La prima stagione di Loki è terminata oggi su Disney+ con il sesto e ultimo episodio (nel finale di puntata viene detto a chiare lettere: una Stagione 2 è confermata), e, che ci crediate o no, l’episodio finale ha introdotto uno dei personaggi più importanti della storia della Marvel e che presto potrebbe avere un impatto straordinario anche sul Marvel Cinematic Universe.
Se ben ricordate, dopo gli eventi del quinto episodio in cui Classic Loki (Richard Grant) riusciva a rubare la scena con il suo magnifico gioco di illusioni, Loki (Tom Hiddleston) e Sylvie (Sophia Di Martino) si apprestavano a entrare nella misteriosa dimora all’interno del Vuoto, l’ultimo baluardo dell’esistenza per chi viene falciato dalla TVA – Time Variance Authority.
Se avete già visto l’episodio, saprete sicuramente che le due varianti Loki trovano chi stavano cercando all’interno dell’abitazione, e che questo personaggio è destinato a diventare una costante nel futuro del Marvel Cinematic Universe.
Poiché non desideriamo rovinare la sorpresa a nessuno, se non avete ancora visto l’episodio 1×06 di Loki vi consigliamo caldamente di non proseguire nella lettura.
ATTENZIONE: seguiranno spoiler su Loki 1×06
Colui che Rimane nel MCU
Le origini di Colui che Rimane, interpretato da Jonathan Majors, del Marvel Cinematic Universe, che lo stesso personaggio racconta a Loki e Sylvie durante l’incontro alla dimora nel Vuoto, sono abbastanza simili a quelle della sua controparte cartacea. Ne parleremo tra poco.
Il Conquistatore , o Colui che Rimane – è stato chiamato in molti modi diversi nel corso delle ere, è ciò che si è evoluto da una variante vissuta sulla Terra nel 31esimo secolo, uno scienziato che scoprì che il suo universo era solo uno dei tanti sovrapposti l’uno sull’altro. La cosa straordinaria è che nello stesso tempo e luogo ma in realtà differenti, tutte le altre versioni di questa persona avevano scoperto la stessa identica cosa.
Le varie versioni dell’uomo riuscirono a entrare fisicamente in contatto, forse con tecnologie simili a quelle che utilizza la TVA per viaggiare nel tempo come ci mostra il suo “flashback argilloso”, ma nonostante ci fosse inizialmente un clima di pace, le versioni più bellicose dello scienziato iniziarono una gigantesca guerra multiversale per riuscire a preservare la propria dimensione.
Fu proprio la prima variante, che poi è lo stesso Colui che Rimane che vediamo nella serie Loki, a trovare una soluzione, efficace ma al tempo stesso incredibilmente sanguinosa. Durante i suoi viaggi tra le pieghe del multiverso, lo scienziato trovò infatti una potentissima entità, Alioth, un mostro capace di distruggere tempo e spazio – lo stesso che Loki e Sylvie hanno distrutto poco prima, nel precedente episodio.
Lo scienziato utilizzò Alioth per concludere e vincere la guerra del Multiverso, dopodiché decise di creare la TVA per impedire nuove ramificazioni della linea temporale e prevenire lo scoppio di un nuovo scontro tra realtà parallele che avrebbe potuto avere effetti devastanti. Per amministrare la TVA, Kang creò i fasulli Custodi del Tempo, decidendo poi di restare nella dimensione del Vuoto per essere il vero conquistatore del tempo e preservare la Sacra Linea Temporale.
Volutamente misterioso nel modo di fare e parlare, il Conquistatore di Loki è un personaggio molto simile alla sua controparte cartacea: manipolatore, sempre sul sottile filo che separa verità e bugia, mai davvero chiaro nei suoi intenti – se non verso se stesso. In effetti, il suo personaggio d’ispirazione dalla Casa delle Idee è tra le figure più enigmatiche e complesse dell’intera storia. E il suo nome è…
Kang
Non stiamo dicendo che l’uomo visto nel finale di stagione di Loki e che guidava in gran segreto la TVA fosse effettivamente Kang il Conquistatore, tuttavia, al limite, possiamo definirlo come una delle tante versioni del temibile personaggio, il quale ormai libero dalla morsa di Alioth e dal controllo della TVA è pronto a scatenare tutte le sue versioni per una nuova guerra del Multiverso.
Kang, il cui vero nome è Nathaniel Richards – piccola parentesi: sì, è imparentato con Reed Richards essendone il fratellastro, poiché il padre… beh, viene troppo lunga da spiegare, vi basti questo -, è un essere del XXXI secolo vissuto in una linea temporale alternativa rispetto a Terra-616, la dimensione principale seguita dai fumetti Marvel. Nathaniel era un grande studioso, ma molto impulsivo e che nascondeva un’innaturale brama di potere. Sarà la scoperta da parte del ragazzo, attraverso gli scritti antichi, di una tecnologia per viaggiare nel tempo (creata nel XX secolo da Victor Von Doom, aka Dottor Destino) a dare inizio al suo incredibile viaggio attraverso lo spazio e il tempo, creando numerose versioni di se stesso e assumendo posizioni di enorme potere nel corso della storia.
Nathaniel, la cui versione più temibile è appunto Kang, è stato ad esempio il faraone Rhama-Tut nell’Antico Egitto, il poderoso Immortus che in più occasioni darà filo da torcere agli Avengers, ma non è tutto qui: una delle sue versioni alternative, infatti, spaventata dal potere innaturale di Kang e dalla sua brama di potere, tornerà addirittura nel XXI secolo con lo pseudonimo di Iron Lad per formare i Giovani Vendicatori, e trovare un modo per fermare il suo io futuro (o passato… ?) deciso a conquistare la Terra.
Nella sua lunghissima storia, Kang ha incrociato la sua strada numerose volte con supereroi e villain di casa Marvel, il tutto ovviamente con un unico scopo: favorire se stesso e la sua sete di conquista. In Infinity Crusade, ad esempio, unisce le forze con il Dottor Destino per conquistare un gran numero di Cubi Cosmici e fermare la versione alternativa di Adam Warlock dal suo delirio di onnipotenza; in Secret Wars, l’originale miniserie degli anni ’80, l’Arcano preleva un Kang dal flusso temporale per gettarlo su Battleplanet e farlo scontrare con i Vendicatori e gli X-Men, scontro dal quale ne uscirà solo apparentemente sconfitto – del resto, parliamo di un essere che ha creato talmente tante versioni di sé da essere ormai immortale; in Infinity Countdown, più recentemente, ha abbandonato le ostilità (solo per poco) dopo aver scoperto della tremenda calamità che scoppierebbe nel caso in cui le Gemme dell’Infinito venissero nuovamente raccolte nello stesso luogo, e per evitare che ciò accada, decide di rapire Adam Warlock per spedirlo indietro nel tempo e proteggere le pietre universali.
Tra i suoi innumerevoli viaggi, Kang incontra anche Ravonna, principessa di uno dei mondi da lui conquistati, della quale si innamora. Sì, è la stessa Ravonna Renslayer vista in Loki e interpretata da Gugu Mbatha-Raw, la quale ha guidato la TVA sotto la giurisdizione dei Custodi del Tempo – Colui che Rimane, in realtà.
Kang nel Marvel Cinematic Universe
Sebbene l’apparizione di Kang (?) in Loki sia stata una bella sorpresa e l’ennesima riconferma che la serie avrà un notevole impatto sul futuro del MCU, il personaggio era già stato presentato da Kevin Feige come uno dei prossimi e grandi antagonisti dei supereroi Marvel sul grande schermo.
Lo scorso anno venne infatti annunciato che Jonathan Majors (Lovecraft Country) era stato ingaggiato per interpretare Kang il Conquistatore, uno dei villain più noti della storia della Casa delle Idee, e che il personaggio avrebbe fatto il suo esordio in Ant-Man and the Wasp: Quantumania in arrivo nel 2023 al cinema. Del terzo film dedicato all’Uomo Formica, oggi, sappiamo ancora molto poco, per non dire nulla. L’ipotesi più probabile è che, a giudicare dal titolo, il film sarà fortemente incentrato sul Regno Quantico già toccato dai protagonisti in Ant-Man and the Wasp e sfruttato poi dai Vendicatori in Avengers: Endgame per spostarsi nel tempo. Proprio per la sua capacità di viaggiare nel tempo, Kang potrebbe essere appunto uno dei più interessati alla dimensione in miniatura.
Sempre lo scorso anno, poi, in occasione delle prime interviste riguardanti la serie Loki, venne svelato che il personaggio di Tom Hiddleston avrebbe avuto a che fare con la TVA, organizzazione che monitora e controlla il flusso temporale e che, guardacaso, ha avuto a che fare proprio con Kang. L’ipotesi che il personaggio potesse fare il suo esordio proprio su Disney+ nella serie dedicata al Dio dell’Inganno si è fatta subito avanti, e in effetti così è stato… oppure no?
Come abbiamo già ripetuto più volte, una delle componenti più affascinanti di Kang riguarda la sua imprevedibilità, e il fatto soprattutto che nulla, con lui, è lasciato al caso. Nel mondo dei fumetti, per preservare se stesso, Kang ha creato innumerevoli versioni di sé, alcune delle quali si sono rivelate essere addirittura controproducenti: in una delle storie più celebri dedicate al personaggio, scoppiò una guerra tra i Kang per riuscire a tornare a essere uno solo, in modo tale da porre fine ai continui scontri.
Ciò che abbiamo visto nel MCU è un risvolto molto simile: Colui che Rimane, che ha fondato la TVA e creato Miss Minutes (ma quanto è inquietante?), ha sfruttato Alioth per porre fine alla guerra del Multiverso messa in atto dalle sue versioni alternative, e possiamo affermare che si tratta di un personaggio dagli intenti endenzialmente positivi nonostante alcune sue azioni si siano rivelate essere deplorevoli – un po’ alla Thanos, se ci pensate. Il Kang incontrato da Loki e Sylvie, tuttavia, afferma che la sua morte avrebbe provocato non solo una ramificazione imprevedibile della timeline, ma anche il ritorno sulle scene delle sue varianti, specialmente di quelle più bellicose.
Il “vero” Kang il Conquistatore, quindi, potrebbe non essere ancora apparso nel MCU. O forse sì, e siamo stati nuovamente ingannati. Non ci resta che attendere, di nuovo…
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