A cura di M. Righini.
Il piano dei Marvel Studios per la Fase 4, ad oggi, sembra abbastanza semplice da decifrare: realizzare un grande evento annuale, insieme poi ad altri film e serie TV che si incastrano nel mosaico del MCU. In un universo ormai orfano degli Avengers originali, dopo anni di onorato servizio, il piano di Kevin Feige sembra infatti quello di costruire un enorme blockbuster ogni anno per tenere il pubblico incollato alla sedia (rigorosamente del cinema). Lo abbiamo visto lo scorso anno con Spider-Man: No Way Home, campione d’incassi come non se ne vedevano da anni. Un film che ha puntato molto (forse troppo) sul fattore nostalgia e il fan service, per costruire un’esperienza che per molti è stata indimenticabile. A pochi mesi da quel primo ed esplosivo approccio al multiverso Marvel sul grande schermo, ecco che gli studios ci riprovano con una pellicola dal potere potenzialmente esplosivo per il box office.
La formula è semplice: prendere il dottor Stephen Strange, uno dei “giovani” del MCU attorno al quale Feige vuole certamente costruire una figura imponente, e buttarlo nella vera mischia del multiverso, il tutto mettendo la produzione nelle sapienti mani di Sam Raimi. L’uomo che ha reso grande – pardon, enorme Spider-Man al cinema grazie alla sua trilogia di inizio anni 2000 e omaggiata anche in un simpatico spot recente. L’uomo de La Casa, The Gift, e tanti altri film nei quali il suo tocco è decisamente inconfondibile. Tocco che, come speravamo, ritroviamo anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Un film che fa riemergere ciò che ci aveva fatto innamorare del regista amante dell’horror, ma che non per questo fa a meno di diventare un tassello clamorosamente importante per il futuro di questo franchise che non ne vuole sapere di fermarsi.
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Prima di proseguire oltre nella recensione, vi vogliamo rassicurare di una cosa: non faremo alcuno spoiler. Le cose da dire sarebbero tante, le sorprese sono forse ancor di più, e i recenti leak hanno fatto scoppiare un putiferio tra i fan prima che Disney riuscisse a silenziare il tutto. L’unico “spoiler” di cui parleremo, riguarda gli Illuminati, senza però entrare nel dettaglio delle identità dei membri misteriosi e dei segreti che cela.
Dopo l’uscita al cinema nel 2016 del primo Doctor Strange i fan sapevano che ci sarebbe stato, prima o poi, un Doctor Strange 2. Era inevitabile, visto il successo della prima pellicola, che prima o poi sarebbe arrivato un nuovo lungometraggio tutto dedicato al mistico stregone interpretato da Cumberbatch, e al ritorno di un suo ex alleato, Karl Mordo (Chiwetel Ejiofor), che alla fine del primo film si sente deluso e tradito dalle verità celate dall’Antico e decide di abbandonare Kamar-Taj, per farvi ritorno in futuro probabilmente come un nemico.
Da quel lontano 2016 ne è passata di acqua sotto i ponti, abbiamo visto lo stregone diventare un aiuto fondamentale per gli Avengers nella lotta contro Thanos, e più di recente abbiamo avuto nuovamente prova dei suoi enormi poteri, in quel Spider-Man: No Way Home di cui abbiamo già parlato in apertura. Lo stregone ci ha fatto capire di poter fare il bello e cattivo tempo, senza pensare troppo alle conseguenze – lo stesso finale del primo Doctor Strange ne è la prova.
Ma quindi, Doctor Strange nel Multiverso della Follia, com’è?
Spettacolare. Un insieme di trame che lascia per forza di cose sopraffatti, incredibilmente senza strafare.
Nonostante il titolo Multiverso della Follia il film inizia con toni leggeri, caratterizzati dai soliti momenti ironici tipici delle produzioni Marvel. Tuttavia l’atmosfera generale cambia velocemente e il film, insieme al vero nemico, rivela i suoi veri toni.
Bisogna ricordarsi che è un Doctor Strange, quindi è predominante la presenza della magia, o meglio della stregoneria, e del sottile confine tra bene e male, che rischia costantemente di essere oltrepassato. Non mancheranno le lotte magiche, degni dei migliori film del genere.
Magia e multiverso all’ennesima potenza predominano su tutta la pellicola, che apre tantissime trame e regala diverse perle ai fan più fedeli dei fumetti, che sicuramente non resteranno delusi da certe chicche. Non possiamo scendere nel dettaglio, perché rischieremmo di incorrere in spoiler sin da subito, ma questo è tutto ciò che possiamo dirvi. Difficilmente un fan sarà deluso.
Il film ha veramente tantissimo materiale al suo interno, Raimi non si è risparmiato ed è infatti difficile credere che il tutto sia racchiuso in appena due ore di proiezione. Sembrano molte di più, non perché sia noioso ma proprio perché è tutto così carico, così pieno che sembra troppo, si viene sovrastati dalle informazioni, dai momenti diversi, dalle quasi infinite possibilità che questo film apre per le produzioni Marvel future.
Non possiamo esprimerci oltre ma consigliamo a tutti di prepararsi bene e di andare a vedere questo film, che vale veramente.
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