Home Cinema The Mandalorian 3×02, recensione: c’è vita sotto la superficie

The Mandalorian 3×02, recensione: c’è vita sotto la superficie

Se il primo episodio della nuova stagione di The Mandalorian aveva lasciato intendere ritmi più compassati, con Din Djarin (Pedro Pascal) alla ricerca di un modo per rimettere in sesto IG-11 – una sorta di fetch quest da videogioco, in poche parole, ecco che l’episodio di questa settimana, “Le Miniere di Mandalore”, fa un balzo in avanti e rompe gli schemi, proponendo quaranta minuti ricchi di sostanza.

Dopo aver fatto visita a Peli Motto (Amy Sedaris) su Tatooine, proprio mentre è in corso la nuova edizione del Boonta Eve, Djarin sale a bordo della sua navicella e decide infine di atterrare su Mandalore. Finalmente, dopo tanta attesa e tante parole, il pianeta d’origine dei mandaloriani è al centro degli eventi di questo secondo episodio, e l’impressione è che lo sarà anche nella prossima puntata poiché inaspettatamente, smentendo le parole di Bo-Katan (Katee Sackhoff), c’è anvora vita sotto la superficie.

Certo, non la vita che Din sperava di trovare, ma è comunque un passo avanti. Se non altro, il secondo episodio, come già ci aspettavamo, conferma che il pianeta un tempo teatro della purga perpetrata dall’Impero non è un corpo morto, nasconde segreti ancora da celare e storie da raccontare, a partire dalle tanto chiacchierate miniere che si trovano nelle profondità del pianeta.

L’episodio di questa settimana procede a un buon ritmo, dando il tempo allo spettatore di ammirare le architetture di ciò che resta di Mandalore (l’esterno, invece, è desolante, e non a causa dell’assenza di civiltà bensì per l’ormai onnipresente tecnologia Volume che toglie profondità e dettagli), dare sfogo a qualche interessante scena d’azione, e concedendosi una certa deriva horror nei silenzi, nelle atmosfere e nelle creature incontrate, che non può che far piacere. Non è la prima volta che The Mandalorian si lancia in questo genere, seppur senza strafare, e la scelta di legarlo a questo cupo pianeta è molto intelligente.

Intelligente così come la catena di eventi che mette da parte Din per la seconda parte dell’episodio, permettendo a due personaggi in particolare di cercare rivalsa. Per un Grogu che finalmente diventa parte attiva della narrazione, dopo due stagioni (e mezza) che lo hanno lasciato in disparte alla stregua di un semplice oggetto di scena o una spalla comica per alternare la serietà di Djarin, c’è anche un altro personaggio (non faremo spoiler, ma sappiate che è un volto noto della serie) che ruba la scena e mette in mostra le sue abilità, tornando utile non solo per le vicende che coivolgono Din ma anche per affrontare il contesto e dare maggiore profondità alla lore mandaloriana, di cui speriamo di scoprire molto di più nelle prossime settimane – il “cameo” a fine episodio lo lascia intendere.

L’impressione è che The Mandalorian si stia finalmente preparando a fare il passo successivo, ossia abbandonare quella che ormai è una missione compiuta (Grogu è parte della vita di Din, e lo stesso cacciatore di taglie lo accude dolcemente in un toccante passaggio dell’episodio) e mettere i primi paletti per una stagione che profuma di evento, vista l’altissima posta in gioco. La Darksaber, ad esempio, fa qui il suo ritorno, per ricordare ancora una volta che il futuro di Din sarà a stretto contatto con quello di Mandalore.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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