Home Cinema Fallout, una serie tv atomica | La recensione dei primi 4 episodi

Fallout, una serie tv atomica | La recensione dei primi 4 episodi

La divisione nel nostro mondo è inevitabile. Eppure, in uno scenario più catastrofico, sarebbe così diverso? Questa è la domanda che ci poniamo come incipit per approcciarci a Fallout: una serie che continua dove la saga videoludica si è, al momento, fermata.

La Serie TV di Fallout farà il suo debutto su Prime Video a partire dall’11 aprile 2024. La serie segue le conseguenze di una guerra nucleare apocalittica all’interno di una società retrofuturistica. I sopravvissuti si sono rifugiati in bunker antiatomici, conosciuti come Vault, costruiti per preservare l’umanità in caso di sterminio nucleare. All’interno di questi Vault la vita fiorisce e prospera, mentre all’esterno il mondo fa i conti con uno scenario in cui solo alcuni riescono a spuntarla.

Fallout fa così il suo ritorno sulla scena e, dopo un’attenta analisi da parte di Bethesda, entra nel panorama delle Serie TV. Aspetto che si addice perfettamente ad un franchise come questo.

In un mondo raso al suolo dal nucleare, viviamo gli avvenimenti (principalmente) attraverso gli occhi di 3 protagonisti: Lucy, Maximus e il Ghoul. Ci troviamo nel 2296, ben 219 anni dopo l’inizio della guerra nucleare che ha distrutto la vita che i terrestri conoscevano. Da allora sono successi molti avvenimenti riconducibili, tramite anche alcuni easter egg, ai capitoli di Fallout usciti nel corso degli ultimi 27 anni.

Nelle prime puntate possiamo vedere l’approccio che gli abitanti del Vault 33 hanno nei confronti della gente esterna (come i raider o le creature) e degli abitanti dei bunker vicini. Nel mondo esterno invece assistiamo alle gerarchie vigenti nella Confraternita d’Acciaio (di cui fa parte Maximus) e all’indipendenza dei Ghoul, umani sottoposti a massicce dosi di radiazioni e trasformati in simil-zombie.

Tutto ha inizio nel momento in cui Lucy, per ritrovare il padre, decide di salire in superfice con le proprie convinzioni e una preparazione certosina, con il fine di adempiere alla propria missione e, in seguito, scoprire terribili verità.

Naturalmente non proseguiamo oltre per evitarvi spoiler, ma possiamo certamente affermare che, grazie all’impegno messo dai produttori nella realizzazione di una fedele trasposizione di un gioco storico come Fallout, non rimarrete certo delusi dalle sorprese in serbo nella serie.

Per quanto riguarda la riproduzione degli ambienti, il mondo di Fallout rispecchia l’idea del nostro pianeta se fosse in completa rovina.

Come sappiamo, il mondo vive una situazione parallela a quella reale: la tecnologia si è sviluppata differentemente dalla nostra, non andando mai incontro alla miniaturizzazione dei dispositivi elettronici e del microprocessore, motivo per cui negli apparecchi informatici di Fallout si fa largo uso di valvole termoioniche e unità a nastro magnetico. La tecnologia tuttavia è riuscita lo stesso a trovare sbocchi ben più ambiziosi, come lo sviluppo dell’energia della fusione nucleare e la miniaturizzazione dei reattori nucleari a fissione. Tutto questo è stato trasposto a dovere e con una certa minuziosità nei dettagli che ricalca l’attenzione posta a ricreare in tutto e per tutto quello che Fallout esprime.

La canonicità degli avvenimenti della serie rispetto ai giochi, inoltre, non è minimamente in discussione. Come affermato da Todd Howard:

tutto quello che accade nella serie TV sarà parte integrante del canone di Fallout.

Ecco perché la distanza di 9 anni dalla fine di Fallout 4 risulta essere importante ai fini della trama generale. Riferimenti a persone ed eventi canonici non mancano e, per i più attenti, ci saranno comparse importanti e già viste, durante le puntate.

Uno degli aspetti fondamentali per l’amalgama delle scene è un classico punto fermo della serie: la musica. Come detto, ci troviamo in un’ambientazione in stile retrofuturistico, con un perenne stile anni ’50 e una passione per i brani che spaziano da pezzi swing, jazz e blues, i quali creano un’atmosfera nostalgica e distintiva per la serie. La musica di Fallout si adatta in modo piuttosto sorprendente a quanto avviene sullo schermo, alternando i momenti di tensione da quelli più dinamici o surreali, rimanendo sempre su un genere abbastanza calmo e pacato.

4.5
Review Overview
Riassunto

Pochi sono i momenti indimenticabili, ma il fascino di Fallout ci colpisce come se fosse sempre la prima volta. La serie non è da meno. Lo spazio è dedicato all'azione e al futurismo retrò, ma anche a momenti comici e memorabili. Un'esperienza a tutto tondo che non finisce mai di stupire.

    Scritto da
    Marco "Connor" Corazza

    Videogiocatore dall'infanzia, dalla fine degli anni '90, fino ad arrivare ai titoli più recenti. Dal PC alla console, una vita basata su questo mondo, appassionato di trame fitte e giochi in team.

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