I primi cinque episodi di Piccoli Brividi, la serie tv di Sony che adatta i romanzi di R.L. Stine, ci avevano convinto. Nulla di trascendentale per la storia della tv, ma abbastanza per catturare l’attenzione di uno spettatore che ha amato i celebri romanzi horror per ragazzi, o anche per chi è in cerca di una storia intrisa di mistero e con le giuste tinte horror a disposizione.
Il sesto episodio, che dà il via alla seconda parte di stagione, frena bruscamente la trama orizzontale, ma solo per prendersi il giusto spazio raccontando gli antefatti della storia che conosciamo. Il protagonista di tutto ciò è uno solo: non Harold Biddle (Ben Cockell), il ragazzo rimasto tragicamente ucciso in un incendio, bensì un personaggio che i fan di Stine conoscono molto bene. Un pupazzo da ventriloquo, che sembra dotato di vita propria. Il suo nome è Slappy.
Come il professor Bratt (Justin Long) aveva lasciato intendere nel finale di metà stagione, per i cinque ragazzi protagonisti di Piccoli Brividi arriva finalmente il momento di scoprire la verità sugli eventi che hanno coinvolto i loro genitori da adolescenti, ma non solo. L’episodio si dedica infatti anche alla scoperta delle origini di Slappy con la famiglia Biddle, quando per la prima volta il malefico pupazzo parlante farà sentire i suoi influssi illudendo i suoi proprietari, fino a esacerbare il dolore e le sofferenze di un ragazzo che, qualche anno più tardi, finirà vittima di se stesso.
Piccoli Brividi 1×06 rappresenta un po’ quell’abituale sequenza di rottura che di solito, nei libri di Stine, arrivava poco prima del finale, quando cioè il plot twist è sul punto di scatenarsi. L’arrivo di Slappy rappresenta il chiaro segnale di un nuovo corso di eventi, specie ora che il pupazzo parlante, e tutti i personaggi ad esso legati, diventeranno il centro assoluto degli ultimi episodi.
La regia è sempre sul pezzo, anche se il tocco horror, in questo episodio, sembra essersi leggermente perso. Pur senza fare a meno di qualche jumpscare, mai eccessivi, l’inclusione di Slappy e dei suoi mistici poteri aveva la possibilità di rendere ancora più angosciante l’atmosfera, cosa che per il momento non è stata fatta. Chissà però che la marionetta maledetta non abbia altri terrificanti assi nella manica per gli episodi futuri. In ogni modo, la presenza scenica del pupazzo garantisce una certa tensione, quella che invece era totalmente mancata nella trasposizione cinematografica con Jack Black.
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