Home Cinema House of the Dragon 2×01, la recensione: un cast eccezionale ma un finale deludente?

House of the Dragon 2×01, la recensione: un cast eccezionale ma un finale deludente?

A son for a son”: un figlio per un figlio. Questo il titolo del primo episodio della seconda stagione di House of the Dragon, l’acclamata serie HBO incentrata sulla sanguinosa famiglia Targaryen, dominatori dei draghi.

Il desiderio del vecchio re Vyseris (Paddy Considine nella prima stagione) sembra ormai sfumato tra antichi dissapori e sete di potere, un’utopia irraggiungibile che vedeva l’amata figlia Rhaenyra sul trono di spade e tutta la famigliola seduta allo stesso tavolo, in armonia.

Se finora si sono gettate le basi per la terribile guerra tra i Neri e i Verdi, in questo grande ritorno non ci sono dubbi: il conflitto non potrà essere evitato. Alcuni personaggi lo temono, altri bramano lo scontro.

Il primo episodio ci ha colpiti per molti aspetti, ci ha fatto storcere il naso per altri, ma come è andata nel complesso? Parliamone insieme in questa recensione.

House of the Dragon 2: un incipit molto diverso

Un nuovo narratore apre l’episodio, settando un mood molto diverso rispetto all’incipit della prima stagione di House of the Dragon. Il sangue, l’onore, il dovere. Il freddo del Nord, la minaccia degli Estranei, che strizza l’occhio ovviamente ai fan di Game of Thrones: un istantaneo brivido d’emozione è inevitabile, sentendo fin da subito le parole di Lord Cregan Stark (Tom Taylor) e l’iconico tema della sua casata, malinconico, evocativo.

Jacaerys (interpretato da un cresciutissimo Harry Collett) è giunto sano e salvo alla Barriera e sembra aver svolto con successo il suo compito, a differenza del fratello minore, che invece è stato brutalmente ucciso sul finale della prima stagione. Ci sarebbero tante cose da mostrare del suo viaggio, ma purtroppo il giovane rampollo figlio di Rhaenyra deve tornare ben presto a casa: la cattiva notizia della morte di Lucerys è arrivata. Inutile dire che avremmo voluto vedere molto di più della sua permanenza al Nord e del suo rapporto con Cregan, che nei libri costituisce una parte narrativa importante, ma speriamo che questi aspetti vengano approfonditi nei prossimi episodi.

Per la prima volta torniamo dagli Stark in House of the Dragon

L’episodio 2×01 ci è sembrato un po’ frammentato nel suo montaggio, che passa spesso da una scena all’altra e da un personaggio chiave all’altro senza molta continuità. Ci sentiamo comunque di elogiare due cose: la nuova sigla, davvero stilosa e la regia di Alan Taylor, particolarmente emozionale e concentrata sui primi piani, in grado di esaltare la performance eccelsa di un cast davvero ben scelto.

L’odio verso i Verdi

Parliamo degli Hightower, i Verdi: l’impressione è che vogliano mostrarci una casa allo sbando. Il personaggio di Alicent (Olivia Cooke) subisce una trasformazione evidente rispetto alla prima stagione. Senza più Viserys al suo fianco, la donna può dedicarsi ai suoi desideri e piaceri per la prima volta nella vita, anche se l’ombra della guerra la opprime e la spaventa. Criston Cole (Fabien Frankel)… beh. È Criston Cole. Lo zimbello di se stesso, e non approfondiamo.

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi da Aegon, invece, interpretato Tom Glynn-Carney: il re riluttante siede sul trono di spade, totalmente inetto e incapace di far fronte ai suoi doveri. Sarà proprio il suo atteggiamento a determinare il colpo di scena di fine episodio, indirettamente. Suo figlio ed erede è troppo simile a lui: capriccioso, viziato… sacrificabile, no?

La caratterizzazione di Aegon ci ha ricordato un po’ il fastidio della personalità malata di Joffrey Baratheon di Game of Thrones, in minor misura, ma comunque l’abbiamo trovata una bella interpretazione per questo personaggio così controverso, che finalmente riesce a ritagliarsi uno spazio più netto e definito proprio a inizio stagione.

Aegon è un re inetto e imprevedibile

Il lutto silenzioso e toccante di Rhaenyra

Se, come dicevamo, l’andamento dell’episodio e l’alternarsi dei personaggi ci è sembrato un po’ frammentato, il lutto di Rahenyra Targaryen risulta essere invece il fil rouge di questo primo episodio. La grande prova attoriale di Emma D’Arcy porta sullo schermo il dolore di una madre, che si rispecchia nel suo isolarsi, nel suo non darsi pace in cerca delle spoglie del figlio. Rhaenyra è emaciata, incapace di parlare. Il dramma è evidente nei suoi occhi, nei primi piani che riescono a convogliare così bene l’emotività dei personaggi. Anche durante l’incontro con il figlio maggiore Jacaerys, Rhaenyra non dice una parola, ma lo scambio risulta comunque intenso ed eloquente.

Una volta tornata dai suoi cortigiani e da Daemon (Matt Smith) colma di risentimento, il suo comando è inequivocabile. Peccato che nulla andrà secondo i piani.

L’interpretazione silenziosa di Emma D’Arcy è il fiore all’occhiello dell’episodio

House of the Dragon: parliamo di Blood & Cheese

Veniamo all’avvenimento più atteso e più chiacchierato di questo primo episodio di House of the Dragon: per i lettori, “Blood & Cheese” riporta alla mente una scena particolarmente tesa e truculenta, che nelle scorse settimane era stata paragonata anche alle famigerate “Nozze rosse” di Game of Thrones: forse a causa di questo eccessivo “hype”, in molti sono rimasti delusi dalla trasposizione. Anche noi non siamo del tutto soddisfatti.

Oltre a diverse incongruenze rispetto al romanzo di George R.R. Martin, che però hanno abbastanza senso nell’economia generale della trasposizione, ciò che è mancato è il coraggio nella realizzazione della scena. Il pubblico di Game of Thrones e affini brama il sangue, inutile negarlo, ma in questo caso, essendoci di mezzo un bambino, la questione era abbastanza delicata. È anche vero che abbiamo assistito in passato a scene di parto particolarmente “pittoresche” e adolescenti abbrustoliti sul rogo… era normale aspettarsi qualcosa in più, rispetto a una semplice decapitazione off-screen. Tutto succede velocemente, forse troppo.

Gli effetti sonori e l’interpretazione di Phia Saban nei panni della sfortunata Helaena hanno salvato la scena. Potrebbero emergere ulteriori dettagli nelle prossime puntate? Forse, ma quel che è fatto è fatto, quindi non aspettiamoci troppo.

Daemon ordisce la sua vendetta, ma non andrà esattamente come previsto

Nonostante una narrazione un po’ frammentaria e un finale sottotono, il primo episodio della seconda stagione di House of the Dragon ci ha convinti per l’interpretazione magistrale di tutto il cast, per le atmosfere azzeccate e per i dialoghi come sempre curatissimi e arguti. L’inverno sta arrivando, la guerra è alle porte e tutti dobbiamo scegliere da che parte stare.

L’appuntamento è ogni lunedì su Sky e NOW. Preferibilmente in lingua originale.

Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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