The Flash è arrivato nei cinema pochi giorni fa, dopo un’attesa che sembrava infinita. Annunciato la bellezza di 9 anni fa, il film ha subito a più riprese cambi di direzione, struttura e finestra di uscita, compresi anche i problemi nati dalla pandemia di COVID-19. La produzione è stata poi molto travagliata, come dimostrano anche i due finali alternativi modificati appena sei mesi fa.
L’Hollywood Reporter ha deciso di scavare a fondo nella vicenda The Flash, arrivando a scoprire che Andy Muschietti, da poco confermato per la regia di Batman: The Brave and the Bold, è stato costretto a rivedere il finale originale in più occasioni. Quello che abbiamo visto al cinema, infatti, è solo il terzo epilogo girato da Muschietti, che ha dovuto scartare i finali precedenti per esigenze produttive.
The Flash, spiega il portale, è infatti stato realizzato in un momento critico dei DC Studios (all’epoca delle riprese ancora DC Films), dovendo sottostare a tre regimi decisionali differenti. Il finale originale era infatti supervisionato da Walter Hamada, poi rimosso dall’incarico; successivamente, la pellicola è passata nelle mani di Michael De Luca e Pamela Abdy, co-CEO di WB Film Group che avevano piani completamente differenti per il DCU (l’obiettivo era produrre Wonder Woman 3, poi scartato del tutto alcuni mesi fa); infine, il lavoro è stato concluso sotto la gestione di Gunn e Peter Safran, che hanno dovuto rielaborare la pellicola per farne una sorta di reset in vista del nuovo DCU.
Grazie a THR, possiamo scoprire più nel dettaglio quali sono stati i cambiamenti apportati nel corso del tempo, con i tre finali di The Flash girati. Naturalmente, da questo punto in poi seguiranno spoiler.
Finale originale
La visione originale di The Flash, concepita quando Walter Hamada era ancora al comando della divisione DC, mostrava Barry Allen (Ezra Miller) tornare nel cosiddetto DCEU (quello che oggi si chiama semplicemente DCU, dal quale però sembra siano state escluse alcune pellicole) insieme a Supergirl (Sasha Calle) e Batman (Michael Keaton). A differenza di quanto ipotizzato da Barry, non si sarebbe però trattato di una timeline alternative, bensì della realtà che già conosceva che avrebbe però rimodulato appunto Supergirl e Batman.
Il finale originale di The Flash, come si ipotizzava da molto tempo, avrebbe avuto effetti sul DCEU, rappresentandone una sorta di soft-reboot. L’idea di Hamada era di salutare per sempre il Bruce Wayne di Ben Affleck, ormai lontanissimo da DC, e fare di Michael Keaton il nuovo Batman dell’universo condiviso, tanto che poi il personaggio sarebbe apparso nel film Batgirl – film che, come sappiamo, è stato brutalmente cancellato la scorsa estate nonostante fosse già pronto. Per Supergirl, invece, l’idea era quella di realizzare uno spin-off dedicato, poiché anche il Superman di Henry Cavill sembrava ormai far parte di un passato da dimenticare.
Il secondo finale: tutto torna come prima
Quando Hamada viene cacciato, Michael De Luca e Pamela Abdy, co-CEO di Warner Bros. Film Group vengono temporaneamente messi a capo dei prodotti DC, rivoluzionando The Flash in funzione dei film che sarebbero arrivati in futuro. L’idea dei due era abbastanza semplice: il film di Muschietti non sarebbe stato un soft-reboot, bensì un rilancio dell’originale DCEU con gli stessi personaggi e attori. Almeno in parte.
Sembra infatti che l’unico a fare le spese di tutto questo sarebbe stato Ben Affleck, ancora una volta lontano dal mondo DC. Il secondo finale includeva infatti Supergirl e il Batman di Keaton approdare nella timeline principale dell’universo condiviso, ma al loro arrivo sarebbero apparsi anche Henry Cavill nei panni di Superman e Gal Gadot in quelli di Diana Prince, anche solo per alcuni veloci camei. La motivazione, dicevamo, è semplice, e anch’essa suggerita con correttezza da verie indiscrezioni: De Luca e Abdy volevano mettere in cantiere Man of Steel 2 e Wonder Woman 3, e occorreva dunque far sapere al pubblico che questi personaggi sarebbero tornati.
Ovviamente, sappiamo cosa è accaduto: il disastro di Black Adam ha rivoluzionato ancora una volta tutto, e Henry Cavill ha salutato per sempre (ma mai dire mai) il ruolo di Superman.
Il terzo finale, quello visto al cinema
Arriviamo così al terzo finale, quello visto al cinema e girato pochi mesi fa, probabilmente a cavallo tra dicembre 2022 e gennaio 2023. Questa nuova versione è stata voluta da David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery, e supervisionata poi da Gunn e Safran quando i due hanno deciso di riorganizzare l’intero DCU per costruire una nuova storia. Man of Steel 2 e Wonder Woman 3 erano stati infatti cancellati, e il secondo epilogo di The Flash avrebbe confuso tutti quanti.
La nuova idea è quindi stata quella di un finale più divertente con tanto di simpatico cameo finale, proseguendo l’idea del film secondo la quale Barry continua a resettare l’universo cambiando però inavvertitamente qualcosa ogni volta. Da qui, infatti, nasce la sorprendente apparizione vista nel finale del film, quando George Clooney è tornato nei panni di Batman per il cameo conclusivo (e dunque il Batman di Keaton è ormai salutato). L’attore, rivela THR, è stato contattato sei mesi fa, e ha deciso di prendere parte al progetto per riprendere il ruolo di Bruce Wayne interpretato nel famigerato Batman & Robin di Joel Schumacher.
Ora, questo significa che Clooney sarà il Batman del nuovo DCU? Assolutamente no. Il finale, dicevamo, è stato concepito proprio per lasciare il dubbio allo spettatore, con Barry Allen che sta resettando di continuo la timeline del DCU, e proprio grazie a questo stratagemma Gunn e Safran costruiranno il nuovo universo cinematografico, che presenterà alcuni volti già visti (Viola Davis sarà nuovamente Amanda Waller ad esempio, e Jason Momoa dovrebbe mantenere il ruolo di Aquaman) e altri invece completamente nuovi, come Superman e appunto Batman.
Possiamo dire dunque che questo nuovo DCU sarà frutto degli eventi di The Flash, lasciando comunque alcune questioni in sospeso proprio come il destino del protagonista: cosa ne sarà del Barry Allen di Ezra Miller?
L’attore è stato coinvolto in numerosi scandali negli ultimi anni, e sebbene stia procedendo con un percorso di riabilitazione, Warner si è ben guardata dal farlo apparire in pubblico per la promozione del film, se non in una sola occasione. La major, dunque, ora attenderà i risvolti della sua carriera, ma Gunn e Safran hanno comunque talmente tanti progetti per i prossimi anni che Flash potrà traquillamente restare in panchina per un po’.
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