[PREMESSA] Road to Avengers: Infinity War è una iniziativa che andrà avanti ogni sabato da qui fino al 25 aprile 2018, data in cui uscirà il più atteso blockbuster della storia dei Marvel Studios. Ogni settimana ripercorreremo virtualmente uno dei film insieme a voi, svelandovi anche retroscena e curiosità che potrebbero esservi sfuggite nel corso della visione. I film verranno affrontati in ordine cronologico di uscita. Se vi siete persi gli appuntamenti precedenti potrete trovarli tutti sul nostro sito.
Mentre i fan del MCU già sognavano l’esaltante Fase 3 che era già stata annunciata da mesi, con la trasposizione cinematografica di immortali saghe a fumetti come Civil War, Ragnarok e la Guerra dell’Infinito, Joss Whedon, mente creativa dietro alla Fase 2, torna alla ribalta nel 2015 con il secondo crossover dei Vendicatori. Ma al contrario del primo incredibile episodio, il sequel, come spesso accade nei franchise, finirà col deludere.
Avengers: Age of Ultron è un film ambiguo, un incredibile esercizio di ampliamento degli Avengers e della loro storia ma che deve fare i conti con l’eccessiva necessità di aprire al futuro. Nelle 2 ore e poco più che compongono il film lo spettatore viene bombardato di informazioni, finendo con lo schiacciare aspetti importanti a discapito di anticipazioni talvolta davvero superflue sul futuro del MCU. Age of Ultron non sarà solo un perno fondamentale per gli Avengers, ma anche per Whedon e gli stessi Marvel Studios, che a forza di battibecchi divorzieranno dopo l’uscita del film causando anche una (gradita) riorganizzazione ai vertici.
LA TRAMA IN PILLOLE
In Sokovia il barone Wolfgang Von Strucker (Thomas Kertschmann) e il dottor List (Henry Goodman) tentanto in tutti i modi di mantenere al sicuro la base HYDRA in cui si trovano le tecnologie rubate ai Chitauri e soprattutto lo Scettro di Loki. Sulle sue tracce ci sono infatti i Vendicatori al gran completo, riuniti da Steve Rogers (Chris Evans) dopo i fatti di The Winter Soldier e che intendono recuperare l’oggetto per permettere a Thor (Chris Hemsworth) di portarlo ad Asgard dove potrà essere custodito. Neppure gli assi nella manica dell’HYDRA, i due gemelli potenziati Pietro (Aaron Taylor-Johnson) e Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen), riescono a impedire agli Avengers di impossessarsi dello Scettro, ma la ragazza riesce a instillare nella mente di Tony Stark (Robert Downey Jr.) una visione apocalittica: dopo aver visto tutti i Vendicatori morti e una nuova invasione Chitauriana, una delle sue grandi paure da anni, rinsavisce con decisione e prende lo Scettro per studiarlo e sfruttarlo.
Alla Avengers Tower Stark chiede infatti a Thor la possibilità di studiare lo Scettro insieme a Bruce Banner (Mark Ruffalo), che continua a far parte della squadra dopo che lui e Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) hanno instaurato un rapporto amoroso profondo che tiene anche a bada il potente Hulk. Il Dio del Tuono accetta, in attesa del party di addio alla Terra che da lì a pochi giorni si sarebbe tenuto nella torre dei Vendicatori. Stark e Banner tentano di costruire una potente IA dal potere dello Scettro grazie alle informazioni di JARVIS (Paul Bettany), senza però riuscirci. La sera del party, però, avviene qualcosa: l’IA prende improvvisamente vita, e si manifesta come il software Ultron (James Spader), un programma maligno che analizza l’intera umanità e che intende eliminarla definitivamente a partire dagli Avengers. Irrompendo nella sala principale della torre, Ultron, che come corpo sfrutta alcune armature della Iron Legion di Stark, combatte gli Avengers e riesce a rubare lo Scettro di Loki, portandolo con sé in Sokovia e iniziando la costruzione di una potente armata di robot, apparentemente immortali dato che Ultron è in grado di utilizzare internet come via di trasporto e di riposo per proteggersi e quindi continuare a vivere.
Maria Hill (Cobie Smulders) scopre che Ultron è interessato al Vibranio, l’elemento più resistente del mondo che ora è in mano ad un trafficante, Ulysses Klaue (Andy Serkis). Ultron e i gemelli Maximoff, che il robot ha convinto con l’inganno ad aiutarlo sfruttando il loro odio per gli Avengers, si recano in Sudafrica nella nave di Klaue per recuperare il Vibranio, ma sul più bello vengono interrotti da Iron Man, Thor e Captain America. Inizia dunque un feroce combattimento, che viene risolto da Wanda influenzando le menti del Dio del Tuono (che vede strane visioni sul futuro), del Capitano e di Vedova Nera, senza però riuscire a bloccare Stark e Occhio di Falco (Jeremy Renner). Salvata da Pietro, Wanda decide però di corrompere la mente di Banner per permettere agli Ultron di fuggire con il Vibranio: Hulk inizia a seminare il panico in città, e Tony è costretto a chiamare l’armatura Hulkbuster chiamata Veronica per riuscire a fermare l’amico scienziato. Al termine di un brutale scontro, Iron Man riesce a far rinsavire Banner, ma gli Avengers sono costretti a fuggire a bordo del Quinjet per trovare un luogo sicuro.
Barton decide di portare il gruppo in una piccola casa in campagna, dove si scopre vivere sua moglie Laura (Linda Cardellini) e i suoi due figli, tutti nascosti per proteggerli grazie a Fury dopo che Barton decise di unirsi agli Avengers. Proprio Nick Fury (Samuel L. Jackson) decide di far visita ai Vendicatori per dare loro nuova forza e aiutarli a riprendersi dalla batosta in Sudafrica, convincendoli a cercare nuove vie per trovare il malvagio Ultron. Thor, nel frattempo, trova Eric Selvig (Stellan Skarsgard) per raggiungere un mistico luogo dove può avere spiegazioni più precise sulle sue recenti visioni. Stark, grazie alle sue abilità informatiche, riesce a rintracciare il robot: Ultron si trova in Corea nel laboratorio di ricerca della dottoressa Helen Cho (Claudia Kim) dove vuole creare un nuovo corpo per se stesso fondendo i tessuti organici creati dalla stessa Cho insieme al Vibranio del Wakanda, che può conferire proprietà eccezionali. Per dare vita all’androide, Ultron vuole anche sfruttare il gioiello all’interno dello Scettro di Loki, che si scopre essere la Gemma della Mente, una delle sei Gemme dell’Infinito. Poco prima che Ultron riesca a completare l’androide, i Vendicatori riescono però a fermarlo grazie all’aiuto dei gemelli Maximoff che ormai hanno capito le intenzioni del robot, e portano la capsula contenente la nuova creature alla Avengers Tower. Qui Stark, contro tutto e tutti, decide di impiantare JARVIS nell’androide ancora con l’intenzione di creare il protettore perfetto, e finisce col dare vita al potentissimo Visione.
Non è però ancora finita, perché Ultron si è diretto in Sokovia con il Vibranio per completare il suo diabolico piano: il robot intende creare una gigantesca meteora e farla precipitare sul pianeta, per provocare un’estinzione di massa ed eliminare l’umanità. I Vendicatori al gran completo si recano quindi nel piccolo Paese europeo, con l’obiettivo di mettere in salvo la maggior parte della popolazione e fermare i piani di Ultron. Visione riesce a bloccare l’accesso a internet del robot, confinandolo all’unico corpo potenziato che gli resta, e nel frattempo Fury, che ha rimesso in funzione il vecchio Helicarrier dello SHIELD, e War Machine (Don Cheadle) stanno aiutando nell’evacuazione degli abitanti. La battaglia si conclude con la vittoria degli Avengers e la distruzione del malvagio Ultron, non senza però delle terribili conseguenze: Pietro Maximoff rimane infatti ferito dopo un attacco di Ultron e muore, provocando l’ira di Wanda; Hulk, invece, dopo aver aiutato gli Avengers decide di rimanere a bordo di un Quinjet e scomparire, chiudendo le comunicazioni radio.
Alla luce dei recenti avvenimenti, Thor decide di partire per Asgard e andare alla ricerca delle Gemme dell’Infinito, che stanno comparendo sempre più di frequente nelle cronache cosmiche, mentre Tony vuole prendersi una pausa per restare con Pepper. Rogers, invece, diviene il leader di questo nuovo gruppo di Vendicatori tra i quali figura anche l’amico Sam Wilson (Anthony Mackie) e il colonnello James Rhodes nella nuova sede degli Eroi più potenti della Terra.
LA SCENA POST-CREDITI
Mentre tutti si aspettavano un’apparizione a sorpresa di Spider-Man nella scena post-crediti di Avengers: Age of Ultron, dopo l’allora recente accordo con la Sony per l’utilizzo del personaggio nel MCU, gli spettatori furono sorpresi nel trovarsi di fronte Thanos (Josh Brolin). La scena dopo i titoli di coda si apre infatti in un caveau dove è contenuto un guanto con 6 slot ancora inutilizzati, che viene poi indossato dal matto titano che, fermo e deciso, afferma che è il momento di fare da solo. La caccia alle Gemme dell’Infinito è ufficialmente iniziata.
CURIOSITÀ
Tralasciando la serie di indizi che Whedon ha inserito circa il futuro del MCU (la visione del Ragnarok di Thor, il futuro di Klaue che tonerà in Black Panther, le Gemme dell’Infinito e così via), ci sono anche alcuni interessanti easter egg di cui il film è farcito. Steve Rogers, ad esempio, porta sul suo costume alcune calamite (forse create da Stark) che gli permettono di far tornare in pochi istanti il suo scudo, un riferimento a vecchi fumetti dei Vendicatori alle loro prime uscite sul campo. La dottoressa Helen Cho, invece, apre le possibili porte per un futuro. La brillante scienziata, creatrice della culla di rigenerazione da cui nascerà Visione, è infatti la madre di Amadeus Cho, un altrettanto brillante mente che addirittura diventerà un Hulk (è accaduto in un recente fumetto), per poi unirsi ai Vendicatori. Un altro indizio sul futuro del MCU ci viene dato da un fugace sguardo di Visione nei confronti di Wanda Maximoff, nel quale molti videro l’inizio di una potenziale love story. In effetti, nei fumetti i due sono stati una grande coppia, salvo poi implodere per la follia che Wanda scatenò e che culminò nell’evento House of M, dove creò un mondo dominato dai mutanti e in particolare da suo padre, Magneto.
A tal proposito, piccolo appunto: Pietro e Wanda, nei fumetti, sono mutanti e figli del potente signore del magnetismo. Nel MCU, invece, sono persone normali che sono poi state potenziate dall’HYDRA grazie ad esperimenti. È tutta una questione, come potrete immaginare, di diritti di sfruttamento. I Marvel Studios possono infatti utilizzare i due gemelli in quanto membri dei Vendicatori, ma non possono fare riferimenti a Magneto, gli X-Men o i mutanti in quanto sono di proprietà della 20th Century Fox. Segnaliamo anche uno dei grandi cambiamenti rispetto ai fumetti, che molti fan (assurdamente, aggiungiamo) ancora oggi condannano. Su carta stampata, infatti, Ultron è una creazione di Hank Pym, personaggio che nei film non era ancora neppure lontanamente stato nominato. Whedon decise di cambiare le carte in tavola, e fare di Tony e Banner i creatori del robot. La genesi di Visione, invece, è abbastanza simile: anche nei fumetti l’androide nasce come “figlio” di Ultron, ma questi non utilizzò mai alcuna Gemma dell’Infinito al contrario di quanto accaduto qui.
Molto curiosa la scena in cui tutti i Vendicatori cercano di sollevare Mjolnir senza riuscirci, tutti tranne Steve Rogers che pare muovere il martello per pochi istanti prima di desistere. Un riferimento, forse, alla saga Fear Itself, quando il Capitano fu in grado di sollevare il magico martello e chiamare a raccolta tutti gli eroi e le persone comuni, dopo che il mondo pareva pronto a soccombere sotto la minaccia del Dio della Paura. Vi segnalo, prima di concludere le curiosità, altri piccoli ma significativi riferimenti. Quando Stark “perde” J.A.R.V.I.S., ormai divenuto parte dell’essere chiamato Visione, decide di adottare l’IA F.R.I.D.A.Y., anche se tra le sue numerose produzioni possiamo notarne una nota come J.O.C.A.S.T.A.. Nei fumetti Jocasta è la moglie di Ultron, un altro robot di notevole malvagità. Una frase del villain, inoltre, sembra essere un riferimento ai fumetti quando questi, in Sokovia, cita gli Invasori, il team originale di Cap nella Seconda Guerra Mondiale tra i cui membri figuravano l’originale Torcia Umana e Namor, principe di Atlantide. Nella visione che Wanda provoca in Natasha, inoltre, possiamo intravedere parte del suo sanguinoso passato nella Stanza Rossa, dove venivano addestrate tutte le Vedove Nere.
UN GIUDIZIO SUL FILM
Avengers: Age of Ultron ha sofferto della sindrome del secondo episodio. Con aspettative molto alte, dopo lo splendido The Avengers di tre anni prima, Joss Whedon era chiamato ad una nuova impresa che, col senno di poi, risulterà essere poco riuscita. Il film si mantiene su ritmi molto alti, forse troppo, lasciando all’introspezione dei personaggi e alla loro caratterizzazione ben poco tempo. Certo, potremmo obiettare dicendo che gente come Iron Man, Captain America o Thor hanno già avuto il loro giusto spazio in altri film, e difatti viene concessa più libertà d’azione ai vari Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco che non hanno avuto prodotti personali dedicati. A farne le spese però sono anche altri importanti elementi del cast, specialmente il villain Ultron, una costante troppo spesso ricorrente nei film del MCU che sembra però essersi fortunatamente persa negli ultimi due anni di film. Il malvagio robot, una delle grandi nemesi degi Avengers da decenni, è una macchietta, un essere nato esclusivamente per distruggere tutto e che non trasmette la stessa potenza emotiva, ad esempio, di un Loki, la cui follia e malvagità era intuibile solamente dallo sguardo.
In più, il film risulta essere un minestrone di informazioni che, concentrate in quei 140 minuti sono davvero troppe. La nascita e proliferazione di Ultron, la creazione di Visione, il Ragnarok, l’introduzione di Klaue e del Vibranio, le Gemme dell’Infinito, i continui accenni alle diatribe tra Stark e Rogers che sfoceranno poi di lì a poco nella guerra civile dei supereroi, tutti temi che vengono più o meno approfonditi e toccati e che quindi danneggiano il minutaggio concesso al film, impedendoci di sapere qualcosa di più sui gemelli Maximoff, sull’HYDRA o ancor meglio su Ultron. Inoltre, le continue frizioni tra Whedon e i Marvel Studios, che obbligarono molti tagli al film escludendo scene di una certa importanza (un passaggio con Selvig e Thor è assolutamente inspiegabile se ci limitiamo alla visione della versione cinematografica), hanno minato la riuscita di un prodotto che poteva essere di ben altro livello. La rottura fu tale che Whedon, stressato anche dal grande lavoro svolto negli ultimi 4 anni sul MCU, decise di abbandonare la nave, e che i Marvel Studios vennero riorganizzati per non ricadere di nuovo nell’errore.
IL CAMEO DI STAN LEE
All’esclusivo party dei Vendicatori alla Avengers Tower prendono parte anche alcuni veterani di guerra, che non si fanno in alcun modo intimidire dalla presenza di dei e esseri superdotati che sono lì presenti. Tra una storia e l’altra, c’è anche tempo per una bevanda alcolica: Thor, da buon Dio del Tuono, porta con sé una piccola fiaschetta contenente un liquore invecchiato di oltre 1000 anni, dicendo che non è adatto agli uomini comuni. Il buon Stan Lee, che qui appunto interpreta un ex combattente, dichiara che neanche lo sbarco in Normandia era roba da gente normale, e ordina a Thor di versare un po’ di liquore nel suo bicchiere. Purtroppo per Stan, la gradazione alcolica era davvero troppa anche per lui, tanto che finirà col farsi trascinare via ubriaco pochi istanti dopo.
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