La serie tv di The Last of Us ha avuto finora un ritmo calibrato, si è presa i suoi tempi per raccontare i personaggi, spiegarci le loro storie, le loro psicologie, spaziando tra presente e passato liberamente. Non è stata un’operazione facile, ma l’adattamento del famoso videogame non ha finora deluso grazie a una scrittura rispettosa dell’originale opera di Naughty Dog, che però ha saputo darci (di tanto in tanto) quel quid in più che tanto cercavamo. D’altra parte, un mero rifacimento non sarebbe stato interessante per nessuno, seppur fatto con tutti i crismi.
Questo sesto episodio, intitolato “Kin”, guarda al passato di Joel ma ci proietta anche verso il suo immediato futuro, un futuro che vede Ellie protagonista, inevitabilmente. Alcuni passaggi ci hanno lasciati dubbiosi, altri ci hanno affascinati: parliamone subito in questa recensione.
Ritrovarsi e anche un po’ perdersi
Il viaggio è stato lungo e non emotivamente semplice per nessuno. Joel (Pedro Pascal) si ricongiunge finalmente con il fratello Tommy (Gabriel Luna), scopre che non solo è vivo, ma che si è rifatto una vita in un posto sicuro. Trovare l’equilibrio in un mondo ormai devastato è sempre difficile, tutto resta precario, ma esistono ancora delle oasi di pace (come ci ha insegnato l’episodio 3, del resto). È qui che giungono Joel ed Ellie (Bella Ramsey), ma per loro questa tranquillità non può durare.
In un contesto apparentemente normale e senza pericoli, un uomo forte come Joel è destinato a cadere. Tra fantasmi del passato e paure per il futuro, sente tutto il peso della propria età, degli sbagli commessi e delle tragedie subite. Anche gli uomini più forti crollano dopo aver sopportato tanto, per lungo tempo, e allora l’unica soluzione possibile diventa la strada più facile: mollare, affidare ad altri le responsabilità così, anche in caso di fallimento, le colpe ricadranno altrove. È molto umano ed è comprensibile.
Ciò che ci risulta un po’ meno credibile invece è lo sviluppo di questa piccola tragedia personale: davvero si può cambiare idea nel giro di una notte, senza un avvenimento cruciale che possa giustificare questa repentina inversione di rotta?
Non ce ne saremmo preoccupati se HBO ci avesse abituati a ritmi più serrati e a una narrazione poco empatica ed introspettiva, ma in una storia che finora si è sempre presa la briga di spiegare e approfondire, ci è sembrata una risoluzione un po’ troppo repentina, nonostante il brillante lavoro di scrittura che è stato compiuto finora per far crescere “step by step” il rapporto tra i due protagonisti. Analizzare così a fondo le fragilità di Joel (che non è un supereroe ma è un uomo dalla vita difficile) è sicuramente encomiabile e capiamo anche che sia necessario per prepararci a ciò che verrà molto dopo (chi ha giocato sa), peccato per il suo risollevarsi da solo, così in fretta. Ci saremmo aspettati qualcosa di un po’ più elaborato questa volta.
Il finale di episodio ci lascia irrimediabilmente in attesa di saperne di più, con Bella Ramsey che ancora una volta si dimostra molto nella parte. Ci si rivede il prossimo lunedì con la settima puntata che adatterà Left Behind, un’espansione del primo The Last of Us che racconta il passato di Ellie prima di essere morsa. Ricordiamo che in Italia la serie è disponibile su Sky e su Now tv.
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