In un episodio di raccordo, Gen V non si discosta molto dallo status del terzo episodio. I giovani supereroi dell’accademia continuano a fare i conti con il tragico suicidio di Golden Boy (Patrick Schwarznegger), prendendosi una pausa dal sangue ma non per questo sfociando nel politicamente corretto, che sempre è fastidioso all’universo di The Boys.
Niente più quindi esplosioni, sequenze sessuali incredibili o mutilazioni (a parte una, davvero esilarante e appagante per quello che un certo personaggio ottiene). No, Gen V 1×04 si prende una giusta pausa di riflessione per la Godolkin e i suoi episodi, ampliando l’universo narrativo con nuove rivelazioni e pazzie, introducendo inoltre il celebre Tek Knight (Derek Wilson) che ruba la scena. Davvero, ruba la scena in tutti i sensi, sia per quello che fa che per quello che scopriamo di lui.
L’arco narrativo principale dell’episodio segue lo staff e gli studenti della scuola mentre diventano soggetti per il popolare programma true crime della Vought+ “The Whole Truth”. Il conduttore Knight usa le sue elevate capacità di interrogatorio per scovare indizi e percepire bugie che rivelano come o perché Golden Boy è morto per combustione spontanea. Marie (Jaz Sinclair) non riesce a nascondere la minima dilatazione della pupilla, ma neppure Andre (Chance Perdomo) riesce a scampare alle doti investigative di questo nuovo pezzo di me**a della Vought – scusate il francesismo, ma quando ci vuole, ci vuole. Knight è incredibilmente sicuro di sé, è egocentrico, passa sopra a tutto e tutti pur di arrivare non solo alla verità ma alla gloria personale. Il tipico personaggio alla The Boys insomma, per una serie che conferma il suo profondissimo legame con la serie.
Al di fuori del campus, però, la missione segreta dei giovani prosegue. Emma (Lizze Broadway) e Sam (Asa Germann) sono in fuga dopo essere fuggiti dal Bosco, ed è in questo frangente che gli spettatori si rendono conto, osservando più da vicino il fratello di Golden Boy, quanto il suo status mentale sia contorto e pericoloso, come una bomba a orologeria che rischia di esplodere da un momento all’altro. Tra un simpatico siparietto che ha ricordato molto da vicino un particolare dettaglio di Black Noir, e un chiaro legame che in qualche modo sta nascendo con la ragazza capace di cambiare le proprie dimensioni, Sam diventa il motore dell’episodio, chiudendo poi il tutto con un finale inaspettato.
Gen V 1×04 conferma le buone intenzioni dello show, anche se non raggiunge le vette qualitative dei suoi predecessori – e certamente neppure di The Boys. Ma non tutti gli episodi possono farlo, è ovvio. Meglio concedere qualche respiro in più alla narrazione, come saggiamente fatto per questo quarto episodio, per raccontare al meglio ciò che verrà dopo. La cosa che sorprende è che anche in questi momenti morti, per fortuna, lo show riesce a trovare sempre un modo o un altro per tenere incollati allo schermo.
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