Home Cinema Monarch: Legacy of Monsters 1×07, la recensione

Monarch: Legacy of Monsters 1×07, la recensione

In Monarch: Legacy of Monsters, finora, avevamo visto il giovane trio dei protagonisti cercare Hiroshi Randa scomparso dopo l’attacco di Godzilla e i MUTO a San Francisco. La famiglia dei Randa, per il momento, si prende una pausa. Il settimo episodio della sorprendente serie del MonsterVerse si concentra infatti su May, il personaggio interpretato da Kiersey Clemons.

In precedenza c’erano vaghi riferimenti al losco passato di May, e questo episodio dipinge un’immagine coinvolgente e comprensiva di una dotata ma arrogante ragazza schiacciata dalle sue eccessive sicurezze. Kiersey Clemmons trasmette la gravità della situazione e l’angoscia che il suo personaggio deve affrontare e che la porta a una vita in fuga, affrontando importanti dilemmi morali.

In seguito al suo recente tradimento nei confronti del gruppo, avvenuto nel presente della narrazione, le viene offerta la possibilità di smettere di scappare dai suoi problemi e finalmente assumersi la responsabilità delle sue azioni. Quegli anni trascorsi in solitudine hanno messo a dura prova e lei può finalmente ricongiungersi ai suoi amici alle sue condizioni. Si rivela oltremodo interessante la sua vecchia conoscenza, una reclutatrice della Applied Experimental Technologies (Dominique Tipper) che sarà anche il nocciolo di una grande rivelazione finale sicuramente molto apprezzata dai fan del franchise.

Non c’è però solo May in questo episodio. C’è ad esempio un quadro più chiaro su Shaw, e forse non tutto del personaggio è così positivo come ci è stato mostrato fin qui. Nel frattempo, i fratelli Randa stanno elaborando il fatto di vedere brevemente il padre in modi diversi. Ciò rafforza la determinazione di Cate a riunire la famiglia, mentre Kentaro, al contrario, si sente rifiutato e indesiderato.

Il finale di stagione si avvicina sempre di più, e con queste ultime dinamiche il gruppo sembra più una bomba a orologeria. 

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Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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