Un titolo videoludico che sbarca al cinema? Nessuna novità, ormai ci stiamo abituando sempre più a vederli comparire non solo all’interno delle nostre console e PC, ma anche sul grande schermo. Ma cosa c’è di così eclatante questa volta? Che a farlo non è un titolo qualsiasi, ma è una delle saghe più amate dell’ambiente, anzi, la potremmo definire la madre di tutte le saghe. La Blizzard è infatti sul mercato con Warcraft dall’ormai tramontassimo 1994, quindi capite che questo è un film che scotta molto e che spaccherà il pubblico in due fazioni, da un lato il critico cinematografico e dall’altro chi nel ’94 aveva i brufoli e non ancora i primi peli sul petto, mentre varcava le terre di Azeroth armato di tastiera e mouse. Date le premesse, capirete che non stiamo parlando di un film di poco conto, ma di qualcosa che scotta veramente tanto.
Iniziamo col tranquillizzare i fan dell’universo “Warcraftiano”: la trama è estremamente fedele al primo Warcraft (Orcs&Humans) dello scorso millennio, nessuna “licenza poetica” da parte del britannico Duncan Jones, regista e sceneggiatore della pellicola, nonostante stiamo sproloquiando riguardo ad un adattamento cinematografico. Non è infatti novità vedere consistenti differenze tra la trama di un videogioco e il suo antipatico fratellastro al cinema. Parliamo di titoli come Silent Hill o Final Fantasy, certamente attesissimi dai fan gamer, che però sono rimasti delusi nel vedere nette incoerenze tra la pellicola e il videogame. Pertanto mi sentirei di promuovere a pieni voti la regia, non solo per la scelta stilistica di non tradire i fan, ma anche per la capacità di caratterizzare tutti i personaggi rendendoli “umani” ed “orchi” a tutti gli effetti, come solo un esperto di questo universo avrebbe saputo fare.
Tecnicamente non c’è nulla da dire, il film scorre dall’inizio alla fine in maniera emozionante ed emozionando, anche se nei primi minuti potrebbe lasciare un po’ perplesso chi non ha mai masticato né il videogioco, né i romanzi, né i fumetti e né tantomeno il gioco di carte; il motivo ve lo diciamo subito: “Warcraft – L’inizio”, nonostante il titolo, ti catapulta immediatamente nelle terre degli umani a fatti già chiaramente in corso, senza spiegarti cosa sta succedendo e il perché sta accadendo, nessuna premessa su dove ci troviamo e del perché accadono alcune cose, ma sopratutto perché ci troviamo all’interno di un alleanza tra razze diverse. Ma non disperate novellini, il tutto vi diventerà chiaro seguendo il film, non dovrete quindi andarvi a documentare su decenni di vicende passate davanti allo schermo cliccando a destra e a manca. La regia, in questo caso, vi darà un aiuto facendovi vivere il tutto come se voi foste parte del mondo di Azeroth.
Immaginate inizialmente di ritrovarvi improvvisamente invasi da mostruosi e agguerritissimi orchi (senza sapere il perché e tantomeno da dove provengono questi bruttissimi e cattivissimi esseri) insieme a Sir Anduin Lothar, comandante militare con un triste passato alle spalle, un giovane mago di nome Khadgar ed il guardiano Medivh: bisogna difendere il regno di Roccavento comandato da Re Llane Wynn, dopo anni di pace e prosperità. Bene, ora immaginate di essere tutti verdi, puzzolentissimi – non ce lo vedo un orco provare profumi di Dolce & Gabbana dopo una bella doccia calda – e con le zanne, mentre cercate di fuggire dalle terre ormai morte di Draenor, in cerca di un nuovo mondo da regalare al vostro popolo estremamente tradizionalista e fiero della propria patria, attraverso un arma segreta, il “Vil”. Scoprirete quanto un orco può essere “umano” e come un umano può assomigliare ad un “orco” nel profondo del suo essere.
“Dalla luce può nascere l’oscurità e dall’oscurità può nascere la luce”
È incredibile come, nonostante stiamo parlando di un mondo fantasy, ci siano delle sorprendenti analogie col mondo vero, quello di cui abbiamo esperienza tutti noi. Non ci si può quindi fermare alla superficie vedendolo solo come un banalissimo videogioco che diventa film, ma bisogna comprendere che c’è qualcosa di più e che ci porta ben oltre, uno studio profondo e caratterizzato dei personaggi a tal punto da farli assomigliare a qualcosa di veramente vivo e non fantasioso.
Ma come in tutte le cose, bisogna anche guardare l’altro lato della medaglia: in questo caso dobbiamo svestirci dei panni del fan incallito e vedere un poco più obiettivamente la pellicola del regista britannico. La colonna sonora, ad esempio, non è assolutamente delle più importanti, quasi assente. Sapete quel motivetto che uscendo dalla sala, dopo aver visto un film di questo tipo, vi fa gonfiare il petto e vi fa dire “ora esco da qui e spacco tutto”? Bene, qui non c’è ed è un vero peccato, avrebbe fatto la differenza innalzando il livello notevolmente più in alto. Ma ci sono anche tante altre piccole cose che non fanno di “Warcraft – L’inizio” un capolavoro del suo genere. Ed è un vero peccato poiché le premesse sono ottime. Basti solo pensare che tutto ciò porta a delle inevitabili analogie con il “Signore degli Anelli” (guardando il film capirete di cosa sto parlando). Tenete conto che inizialmente era stata accantonata l’idea di parlare della “prima guerra” tra umani ed orchi proprio per le somiglianze con le vicende della Terra di Mezzo.
Non fraintendete, non sto’ dicendo che è un brutto film, ma manca però quel guizzo necessario per farlo entrare nell’Olimpo delle pellicole fantasy. Ma questo lo scopriremo quando e se ci sarà un proseguimento di questo adattamento cinematografico dell’universo di Warcraft. Consiglio assolutamente la visione a tutti e non solo ai fan della versione videoludica di Blizzard Entertainment, non ne rimarrete delusi.
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