Dirk Gently è tornato, insieme a Todd, Amanda, Farah e, ovviamente, un nuovo entusiasmante caso da risolvere. Il finale della prima stagione aveva chiuso perfettamente il cerchio di stranezze che i protagonisti (specialmente Todd) avevano dovuto affrontare, ma aveva lasciato trarre principalmente allo spettatore le conclusioni sui rapporti interpersonali e sulle ripercussioni psicologiche che tutti gli eventi avevano prodotto.
La Stagione 2 di Dirk Gently: Agenzia di Investigazione Olistica riapre quindi il sipario su una situazione già creata: troviamo infatti di nuovo i nostri protagonisti, ognuno consapevole di ciò che è accaduto in precedenza. Ma è il contesto circostante che si modifica, e lo capiamo già dai primi secondi del primo episodio (tant’è che mi sono domandato: “ma sto guardando la serie giusta?”). Niente paura, però: lo stile è rimasto (quasi) lo stesso, preso dal grande Douglas Adams e riadattato poi sul piccolo schermo dal già incontrato Max Landis. Ho detto “quasi”, non perché abbia trovato uno stravolgimento nello stile divertente ed eccentrico che emerge principalmente in Dirk (che, anzi, direi essere cambiato positivamente) ma perché a questo si accosta una maggiore consapevolezza della psicologia dei personaggi. Se nella prima stagione un approfondimento caratteriale era visibile forse più in Todd e nella sorella Amanda, ora lo troviamo esteso a Dirk stesso, ma anche a Farah, Ken e addirittura alla spietata Bart. Nel corso della seconda stagione, infatti, ci troveremo davanti a dei protagonisti maturati, che hanno imparato dai propri errori e che parlano anche di amicizia e di amore, non limitandosi soltanto a stare al gioco del caso. Certo, in Dirk ritroviamo quello spirito di intraprendenza e incoscienza che abbiamo conosciuto nei primi otto episodi, ma più avanti noteremo che questo stesso animo è fortemente intaccato da ciò che accade attorno al protagonista. A mio avviso si tratta di un importante approfondimento, che in certi casi rallenta un po’ la narrazione, staccandoci dall’inesorabile scorrere del destino, a favore però di una molto più profonda caratterizzazione dei protagonisti.
Detto questo, dov’eravamo rimasti? Ah sì, ecco. La Stagione 2 ci ripresenta dunque i nostri beniamini, più o meno da dove li avevamo lasciati in “Due Perfetti Noiosi”. Nuova stagione, nuovo caso, e quindi nuova città: in questi freschi dieci episodi non siamo più nella fredda Seattle (che nella realtà sarebbe Vancouver, ma tralasciamo che qui le cose sono già abbastanza strane) ma ci siamo spostati nella contea di Bergsberg, nel Montana. Un’ambientazione totalmente differente, più isolata rispetto ad una grande città, e che fa quindi da sfondo ideale per una trama fitta di mistero e avvenimenti particolari. In questo contesto i protagonisti incontreranno comunque altre anime vive, grazie alle splendide intuizioni di Dirk che porterà tutti su una strada: che sia poi quella giusta, come abbiamo imparato a capire, lo si scoprirà solo alla fine.
La trama è prevedibilmente fitta di colpi di scena, e gli eventi strani si sono moltiplicati esponenzialmente rispetto alla prima stagione. Se avete intenzione di addentrarvi nella Stagione 2 di Dirk Gently: Agenzia di Investigazione Olistica, quindi, preparatevi. E non solo a grosse risate e ad una continua incredulità di fronte a quello che vedrete accadere, ma anche all’esternazione degli stati d’animo di vari personaggi. Una seconda stagione che rimane pur sempre divertente ed intrigante da seguire, forse ancor più della prima dato che conosciamo già (e meglio) Dirk Gently. E che personalmente spero abbia un seguito, nonostante la cancellazione annunciata dalla BBC stessa. Chissà che magari qualche altra azienda ci metta sopra le mani (non è vero, Netflix?).
In ogni caso, questa seconda stagione è disponibile proprio da oggi su Netflix e si affianca alla prima, i cui diritti vennero già acquistati dal colosso nel dicembre 2016.
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