In un condensato episodio che sa, giustamente, di quiete prima della tempesta, tutti i nodi vengono al pettine. Ormai James Rhodes (Don Cheadle) è smascherato, il presidente si prepara all’atto finale che potrebbe portare alla terza guerra mondiale, G’iah (Emilia Clarke) saluta Talos (Ben Mendelsohn), e Nick Fury (Samuel L. Jackson) ringiovanisce quanto basta per affrontare quella che forse sarà la sua ultima missione – anche se sappiamo che non sarà così.
Le conseguenze dell’attentato di Gravik (Kingsley Ben-Adir), che ha ormai rivelato al mondo l’esistenza degli Skrull, sono ormai ben visibili, ma creano grattacapi anche al leader stesso del movimento. Si va così a formare un interessante parallelismo tra la sfera umana e quella dei mutaforma: entrambi non possono fidarsi l’uno dell’altro, e ora persino Gravik deve fare i conti con un piano che, causa Fury, non sta funzionando come aveva sperato.
Forse è anche per questo, con una rivolta nei confronti del Super-Skrull, che il quinto e penultimo episodio di Secret Invasion appare fin troppo accelerato nei ritmi e nella narrazione, presentando qualche salto di troppo che invece avrebbe richiesto una maggior attenzione. Il personaggio di Sonya (Olivia Colman), ad esempio, fa finalmente il suo ritorno facendo vedere di che pasta è fatta, ma il tutto sembra condito dalla mancanza di un tassello che avrebbe reso più organico lo scorrere della narrazione.
Tralasciando questi piccoli buchi narrativi, figli forse di un ridimensionamento della miniserie (il minutaggio del quarto e quinto episodio è sotto i 40 minuti), questa penultima puntata si sviluppa tra vari piani e personaggi, dando a molti di loro l’occasione per confessarsi e ridare verve e significato alla storia. G’iah, ad esempio, deve fare i conti con un pesante lutto, nonostante la figura di suo padre sia stata oggetto di accese discussioni tra i due. Lo stesso Fury, poi, è arrivato alla conclusione che non può far altro che contare su se stesso, proprio come accadeva in passato. Nel finale, un ritrovato ex leader dello SHIELD promette di fare faville, pur ricordandosi che i suoi alleati sono ancora preziosi.
L’inganno di Rhodes, invece, non demorde. Ormai lo spettatore sa, Fury sa, ma la maschera di quello che fino a poco fa pensavamo essere l’amico fraterno di Tony Stark non accenna a cadere. Chiaramente ciò accadrà nel finale di serie, che speriamo possa garantire botti improvvisi e qualche bella sorpresa, e così resta ancora in piedi il famoso discorso sullo scambio tra il vero War Machine e l’impostore skrull: quando è avvenuto? Rhodes sa della morte di Stark? Da qui potrebbero nascere importanti risvolti, anche in previsione del film Armor Wars che quasi certamente farà parte della Fase 6.
Tralasciando ciò, la quinta puntata di Secret Invasion è solida, sfrutta pienamente l’azione e il dolore appena visti nell’episodio precedente e approfondisce per l’ultima volta i personaggi, pronto per proiettare lo spettatore verso il finale. Speriamo che non si ripetano gli errori di Ms. Marvel, Moon Knight e She-Hulk, fragorosamente crollati nel momento decisivo delle loro storie.
Scrivi un commento