Dopo sei episodi si conclude una miniserie che prometteva tanto sulla carta, ed è stata invece ridimensionata notevolmente nella sua forma finale. Nessuno però si aspettava una trasposizione 1:1 della Secret Invasion del 2008, e i Marvel Studios sono stati intelligenti nel rielaborare uno dei crossover più famosi di sempre in un racconto più terreno, costruendo una spy story interessante che nel suo finale di stagione (e serie) tira le fila delle trame. Ma non tutte.
Forse è questo il più grande rimpianto che si ha alla fine della serie-evento Secret Invasion, il cui sesto episodio fa ancora in tempo a sorprendere lo spettatore in almeno un paio di occasioni. Lo scontro finale con il Super-Skrull Gravik (Kingsley Ben-Adir) avviene con forza e tenacia, in maniera inaspettata – almeno in parte. Nick Fury (Samuel L. Jackson), nel frattempo, ha ripreso la sua verve che mancava dai tempi di Captain America: The Winter Soldier, dimostrandosi manipolatore e determinato nel raggiungere il suo scopo.
Alternando tra le due figure chiave di questo finale, appunto Gravik e il presidente Ritson (Dermot Mulroney), l’episodio si concede tensione e un buon uso di quei pochi effetti speciali visti fin qui, strizzando l’occhio in tante occasioni ai fan – non a caso pochi giorni fa è stato pubblicato il nuovo trailer di The Marvels, film che in qualche modo si intreccia con gli eventi della miniserie. Una sana dose di azione e capovolgimenti finali condensati in appena mezz’ora, e questo è forse il motivo per il quale la serie, alla fine, lascia lo spettatore con qualche domanda di troppo.
Sappiamo che Secret Invasion non avrà una seconda stagione, e sappiamo inoltre che The Marvels non si pone come una prosecuzione di questa storia (secondo i rumor avrà invece a che vedere con il futuro Avengers: The Kang Dynasty). Eppure, le domande ancora aperte, arrivati a fine episodio, sono ancora tante. Quando troveranno una risposta, oggi, non lo sappiamo. Il racconto nella sua interezza arriva alla fine con logicità, chiudendo l’intrigo principale e riportando al loro posto alcuni personaggi in vista del futuro, ma resta l’amaro in bocca per questini irrisolte che rischiano di passare sotto l’uscio senza dare più importanza ai temi.
Il finale di Ritson, in particolare, è interessante da un lato e preoccupante dall’altro. Non faremo ovviamente spoiler, ma ciò che coinvolge il presidente degli USA nel finale di serie avrà ripercussioni su tutto il mondo del MCU, e un tema così importante non può certo passare inosservato in futuro. Se il suo personaggio farà ritorno, tuttavia, è ancora un punto interrogativo grande quanto la torre degli Avengers. In Captain America: Brave New World, infatti, sarà Thaddeus Ross (Harrison Ford) a sedere nella Stanza Ovale della Casa Bianca, e questo potrebbe comportare cambiamenti off-screen notevoli. Arrivati alla fine, i fan hanno la brutta sensazione che Secret Invasion potrebbe essere in larga parte dimenticata nel futuro del MCU, arenatasi su una strada che non porterà da nessuna parte se non per i personaggi che giungono al finale.
Ci vorrà naturalmente tempo per saperlo, anche perché lo sciopero di sceneggiatori e attori rischia di rovinare ancora una volta i piani della Marvel dopo che già la pandemia ha dato un bel colpo. Giudicare la miniserie in funzione del futuro, tuttavia, è sbagliato, e nel suo complesso Secret Invasion ha saputo anche con questo finale di aver sapientemente costruito una storia di spionaggio e intrighi. È stato bello rivedere Fury dopo tanto tempo, e fortunatamente non abbiamo assistito ai crolli verticali delle serie tv del 2022 come Ms. Marvel, Moon Knight e She-Hulk, che si sono autodistrutte nelle maniere più assurde. Poteva essere meglio? Probabilmente sì, e forse il tempo addirittura aumenterà questa sensazione.
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