[PREMESSA] Road to Avengers: Infinity War è una iniziativa che andrà avanti ogni sabato da qui fino al 25 aprile 2018, data in cui uscirà il più atteso blockbuster della storia dei Marvel Studios. Ogni settimana ripercorreremo virtualmente uno dei film insieme a voi, svelandovi anche retroscena e curiosità che potrebbero esservi sfuggite nel corso della visione. I film verranno affrontati in ordine cronologico di uscita. Se vi siete persi gli appuntamenti precedenti potrete trovarli tutti sul nostro sito.
Era già chiaro, sin dalle prime scaramucce in The Avengers, che Tony Stark e Steve Rogers fossero personaggi molto carismatici e soprattutto concentrati sulle proprie idee, pronti a difenderle fino alla fine. Dopo i fatti di Age of Ultron, altra super-battaglia nata da un nuovo errore dei supereroi, i Marvel Studios colgono la palla al balzo per portare sul grande schermo uno dei più grandi crossover della storia della Casa delle Idee, il capolavoro di Brian Michael Bendis Civil War.
Dell’originale guerra civile su carta stampata, però, c’è molto poco in questo film del 2016, il primo della Fase 3 del MCU, e occorre soprattutto far notare che il titolo del blockbuster è Captain America: Civil War. Come hanno sempre ribadito i registi, i fratelli Russo, e il boss Kevin Feige la scelta di ambientare la guerra civile dei supereroi nel terzo film della trilogia personale di Rogers è per il ruolo che questi svolge, per l’evoluzione della sua storia e di chi gli sta intorno. Culmine di molte storie fin qui raccontate, Captain America: Civil War sbancherà nuovamente il botteghino grazie alla presenza in massa dei Vendicatori, tra le cui fila mancano solo Thor e Bruce Banner per ovvi motivi…spaziali, come vedremo tra qualche settimana. Ma il film avrà delle pesanti ripercussioni sul futuro dei Vendicatori, sotto gli occhi di tutti.
LA TRAMA IN PILLOLE
Russia, 1991. Il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) viene scongelato dall’HYDRA per una nuova missione, nella quale deve recuperare alcune misteriose sacche di liquido blu. Dopo aver ucciso chi trasportava il carico in questione, Bucky torna alla base in Siberia.
Presente. In Nigeria gli Avengers guidati da Captain America (Chris Evans) sono alla ricerca di Brock Rumlow (Frank Grillo), ex-HYDRA e ora mercenario a caccia di armi batteriologiche. Sotto i comandi di Rogers, i New Avengers Vedova Nera (Scarlett Johansson), Falcon (Anthony Mackie) e Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) riescono a intrappolare Crossbones, il quale tenta di farsi esplodere per uccidere anche il Capitano. Wanda prontamente utilizza i suoi poteri per allontanare Rumlow ma questo provoca un’esplosione in un palazzo vicino nella quale perderanno la vita i componenti di una delegazione del Wakanda presenti a Lagos per una missione di pace. Le televisioni e i governi di tutto il mondo iniziano a domandarsi se sia normale che i Vendicatori possiedano tale libertà d’azione, e la stessa cosa turba anche Tony Stark (Robert Downey Jr.) dopo aver compreso i danni che l’operato degli Avengers aveva provocato in Sokovia, durante la battaglia con Ultron. Al QG degli Avengers, il gruppo intero compresi anche James Rhodes (Don Cheadle) e Visione (Paul Bettany) si riunisce per sentire la proposta del Segretario di Stato Thaddeus Ross (William Hurt), che propone agli Avengers gli Accordi di Sokovia: un trattato stipulato dai governi di tutto il mondo che stabilisce che i supereroi dovranno essere registrati regolarmente e sottostare alle decisioni di chi sta più in alto di loro, prima di entrare in azione. La cosa provoca subito grandi discussioni e divisioni nel gruppo: Stark sostiene che gli Avengers debbano essere limitati e regolamentati, mentre Captain America è del parere opposto, ormai restio a fidarsi di governi e istituzioni dopo quanto accaduto allo SHIELD anni prima. Tutto però diviene in secondo piano per Rogers quando scopre che Peggy Carter (Hayley Atwell), suo vecchio amore, è appena deceduta.
A Londra per i funerali di Peggy, Steve ritrova l’Agente 13 (Emily Van Camp) che scopre chiamarsi Sharon Carter ed essere la nipote proprio di Peggy. Insieme però assistono alla notizia dell’esplosione di una bomba al palazzo dell’ONU di Vienna, dove perde la vita Re T’Chaka (John Kani) padre di T’Challa (Chadwick Boseman). Il responsabile dell’attentato viene identificato come James “Bucky” Barnes, e quindi Rogers e Wilson si mettono a caccia dell’uomo, che l’ultima volta è stato avvistato a Budapest. Lì Steve trova il nascondiglio di Bucky, ma il ragazzo è ancora confuso e fugge via, lasciandosi alle spalle il Capitano e l’intera squadra d’assalto della CIA. Sulla scena irrompe però un nuovo umano mascherato, Pantera Nera, che è in realtà T’Challa e che vuole uccidere Barnes per vendicare suo padre. L’inseguimento tra le strade di Budapest si conclude con l’arrivo di War Machine e della CIA che arrestano i quattro individui, per portarli nel QG presieduto dall’agente Everett Ross (Martin Freeman). Bucky viene imprigionato per un interrogatorio, ma al posto dello psicologo che avrebbe dovuto tenere l’incontro si presenta Hellmuth Zemo (Daniel Bruhl), che porta con sé il libro rosso dell’HYDRA nel quale sono contenute le parole che permettono di prendere il controllo della mente del Soldato d’Inverno. Zemo le pronuncia, e nella base della CIA scoppia il panico. Stark e Natasha cercano di fermare Bucky ma vengono battuti, mentre solo Rogers riesce a impedirgli di fuggire, e insieme a Wilson lo portano in una vecchia officina per farlo calmare e riprendere.
Ross è furioso con Stark per aver permesso la fuga di Barnes, e al contempo ritiene Rogers e Wilson fuggitivi e disertori per non aver firmato gli Accordi di Sokovia al contrario di Romanoff, Rhodes, Visione e T’Challa. Dopo aver capito che il vero responsabile dell’attentato a Vienna non è Bucky, Steve decide di reclutare una squadra per riuscire a fuggire dalla Germania, e la stessa cosa farà Stark per fermare il gruppo. Sam riesce a rintracciare sia Clint Barton (Jeremy Renner), che andrà poi a prelevare Wanda rinchiusa nel QG degli Avengers per precauzione, sia Scott Lang (Paul Rudd), col quale ha avuto a che fare mesi prima in Ant-Man. Tony va invece a New York, nel Queens, dove incontra il giovane Peter Parker (Tom Holland), un ragazzo che ha scoperto possedere prodigiosi poteri e che combatte da un po’ di tempo il crimine cittadino nei panni di Spider-Man. In un aeroporto tedesco va in scena il grande conflitto: da una parte il Team Iron Man, dove troviamo War Machine, Vedova Nera, Spider-Man, Pantera Nera e Visione; dall’altra il Team Cap, con Falcon, Ant-Man, Bucky, Clint Barton e Wanda Maximoff. Grazie al doppiogioco di Natasha e ad alcuni assi nella manica del team di Cap, come la trasformazione di Lang in Giant-Man, al termine del furioso combattimento Steve e Bucky riescono a fuggire a bordo del Quinjet e a dirigersi in Siberia, dove sta andando anche Zemo probabilmente per risvegliare gli altri Soldati d’Inverno, una forza armata che sarebbe letale se comandata mentalmente come accaduto a Bucky. Rhodes viene invece inavvertitamente colpito da un raggio di Visione, che fa precipitare a terra War Machine lasciandolo esanime.
Tony fa quindi visita a Ross al Raft, la prigione in mezzo all’oceano costruita per contenere le superminacce. Con grande sorpresa vi trova dentro Falcon, Occhio di Falco e Ant-Man, trattati come criminali. Stark è lì però per capire cosa sta realmente cercando Steve, e riesce a farsi dire da Wilson la sua destinazione. Allontanatosi dal Raft, Tony scopre grazie a FRIDAY che l’attentatore di Vienna non è stato Bucky ma Hellmuth Zemo, un ex-mercenario di Sokovia che ha visto morire tutta la sua famiglia durante l’attacco di Ultron e che intende vendicarsi degli Avengers. Nella base HYDRA in Siberia si ritrovano quindi Cap, Iron Man e Bucky, che sotterrano l’ascia di guerra per fermare Zemo. L’uomo non ha però intenzione di risvegliare i Soldati d’Inverno, che ha provveduto a uccidere nel sonno perché troppo pericolosi, ma a distruggere dall’interno gli Avengers. Zemo mostra a Tony un filmato del 1991 nel quale si vede l’omicidio di Howard e Maria Stark ad opera proprio di Bucky, e la furia di Iron Man si riversa sull’uomo. Dopo un brutale scontro, Cap riesce a fermare la furia omicida di Tony e decide di abbandonare lo scudo, in un mondo che non gli appartiene più.
Anche T’Challa, un tempo voglioso di vendetta, capisce che questa non è la via giusta da percorrere. Riesce quindi a fermare Zemo intenzionato a suicidarsi e a consegnarlo all’agente Everett Ross, tornando poi in Wakanda. Tony invece, nella desolazione del QG degli Avengers orfano di tanti membri, aiuta Rhodes a riabilitarsi con un esoscheletro che gli permette di camminare dopo i danni alla spina dorsale, e riceve anche un cellulare da Steve che gli confida che potrà sempre chiamarlo nel caso in cui ci sia il bisogno. L’ex-Captain America continuerà infatti a combattere le ingiustizie, avendo anche liberato tutti i suoi compagni dal Raft per la furia del Segretario Ross.
LE SCENE POST-CREDITI
Bucky viene portato da Steve e T’Challa in Wakanda. Nella nazione tecnologicamente avanzata di Pantera Nera, gli scienziati sono sicuri di poter trovare una cura al condizionamento mentale che ancora affligge Barnes, che viene congelato in modo tale da poter essere studiato fino a che non sarà giunto il momento della guarigione.
Nella seconda scena, Peter Parker torna a casa da zia May (Marisa Tomei) dopo i fatti di Berlino. Con un occhio nero, Peter afferma di essere stato preso a pugni da un tizio di nome Steve, ma di essere riuscito a cavarsela. Stark, nel frattempo, gli ha fatto un nuovo dono oltre al costume hi-tech: un dispositivo sul braccio che gli permette di, tra le altre cose, proiettare il suo spider-segnale.
CURIOSITÀ
All’annuncio di Captain America: Civil War, avvenuto nel 2014, già sapevamo che le cose sarebbero state molto differenti dalla magnifica miniserie evento scritta da Brian Michael Bendis nel 2007. In primis per una questione puramente di diritti cinematografici, ovviamente. Alla guerra civile dei fumetti parteciparono infatti anche i Fantastici Quattro, gli X-Men, numerosi altri supereroi mai apparsi al cinema come Miss Marvel, Punisher e Golia, che per un motivo o per l’altro non potevano essere parte del gioco anche per il MCU. I fratelli Russo sono stati però ingegnosi e bravi a capire come poter creare i giusti presupposti per una Civil War (presupposti che già c’erano, come sappiamo) e i giusti schieramenti, senza favorire troppo una parte o l’altra rischiando di far cadere tutto nella banalità.
Tra i più interessanti e curiosi easter egg contenuti nel film, citiamo sicuramente Joe Russo, uno dei due registi, che compare come il cadavere dello psichiatra ucciso da Zemo al quale lui si è sostituito per interrogare Bucky. C’è inoltre un parallelismo tra la saga a fumetti e il film: Alfre Woodard, che interpreta Miriam Sharpe, afferma che suo figlio è rimasto ucciso in Sokovia, portando Tony Stark a riflettere sull’operato degli Avengers. Anche nei fumetti è proprio Miriam Sharpe a far pensare Stark dopo la morte di suo figlio, ma in quel caso il ragazzo rimase ucciso a Stanford dopo l’attentato del supercriminale Nitro. La trasformazione di Lang in Giant-Man può essere vista come un altro riferimento ai fumetti: nel team di Captain America era presente infatti Golia, che ha la capacità di diventare gigantesco proprio come ha fatto Scott Lang. Per sua fortuna, non ha fatto la stessa fine dell’eroe di colore nei fumetti, che venne ucciso da Ragnarok, un clone di Thor creato da Stark e Reed Richards. Sempre a proposito della scena con Giant-Man, Spider-Man suggerisce a Stark e Rhodes di adottare una tattica simile a quella da lui vista in un vecchissimo film, L’impero colpisce ancora della saga di Star Wars. Disney che omaggia Disney, insomma. L’ultimo, clamoroso riferimento ai fumetti arriva durante lo scontro finale del film, quando Iron Man punta i suoi raggi laser contro lo scudo di Steve. Una perfetta rappresentazione cinematografica della copertina di Civil War #7, da lasciare senza fiato.
UN GIUDIZIO SUL FILM
Privo di quel guizzo che rese grande Captain America: The Winter Soldier, il nuovo film diretto dai fratelli Russo non è forse il miglior prodotto dei Marvel Studios ma si piazza sicuramente tra i posti di prestigio se volessimo fare una classifica. I due registi, già ingaggiati per l’imponente Infinity War del 2018 di Vendicatori e Guardiani della Galassia, dimostrarono di saperci fare anche con un cast molto più ampio rispetto al loro primo lavoro, e di saper valorizzare personalità importanti come Robert Downey Jr. nonostante il film non fosse incentrato su Iron Man. L’esordio di nuovi personaggi come T’Challa e il Peter Parker di Tom Holland diede quel guizzo in più per rivitalizzare il film nella seconda parte dopo i già tanti minuti di combattimento, e riuscirono subito a catalizzare sopra di essi l’attenzione del pubblico. Lo dimostrano i recenti incredibili incassi di Black Panther, così come anche l’ottima accoglienza nel 2017 per Spider-Man: Homecoming, a dimostrazione che la strategia Made in Marvel Studios funziona alla grande. Dispiace ancora una volta vedere un potenzialmente ottimo villain come Zemo, interpretato dal bravissimo Daniel Bruhl, reso come un burattinaio dietro le quinte senza un ampio spazio a disposizione. È già stato confermato che il personaggio verrà esplorato in futuro nel MCU, ma nella guerra civile il suo contributo è stato sia importante sia ridotto. A questo punto ci chiediamo: aveva senso inserirlo già in questa occasione? Forse sì, forse no.
IL CAMEO DI STAN LEE
In uno dei suoi cameo più divertenti di sempre, Stan Lee interpreta, quasi al termine di Captain America: Civil War, un fattorino della FedEx che deve consegnare a Tony il famoso pacchetto da parte di Rogers contenente il telefonino per ogni emergenza. Peccato solo che la vista del buon Stan non sia più la stessa, e che chieda, al QG degli Avengers, di un certo Tony Stank.
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