Il mondo di Nick Fury (Samuel L. Jackson) è crollato. L’uomo tutto d’un pezzo, la superspia che ha impedito colpi di stato ed esplosioni nucleari insieme agli Skrull, la mente dello SHIELD che per primo ha messo insieme gli Avengers, è ora di fronte a un tutto per tutto. Quella che per lui era una famiglia è un altro inganno, e anche tra i suoi amici si nascondono i nemici.
Con il quarto episodio di Secret Invasion si conclude quello che possiamo definire il secondo atto della miniserie, che ora ha di fronte a sé due episodi nei quali gli sconvolgimenti potrebbero essere all’ordine del giorno. I Marvel Studios sono stati bravi a sorprendere intelligentemente gli spettatori, ma l’impressione che i colpi di scena non siano ancora finiti è tangibile.
Prendiamo la figura del Presidente Ritson (Dermot Mulroney), che qui diventa centrale nel risvolto della puntata. Sappiamo che in Captain America: Brave New World, in arrivo il prossimo anno, sarà il Thaddeus Ross di Harrison Ford a interpretare il Presidente degli Stati Uniti, dunque possiamo aspettarci che il suo destino sia già segnato? Oppure anche Ritson è uno Skrull? La miniserie continua a giocare con queste domande, e anche questo quarto episodio, che abbonda di parole ma anche una grande sequenza d’azione, non viene meno agli intenti doppiogiochisti dello show.
Lo stesso Fury, abilmente, mette in mostra tutte le sue abilità che lo hanno reso l’uomo che è. Anche di fronte al crollo del suo mondo e alla minaccia che incombe su tutta la Terra per colpa degli Skrull di Gravik (Kingsley Ben-Adir), l’ex capo dello SHIELD non solo non si scompone ma si prende anche gioco dei suoi nemici, facendo capire allo spettatore di essere tutto tranne che pronto alla pensione.
I suoi lunghi dialoghi con Priscilla (Charlayne Woodard) e James Rhodes (Don Cheadle), il grande punto di contatto con l’MCU del passato, sono la prova della tenacia e della dura scorza di Fury. Gli ultimi avvenimenti devono evidentemente aver risvegliato in Nick – pardon, in Fury la voglia di riscatto, e di prendersi gioco dei suoi stessi nemici. Così assistiamo a scambi di battute carichi di tensione, perché lo spettatore sa che Fury sa, ma nello stesso tempo non sa se gli altri personaggi sanno che Fury sa. Ecco, sì, è un gran casino.
Qualche clichè di troppo nell’episodio, forse è vero, ma questa quarta puntata ha lasciato intendere ancora una volta che non sappiamo cosa stia realmente accadendo, e le prossime due settimane sono ancora abbastanza indecifrabili. Gravik è ancora a piede libero grazie ai suoi superpoteri che finalmente mette in mostra, gli Skrull dissidenti sono tanti e potrebbero essere chiunque, e le alte sfere del mondo sono ancora all’oscuro di questa invasione segreta. Lo resteranno anche al termine della serie, oppure il mondo si renderà conto di non potersi fidare neppure di chi ha vicino?
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