Lo show di Apple e Legendary è partito alla grande la scorsa settimana con i suoi primi due episodi, e, di nuovo, Monarch: Legacy of Monsters mantiene salda l’attenzione mostrando personaggi perfettamente calati in un mondo fatto di mostri, che siano creature colossali o organizzazioni umane che stanno insabbiando oscuri segreti.
Il collante di tutto è ancora una volta Lee Shaw (Kurt Russell nel presente, Wyatt Russell nel passato), che si dimostra la vera forza dello show. Una guida, un faro di speranza per i giovani Randa in cerca del loro padre scomparso dopo un lavoro con Monarch, ma anche un soldato ligio al dovere seppur determinato ad aiutare i suoi nuovi alleati nel passato, negli anni ’50, quando l’organizzazione dedicata al controllo e al ritrovamento dei mostri muoveva i primi passi.
Ed è proprio qui che Monarch, in questo episodio, dà il meglio di sé. Abbiamo sempre visto un mondo che si affacciava ai mostri, ma non abbiamo mai visto come Monarch avesse effettivamente convinto i potenti del mondo di queste potenziali calamità. Con un chiaro rimando alla storia del personaggio, ma anche probabilmente un omaggio al mitico Godzilla del 1998 di Roland Emmerich, viene delicatamente ripreso il tema delle atomiche e degli esperimenti condotti nel Pacifico, non senza sottolineare una certa vena di emozioni suscitate da quella parte del cast che si sente toccata nel vivo dagli eventi, con ancora fresca in memoria la tragica sequenza di eventi che anche Christopher Nolan ha portato al cinema quest’anno con Oppenheimer.
Ci sono in effetti un paio di sequenze davvero molto brillanti in questo terzo episodio, registicamente parlando ma anche sul fronte degli effetti visivi. È evidente che Legendary non abbia sottovalutato l’impegno di portare il MonsterVerse sul piccolo schermo, cosa che invece altri franchise cinematografici (la Marvel) hanno fatto: Godzilla, che qui arriva brevemente come simbolo della ricerca ormai concreta di Monarch, si mostra in tutto il suo splendore, alto, immenso, inarrivabile, così come anche un’altra creatura che fa la sua comparsa a sorpresa negli istanti finali.
La storia, inoltre, continua a giocare con lo spettatore con la giusta dose di mistero: qual è il vero motivo della scomparsa di Randa? Che cosa sa l’uomo su Monarch? E perché l’organizzazione, che dovrebbe monitorare i mostri, si sta trasformando in quello che ha sempre cercato di fermare? Per ora le domande sono ancora aperte, e noi attendiamo le sorti dei due Shaw – a proposito, siamo rimasti sbalorditi da un’impressionante dissolvenza tra presente e passato che ci fa capire quanto Wyatt sia davvero la copia sputata di suo padre da giovane…
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