Stiamo assistendo a quello che temevamo: Rinascita si è ritrovato a mischiare elementi da serie tv tradizionale con quella che sembrava essere nata come miniserie. E così Muse, che si prospettava essere come una minaccia duratura e viscerale per entrambi i volti della serie, si trasforma in un diversivo come altri.
Le vite personali e di vigilante di Matt Murdock si scontrano in modo violento nell’episodio 7, e il divertimento deriva dal vederlo combattere per tenerle separate. La storia di Wilson Fisk rispecchia quella di Murdock, seppur con altri risvolti. Tutto questo avviene grazie all’artista serial killer noto come Muse, la cui identità viene rivelata in questo episodio ma che, purtroppo, non garantisce l’effetto e la suspance sperati.
Murdock inizia questo episodio sentendosi rivitalizzato ed energizzato dopo essersi tornato a vestire i panni di Daredevil, ma la sua relazione romantica con Heather (Margarita Levieva) si inasprisce quando lei intuisce che Matt sta nascondendo qualcosa, e potrebbe anche aver capito che è Daredevil. È affascinante vederla vedere attraverso tutte le solite stronzate di Murdock e usare i metodi del suo terapeuta su di lui per evidenziare il suo metodo piuttosto malsano di affrontare il trauma.
Il sindaco Fisk si trova in una situazione precaria in questo episodio grazie a Muse, ma riesce a rigirarla a suo favore. La sua task force non riesce a trovare Muse prima di Daredevil, ma questo non gli impedisce di prendersi il merito della sua sconfitta e di cogliere l’occasione per demonizzare tutti coloro che indossano maschere. Fisk vede New York City come il suo nuovo impero e sta facendo tutto il possibile per proteggerla soprattutto da Daredevil questa volta. È davvero spaventoso quanto sia realistica la sua ascesa al potere politico, come se fosse stata strappata dai titoli dei giornali di oggi.
Il problema, in questo episodio, è tutto il resto. Se Murdock e Fisk sono giustamente al centro di tutto, ai comprimari non viene dato spazio. Non sappiamo ad esempio perché il detective Cherry (Clark Johnson) è arrabbiato con Matt, anche perché di lui non conosciamo sostanzialmente nulla. La polizia continua ad avere un ruolo marginale, le forze estreme di Fisk anche, per non parlare poi di come l’episodio affronta la questione Muse. Gran parte delle cose sembrano accadere per semplici coincidenze, come il fatto che Heather sembri essere collegata a ogni personaggio.
Devo essere sincero, parlerò in prima persona: mi aspettavo che Muse sarebbe stato il grande villain di questa serie, capace di trainare Rinascita fino alla seconda stagione con un carico di emozionanti risvolti. E invece, incredibilmente, la questione viene risolta in poco tempo.
Non è un episodio disastroso e non rovina lo show. La cosa positiva è che sia l’episodio 8 che quello 9, che concludono la stagione 1, sono stati scritti e girati dopo il reboot creativo, quindi possiamo almeno aspettarci una narrazione coerente, o almeno possiamo sperarlo.
Ma sì, le crepe si sono davvero viste in questo episodio. Crepe di una produzione che non è stata capace di elevare il proprio materiale, perlomeno qui.

Review Overview
Riassunto
Probabilmente l'episodio più scarso della stagione, soprattutto per l'enorme potenziale che ha sprecato. Tuttavia, è comunque piacevole e ha alcuni momenti che apprezzerete, se vi piace Daredevil.
- Giudizio complessivo3.25
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