Che ci fosse aria di cambiamenti in casa Marvel Studios, era evidente. Negli ultimi giorni abbiamo assistito ai corposi rinvii (tra uno e due anni) per alcuni show come Ironheart e Agatha: Darkhold Diaries, oltre alla clamorosa rivelazione che il materiale fin qui girato di Daredevil: Born Again è stato cestinato e la produzione ripartirà da zero verso una nuova direzione creativa.
Si tratta senza dubbio delle nuove politiche adottate da Bob Iger, il quale nei mesi scorsi aveva anticipato una riorganizzazione per i brand Marvel e Star Wars che negli ultimi anni non hanno raccolto i risultati sperati. Sul patibolo sono finite proprio le serie tv dei Marvel Studios, che non andranno avanti con il modello attuale.
L’Hollywood Reporter, nel parlare dei clamorosi ribaltamenti per quanto riguarda Daredevil: Born Again, ha infatti riportato che Kevin Feige si prepara a riorganizzare l’intero reparto di produzione delle serie tv dei Marvel Studios. L’obiettivo è quello di dare nuova linfa vitale ai prodotti per Disney+, adottando un modello produttivo più classico per le serie televisive. Ma come? Ecco cosa Kevin Feige è chiamato a fare.
Marvel Studios, le serie non funzionano
In precedenza, già a partire da WandaVision, i Marvel Studios si sono affidati a headwriter per gestire le serie tv, e non ai tradizionali showrunner. Il motivo è presto detto: i dirigenti dei Marvel Studios intendevano controllare l’intero aspetto creativo degli show, e ognuna delle serie è sempre stata realizzata come una sorta di evento in 6 episodi (o poco più) per Disney+ per presentare vari personaggi e anticipare alcuni film. L’unica eccezione, per ora, è Loki, che proprio in questi giorni è tornata con una seconda stagione.
Lo abbiamo ovviamente visto con WandaVision che ha anticipato Doctor Strange nel Multiverso della Follia, o Ms. Marvel con il prossimo The Marvels, ma il piano era valido anche per The Falcon and the Winter Soldier che farà da prequel per Captain America: New Brave World (il film ha subito diversi rinvii tra COVID e riorganizzazione della roadmap). Altri show come She-Hulk e Moon Knight, invece, sono ancora corpi estranei al MCU, e non hanno ottenuto i risultati sperati concludendosi inoltre con cliffhanger che non trovano una risoluzione (il figlio di Hulk, la terza personalità di Marc Spector).
Proprio She-Hulk: Attorney at Law del 2022, rivela THR, è stato un fortissimo campanello d’allarme per lo studio. Il portale spiega che Jessica Gao, headwriter della serie con Tatiana Maslany, è stata allontanata dallo sviluppo della serie con l’arrivo della regista Kat Coiro, la quale ha cambiato molti dei piani dello show. Da lì, sono sorti numerosi problemi: la storia è stata rimaneggiata, il minutaggio degli episodi era altalenante e la produzione in generale era nel caos. La Marvel ha quindi deciso di richiamare Gao, ma a quel punto si è resa conto che quel modello produttivo non poteva funzionare – rapportato soprattutto ai costi astronomici.
Inciampi simili si sono verificati anche in altre serie come Moon Knight o la recente Secret Invasion (Kyle Bradstreet ha lavorato per un anno alle sceneggiature, prima di essere licenziato) costata la bellezza di circa 220 milioni di dollari (per fare un paragone, è più del doppio delle ultime stagioni di Game of Thrones), ma anche la serie What If…? sembra rientrare in questo gruppo, e in effetti da tempo di parla di problemi in ambito d’animazione. Altri prodotti animati, come Spider-Man: Freshman Year e Marvel Zombies, stanno subendo gestazioni lunghissime, quasi anormali.
La leggerezza nell’affrontare questi problemi, unita alla mancanza di una chiara visione sui progetti (l’elevatissimo numero di storie e personaggi messi in campo negli ultimi due anni non ha giovato), hanno fatto il resto. I Marvel Studios hanno quindi deciso di cambiare tutto il reparto televisivo, che ora adotterà un modello molto più tradizionale.
Come saranno le nuove serie tv dei Marvel Studios?
Al posto di un headwriter, dunque, ora gli studios andranno in cerca di showrunner che potranno gestire gli show, proporre pilot (episodi di prova che serviranno a convincere i dirigenti a dare il via libera a una serie o a stopparla sul nascere) e soprattutto pianificare serie televisive in più stagioni, abbandonando anche la regola dei 6/9 episodi massimi che la Marvel si è imposta finora. Gli showrunner saranno inoltre responsabili delle bibbie di produzione, ossia documenti che definiscono il world building dello show in relazione, ovviamente, all’universo condiviso di cui fanno parte.
Con questo importante cambiamento, che di fatto riporta la Marvel al precedente modello della defunta Marvel Television con show come Agents of SHIELD ed Agent Carter, vuole cercare quindi di costruire serie televisive che abbiano vita più lunga e maggiore fidelizzazione con il pubblico, al posto di costruire decine di miniserie evento che, ad oggi, hanno generato più dubbi che applausi.
È quindi possibile che le serie tv, in futuro, non faranno più necessariamente parte degli annunci delle varie Fasi del MCU, anche perché i Marvel Studios saranno aperti a nuove proposte che potrebbero cambiare nel tempo.
Tuttavia, è difficile, se non impossibile, che show già pronti come Ironheart saranno ricostruiti da zero. Andare a inseguire il nuovo modello produttivo significherebbe far ripartire da zero sceneggiature e riprese della serie con Dominique Thorne e Sasha Baron Cohen, ed è anzi plausibile pensare che i prodotti già realizzati saranno mantenuti. Per vedere gli effetti di questi cambiamenti, dovremo probabilmente attendere almeno un anno.
Ecco la lista dei prossimi progetti dei Marvel Studios:
- The Marvels (8 novembre 2023)
- Echo (Gennaio 2024)
- Deadpool 3 (3 maggio 2024)
- Captain America: Brave New World (26 agosto 2024)
- Thunderbolts (20 dicembre 2024)
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