntando. Noi lo conosciamo bene e ci assumiamo la responsabilità di dirlo ad alta voce: pensare di riaprire i cinema fra un mese non è per nulla saggio. Sarebbe una vera e propria eutanasia.
Fonte
Scrivi un commento