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Road to Avengers: Endgame – Avengers: Infinity War

In occasione dell’arrivo, il 24 aprile 2019, di Avengers: Endgame, riproponiamo la nostra retrospettiva del MCU. Ogni settimana ripercorreremo virtualmente uno dei film insieme a voi, svelandovi anche retroscena e curiosità che potrebbero esservi sfuggite nel corso della visione. I film verranno affrontati in ordine cronologico di uscita. Se vi siete persi gli appuntamenti precedenti potrete trovarli tutti sul nostro sito.

È il 25 aprile 2018, e i Marvel Studios festeggiano i loro primi 10 anni di vita. Da quel primo Iron Man nel 2008, le storie raccontate sono state tante, i mondi esplorati parecchi, e i personaggi visti sono praticamente innumerevoli, e sembra che tutto ciò che sia accaduto recentemente nell’universo Marvel abbia un minimo comune denominatore chiamato Gemme dell’Infinito. Il grande piano di Kevin Feige e compagnia è pronto per svelare la prima parte del gran finale: Thanos scende finalmente in campo in prima persona.

Rimasto nell’ombra per anni e anni, il freddo e determinato Titano interpretato da Josh Brolin si è stancato di affidare il compito di trovare le preziose Gemme a galoppini come Loki e Ronan, che lo hanno solamente deluso. Il culmine della sua missione arriva proprio qui, in Avengers: Infinity War, un film che è considerato un evento unico non solo per la sua portata mediatica immensa ma anche per ciò che è nel suo insieme. Qualcosa di mai visto prima nella storia del cinema, la chiusura di un progetto cinematografico decennale e un agglomerato di decine e decine di star di Hollywood come mai se ne era visto prima di allora. Un’impresa titanica per i due fratelli registi Joe ed Anthony Russo, che dopo The Winter Soldier e Civil War vengono incaricati di mettere in scena il kolossal più ambizioso della storia degli studios. Un’impresa completamente riuscita.

LA TRAMA IN PILLOLE (IN REALTÀ NO, È SPIEGATO TUTTO)

Dopo aver decimato Xandar e aver recuperato la Gemma del Potere dall’Orb custodito dai Nova Corps, Thanos (Josh Brolin) e il suo Ordine Nero assaltano la nave sulla quale Thor (Chris Hemsworth) e gli altri Asgardiani si trovano dopo i fatti di Thor: Ragnarok. Con estrema facilità, Thanos e i suoi alleati sconfiggono tutti i guerrieri, tra cui anche Hulk (Mark Ruffalo) ed Heimdall (Idris Elba), che per salvare il gigante verde e dare l’allarme della minaccia utilizza la magia del Bifrost per spedirlo sulla Terra. Nel tentativo di ingannare il Titano, Loki (Tom Hiddleston) tenta un attacco a sorpresa ma fallisce miseramente, finendo col morire tra le mani di Thanos e consegnargli il Tesseract, che contiene la Gemma dello Spazio. La destinazione dell’ordine Nero ora, dopo aver distrutto la nave asgardiana, è un luogo dove si trovano ben due gemme: la Terra.

Precipitato grazie al Bifrost nel Sancta Sanctorum di New York, Bruce Banner, che sembra ora incapace di trasformarsi nuovamente in Hulk, informa Tony Stark (Robert Downey Jr.), il dottore e stregone supremo Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) e il suo assistente Wong (Benedict Wong) del pericolo imminente, venendo inoltre a conoscenza dello scioglimento degli Avengers dopo la Guerra Civile di 2 anni prima. È però troppo tardi. Una delle astronavi dell’Ordine Nero inizia a minacciare la città, e da essa si teleportano a terra Ebony Maw (Tom Vaughan-Lawlor) e Cull Obsidian (Terry Notary), due figli di Thanos in cerca della Gemma del Tempo custodita da Strange. Iron Man riesce ad allontanare con difficoltà Cull Obsidian dalla gemma, ma prima di essere colpito a morte viene salvato da Spider-Man (Tom Holland), accorso sulla scena dopo aver visto l’astronave aliena mentre si trovava a bordo del bus scolastico. Ebony Maw, invece, ha la meglio su Strange, e riesce a rapirlo: il tentativo di Spider-Man, che cerca di salvare lo stregone, è vano, e il ragazzo si ritrova a bordo della nave spaziale insieme al rapito Strange: il dottore ha infatti protetto l’Occhio di Agamotto che contiene la gemma con una potentissima magia, e il figlio di Thanos non riesce a recuperare la pietra. Stark parte dunque alla volta del cosmo per seguire l’astronave e Strange, e nel frattempo salva la vita di Peter Parker donandogli l’armatura Iron Spider che gli permette di respirare in condizioni estreme. Parker, nonostante l’ammonimento di Stark che gli ordina di tornare a terra, decide però di restare a bordo della nave spaziale. Bruce Banner, intanto, rimasto a terra, raccoglie il telefono che Steve Rogers aveva inviato a Stark dopo Civil War e decide di chiamare il capitano per avvisarlo del grande pericolo.

Nello Spazio, i Guardiani della Galassia capitanati da Peter Quill (Chris Pratt) sono diretti verso le coordinate di un segnale di aiuto, che si rivela essere il messaggio lanciato dagli asgardiani al momento dell’attacco di Thanos. Tra i corpi fluttuanti nello spazio, i Guardiani trovano un solo sopravvissuto: Thor, che una volta risvegliato dai poteri di Mantis (Pom Klementieff) li avvisa di ciò che Thanos ha fatto e decide di partire con Rocket (Bradley Cooper) e Groot (Vin Diesel) alla volta di Nidavellir, dove potrà trovare un’arma in grado di uccidere il Titano. Gamora (Zoe Saldana) non è però convinta del piano di Thor, e preferisce cercare di anticipare Thanos: insieme a Quill e Drax (Dave Bautista) decide quindi di andare a Knowhere, un covo spaziale all’interno di una testa di un Celestiale morto nel quale si trova l’antro del Collezionista (Benicio del Toro), al quale Loki anni prima aveva fatto recapitare la Gemma della Realtà. Arrivati alla stazione, scoprono però che Thanos ha già la gemma: il Titano ferma senza fatica Drax, Mantis e Peter, rapendo inoltre Gamora. La ragazza conosce infatti la posizione della Gemma dell’Anima, che ha scoperto anni fa senza farne parola al padre adottivo.

Sulla Terra, Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) e Visione (Paul Bettany) stanno vivendo la loro storia d’amore a Edimburgo, chiedendosi se non fosse il caso di dire addio alla vita da supereroi per stare tranquilli. Sul posto sopraggiungono però Corvus Glaive (Michael James Shaw) e Proxima Midnight (Carrie Coon), due figli di Thanos in cerca della Gemma della Mente che Visione porta sulla propria testa. Visione e Wanda, sopraffatti dai due, vengono però salvati dai Vendicatori Segreti di Steve Rogers (Chris Evans), che feriscono Corvus e li costringono alla fuga. Il gruppo al completo, con Vedova Nera (Scarlett Johansson) e Falcon (Anthony Mackie) porta quindi Visione al QG degli Avengers, per capire cosa fare. Qui James Rhodes (Don Cheadle) e Bruce Banner li accolgono, svelando la minaccia galattica di Thanos. Secondo Visione, l’unica cosa da fare è distruggere la sua gemma, a costo di sacrificarsi. Rogers ha però un’altra idea, quella di andare in un posto dove con una tecnologia avanzata potrebbe essere possibile salvare Visione: il Wakanda.

Sulla nave di Ebony Maw, Stark e Spider-Man salvano Strange dal figlio di Thanos, uccidendolo gettandolo nel cosmo profondo, e decidono di dirigersi su Titano per un’agguato al nemico. Giunti sul posto, i tre trovano Quill, Drax e Mantis, accorsi per cercare Gamora senza successo. Il gruppo cerca di architettare un piano, mentre Strange, con la Gemma del Tempo, guarda tutti gli innumerevoli futuri per scorgere possibilità di vittoria: solo in uno di questi l’universo ne esce vincitore.

Gamora, vedendo le torture che subisce Nebula (Karen Gillan), conduce Thanos su Vormir, un pianeta abbandonato dove è celata la Gemma dell’Anima. A custodire la pietra c’è il Teschio Rosso (Ross Marquand), teleportato lì decenni prima dal Tesseract e condannato a questa vita solitaria. L’unico modo per Thanos di ottenere la gemma è un sacrificio. Un’anima per un’altra anima. Con il cuore spezzato, ma risoluto nella ricerca del suo obiettivo finale, Thanos sacrifica la persona che più ama, la figlia Gamora, e ottiene la gemma.

Thor, Rocket e Groot, nel frattempo, sono arrivati a Nidavellir, dove trovano il nano Eitri (Peter Dinklage) unico sopravvissuto. Il trio scopre infatti che Thanos si è fatto costruire il Guanto dell’Infinito proprio su Nidavellir, uccidendo tutti gli artigiani e lasciando in vita solo il povero Eitri, che può essere però l’ancora di salvezza di Thor. Il nano spiega infatti che è possibile creare un’arma dal potere incommensurabile e capace di utilizzare il potere del Bifrost, l’ascia Stormbreaker, ma per farlo serve riattivare il cuore della stella spento da Thanos. Thor si sacrifica per riattivare la stella, e l’ascia viene forgiata.

In Wakanda T’Challa (Chadwick Boseman) prepara le truppe alla guerra, insieme ai Vendicatori sopraggiunti insieme a Visione. L’obiettivo è impedire all’Ordine Nero e agli Outriders di Thanos di penetrare in città, dando a Shuri (Letitia Wright) il tempo necessario per trovare una cura al problema di Visione. La sanguinosa guerra però sembra andare per il verso sbagliato per gli eroi: Banner, che non riesce a trasformarsi in Hulk, non ha dimestichezza con l’armatura Hulkbuster presa in prestito; Wanda è costretta a scendere in campo, lasciando scoperta Shuri; Captain America e Pantera Nera combattono valorosamente, ma rischiano di essere sopraffatti. Con un lampo nel cielo, ecco però che arriva il salvatore: Thor, completamente rimesso in forze grazie alla Stormbreaker e pronto a vendicarsi di Thanos.

Il folle nemico è però giunto su Titano, dove trova Strange e gli altri eroi che gli tendono un agguato. Grazie ad uno splendido lavoro di squadra, gli eroi intrappolano Thanos e lo immobilizzano grazie ai poteri di Mantis, e sono a pochi istanti dal rubargli il Guanto. Purtroppo, però, Quill, che scopre della morte di Gamora, colpisce Thanos facendolo rinsavire. Il titano riprende il suo Guanto, e si vendica con gli eroi attaccandoli senza pietà. L’unico a rimanere in piedi è Tony Stark, che prova con tutte le sue forze a uccidere Thanos: nonostante tutti gli sforzi, però, Stark riesce solamente a fare un piccolo graffio a Thanos, e viene trafitto da un pezzo di metallo. Con la richiesta di lasciare in vita Stark, Strange consegna la Gemma del Tempo a Thanos, il quale dopo averla raccolta mantiene la parola e scompare per riapparire in Wakanda. I Vendicatori e l’esercito wakandiano hanno ucciso i membri restanti dell’Ordine Nero e hanno protetto la città, ma Thanos è impossibile da fermare. Gli eroi cadono uno dopo l’altro, e neppure il sacrificio di Visione, che si fa esplodere da Wanda per distruggere la Gemma della Mente, serve a qualcosa: Thanos torna infatti indietro nel tempo, ricrea Visione e la gemma, che preleva per completare il guanto. Sorpreso, il titano viene colpito in pieno petto dalla Stormbreaker di Thor, che vuole guardare negli occhi Thanos per ricordargli della sua vendetta. È però troppo tardi: nonostante sia quasi in fin di vita, Thanos schiocca le dita, e utilizza il potere del guanto.

Dissoltosi in un portale spaziale, Thanos si ritira su un pianeta sconosciuto, mentre sulla Terra e su Titano va in scena il suo grande traguardo. Pantera Nera, Falcon, Wanda, Groot, Quill, Spider-Man, Drax e Mantis si dissolvono in mille pezzi di fronte agli altri eroi. Thanos ha eliminato metà della vita dell’universo.

LA SCENA POST-CREDITI

Nick Fury (Samuel L. Jackson) e Maria Hill (Cobie Smulder) stanno monitorando i picchi energetici rilevati in Wakanda, mentre intorno a loro si scatena il finimondo. Un elicottero si schianta contro un grattacielo, i due scendono dall’auto sulla quale si trovavano, e, di fronte agli occhi sbigottiti di Fury, Hill si dissolve nel nulla. Capendo che non c’è un solo istante da perdere, Fury recupera dall’auto un vecchio cercapersone che attiva appena prima di scomparire a causa dello schiocco di Thanos. Il cercapersone giace a terra, ma è riuscito a rintracciare il suo destinatario: Carol Danvers, a.k.a. Captain Marvel.

CURIOSITÀ

Infinity War venne presentato addirittura prima dell’uscita del secondo capitolo della saga sui Vendicatori, Avengers: Age of Ultron, e il piano iniziale era molto diverso. I fratelli Russo, infatti, che avrebbero sostituito Joss Whedon che dopo la conclusione della Fase 2 avrebbe detto addio ai Marvel Studios, complici anche i guai accaduti in fase di post-produzione del film (che saranno anche motivo di riorganizzazione della compagnia nel 2015, slegandosi dalle catene della casa madre grazie a Disney), avevano pianificato la cosa in maniera differente: Infinity War sarebbe stato infatti un film diviso in Parte I e Parte II, in uscita rispettivamente a maggio 2018 e 2019. Le cose, come sappiamo, sono cambiate, e anche la sequenza di film della Fase 3 ha risentito di alcuni cambiamenti. L’ingresso di Spider-Man nel MCU, ad esempio, cambiò i progetti dei Russo sia per Civil War che per il grande evento, così come anche l’uscita di scena di Inhumans (che diventò una orripilante serie TV) e l’importanza acquisita da Ant-Man, il cui primo film nel 2015 aveva sorpreso molti addetti ai lavori. Per questo, a riprese avviate, i Russo annunciarono il grande cambiamento: Avengers: Infinity War sarebbe divenuto un solo film, e la Parte II sarebbe stata lanciata l’anno successivo ma con una storia che voleva sì restare legata ma senza essere forzatamente inteso come la seconda parte di qualcosa. Quel film che, come oggi sappiamo, si chiamerà Avengers: Endgame.

Per una lunga serie di motivi che potete immaginare, però, la Guerra dell’Infinito che abbiamo visto sul grande schermo non è la riproposizione esatta della classica saga a fumetti degli anni ’80. Infinity War era infatti il nome della seconda parte della tetralogia cosmica di Jim Starlin, iniziata con Il Guanto dell’Infinito e proseguita negli anni appunto con la Guerra dell’Infinito, la Crociata dell’Infinito e Marvel – The End. Il filo conduttore di tutte queste storie è sempre e solo Thanos, e in ognuna di queste storie (o quasi) le Gemme dell’Infinito hanno un ruolo fondamentale. Così come anche Adam Warlock, la nemesi di Thanos, che però nel film non abbiamo neanche lontanamente visto. Perché? Beh perché Adam Warlock, probabilmente, in questo momento nemmeno esiste. Abbiamo avuto un assaggio della sua futura apparizione nel MCU in Guardiani della Galassia Vol. 2, quando abbiamo scoperto che la regina Ayesha lo sta plasmando all’interno di un nuovo bozzolo dei Sovereign. Ma il Warlock dei fumetti, la figura che da sempre spaventa Thanos, non è stato parte della Guerra dell’Infinito cinematografica, e neppure sarà della partita in Endgame molto probabilmente. Inoltre, l’intera storia di Infinity War è nettamente differente dall’omonima saga a fumetti. In quel caso, Thanos e gli eroi della Terra (compresi Fantastici 4 e X-Men, impossibili da usare per casa Disney) dovettero fronteggiare la minaccia di Magus, una versione oscura di Adam Warlock che riuscì a raccogliere tutte le Gemme, scatenando poi una sequenza di eventi ai quali presero parte anche Destino, Kang, le entità cosmiche e così via.

L’avreste mai detto? Avengers: Infinity War è ricolmo di easter egg e riferimenti ai classici fumetti. La scena in cui Bruce Banner precipita nel Sancta Sanctorum di Strange è un chiaro riferimento a Il Guanto dell’Infinito: Silver Surfer, che nel fumetto annunciava l’arrivo della minaccia di Thanos, si ritrovava nella medesima posizione del dottor Banner. Ci sono poi alcuni evidenti segni che i poteri di alcuni supereroi si stanno evolvendo: Peter Parker, nella scena sull’autobus, sperimenta forse per la prima volta il senso di ragno, che non gli abbiamo mai visto sfoggiare in Captain America: Civil War e in Spider-Man: Homecoming. Sempre l’Uomo Ragno viene ricompensato con uno dei costumi più iconici di sempre, e che chiunque avrebbe voluto vedere sul grande schermo. Non è propriamente identico a quello dei fumetti, ma a causa del viaggio nello spazio Peter deve indossare la Iron Spider, una tuta che nei fumetti, così come nel film, è dotata di braccia metalliche e venne ideata da Tony Stark. La Stormbreaker, l’arma forgiata da Eitri a Nidavellir, potrebbe essere poi un indizio dell’arrivo futuro di Beta Bill Ray nel MCU. L’ascia finì infatti nelle sue mani nel corso dei fumetti, e nell’universo cinematografico la sua esistenza ci è già stata confermata da Thor: Ragnarok. Che il futuro “figlio di Odino” sia proprio l’alieno?

UN GIUDIZIO SUL FILM

Per lo scopo prefissato, per l’essere il primo film nella storia a far confluire in sé 10 anni di storie e quasi 20 film tutti in una volta, Avengers: Infinity War si avvicina molto tranquillamente alla denominazione di capolavoro. I fratelli Joe e Anthony Russo, raccolta l’eredità di Joss Whedon e che già avevano esplorato il sub-universo dei Vendicatori nel MCU con l’ottimo Captain America: Civil War, si ripresentano sul grande schermo con un kolossal dalla proporzioni universali, che mantiene completamente le promesse. In Infinity War c’è davvero di tutto: si ride, si piange, ci si emoziona, si riflette. I grandi e inaspettati ritorni dal passato, come quello di Teschio Rosso tenuto segreto fino alla fine, aumentano il senso di chiusura del cerchio che questo film, insieme al suo diretto sequel Avengers: Endgame, vuole trasmettere. Inoltre, la scelta di incentrare la maggior parte del film sulla figura di Thanos non è solo coraggiosa, ma è stata anche la miglior cosa che potesse capitare al film. Dei supereroi e dei vari personaggi in gioco, ormai, sapevamo tutto e di più, ed era proprio Thanos l’oggetto misterioso di grande interesse per chi si approcciava al terzo capitolo della saga degli Avengers. Missione complete, Russo Bros.

IL CAMEO DI STAN LEE

È strano scrivere queste righe dopo quel che è successo al grande Excelsior, ma probabilmente ricordare il solito cameo di Stan “The Man” Lee è uno dei modi migliori per omaggiare il grande uomo che ci ha lasciato alcuni mesi fa. Durante l’attacco a New York dell’Ordine Nero, vediamo uno scuolabus percorrere il ponte di Brooklyn, direzione MOMA per gita scolastica. Su questo autobus si trova Peter Parker, che approfitta della confusione creata da Ned per svignarsela e andare a combattere con Stark. Nonostante tutti i ragazzi passeggeri si ritrovino nel panico alla vista della nave aliena, l’autista è completamente tranquillo, e si chiede il perché di tanto clamore per una banale nave spaziale. Chi è questo autista? Ma ovviamente il buon Stan, che a quanto pare di invasioni aliene ne ha viste a bizzeffe…

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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