Probabilmente, per non dire sicuramente, anche voi questa mattina, aprendo la homepage di Google, vi sarete imbattuti in questo misterioso disclaimer, che potete vedere anche qui sotto, che recita:
Guarda “La vita in un giorno”, uno storico documentario su un giorno del 2020
Molti di voi, incuriositi, si saranno precipitati in rete alla ricerca di qualche informazione in più su questo documentario, senza forse sapere che dietro al progetto di Google e YouTube si celano grandi nomi dello spettacolo e che si tratta del sequel di un particolarissimo film del 2011, del quale riprende l’impostazione e i temi affrontati.
Life in a Day 2020, o La Vita in un Giorno 2020 come è stato tradotto in italiano, è infatti il successore di Life in a Day, un documentario del 2011 diretto da Kevin Macdonald e prodotto da Liza Marshall che si prefiggeva come scopo quello di raccogliere più di 80 mila clip inviate a YouTube per rappresentare, in un unico lungo filmato, quella che era stata la giornata del 24 luglio 2010 in tutto il mondo.
L’iniziativa realizzata in crowdsourcing riscosse un grande interesse, e lo scorso anno lo stesso Kevin Macdonald ha riavviato la macchina produttiva del progetto per proporre una nuova versione di Life in a Day, questa volta dedicata interamente al 25 luglio 2020.
Un giorno apparentemente come tanti altri, ma che, come possiamo vedere dalle innumerevoli clip, videoblog e filmati, racchiude in sé alcuni dei più importanti temi che l’umanità ha dovuto affrontare nel corso del 2020: dalla pandemia di COVID-19 alle proteste in America per la morte di George Floyd, passando per i continui danni che il surriscaldamento globale sta provocando al pianeta, e molti altri temi.
Annunciato lo scorso 8 luglio, Life in a Day 2020 raccoglie testimonianze video provenienti da ogni angolo del globo, che mettono in evidenza culture e nazioni completamente differenti tra loro ma abbracciate dalla stessa umanità che ci contraddistingue.
Kevin Macdonald, che oltre ad aver diretto il film figura anche tra i produttori insieme a Ridley Scott, Kai Hsuing, Jack Arbuthnott e Tim Partridge, parlò del progetto a EW lo scorso anno, affermando che il suo intento era quello di realizzare una nuova “capsula del tempo” per tramandare quello che è stato il 2020 alle generazioni future:
Immagino che qualsiasi film rifletta il suo momento storico, che tu lo voglia consapevolmente o meno, ma questo lo è ancora di più. Penso che sarà una capsula del tempo per i secoli. Stiamo vivendo questo periodo di grandi sconvolgimenti politici, e questo è forse in prima linea nei nostri pensieri. Ma per molte persone, l’esperienza quotidiana vissuta, che è ciò che spero di catturare nel film, non riguarderà questi grandi problemi, almeno non direttamente. […] Dico sempre alle persone: “Ciò che è noioso per te, ciò che è normale per te, sarà affascinante per le altre persone”.
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