Il Diavolo sta tornando. La rabbia sale. Il quarto episodio di Daredevil: Rinascita tende i già tesissimi nervi non solo di Matt Murdock e Wilson Fisk, ma anche di una città che sta facendo i conti con le sue scelte: omicidi e furti continuano senza sosta, e se da una parte l’avvocato di Hell’s Kitchen sta rapidamente capendo che non potrà nascondere ancora a lungo la sua natura, anche il sindaco di New York è già ai ferri corti con il suo essere autoritario.
L’indagine di Matt Murdock (Charlie Cox) sull’omicidio di White Tiger lo porta ad affrontare forti momenti emotivi, ma soprattutto a confrontarsi con un vecchio alleato: Frank Castle (Jon Bernthal), qui tornato in una condizione molto differente da quella che lo aveva contraddistinto. Lo spirito del personaggio però, che la Marvel speriamo sfrutterà per lo Special Presentation in sviluppo, è sempre lì, nascosto, duro e crudo. Ed è quello, insieme a una città pronta a implodere, che sta facendo uscire allo scoperto la colpa e la rabbia di Murdock. Il finale di episodio, sebbene non metta la parola fine alle speculazioni, sembra la prova definitiva: il Diavolo sta tornando.
Per quanto sia emozionante rivedere il Punitore, specie in un contesto come quello della New York violenta che la serie sta proponendo, Daredevil: Rinascita continua però con la sua lentissima combustione. Gli sceneggiatori vogliono probabilmente caricare al massimo il momento nel quale Murdock riprenderà i panni del Diavolo dopo tutti questi anni, ma la narrazione inizia a sentire il peso di qualcosa che manca.
Fortunatamente, le scene emozionanti di Murdock con la figlia di Hector Ayala, Angela, e in seguito Castle sembrano averlo motivato almeno a tirare fuori il suo alter ego e scrollarsi di dosso la ruggine. Ci stiamo avvicinando, lentamente, al ritorno. Ci viene però da pensare, ancora una volta, che questo episodio sia nuovamente figlio della prima versione di Born Again, che spinse addirittura Bernthal ad abbandonare lo show per poi riscrivere da capo la sua parte.
Sia chiaro, il Punitore è sempre in forma. I personaggi sono sempre in palla. Le interazioni di Murdock sono squisitamente sorprendenti in alcuni casi (lo vediamo flirtare con altre donne… Matt, ma che fai? Il rubacuori di Hell’s Kitchen?), e le sedute di terapia dei coniugi Fisk approfondiscono il mai troppo approfondito uomo dietro il Kingpin. E a proposito, proprio Fisk (Vincent d’Onofrio), diviso tra l’autorità e l’uomo, è sempre terrorizzante, e c’è un momento in particolare nel quale sembra pronto a esplodere come una bomba a orologeria. Però siamo ancora fermi allo stesso punto di sette giorni fa, e il terzo episodio aveva dato molte più emozioni seppur confinato in un’aula di tribunale.
Le cose però ora potrebbero farsi più interessanti. Non solo Murdock subisce una bella sveglia emotiva, anche grazie a Castle, ma New York sta per conoscere un serial killer tra i più disgustosi che il Marvel Cinematic Universe abbia mai visto. Forse è questo che servirà per la scossa decisida ai vigilanti e al sindaco. E a quel punto, come avverrà uno scontro tra Murdock e Fisk? Saranno ancora pura ideologia e chiacchiere al bar?

Review Overview
Riassunto
Si può avere Daredevil nel suo show di Daredevil? [semi-cit] Per fortuna che c'è il Punitore...
- Giudizio complessivo3.5
Scrivi un commento