Due mesi dopo il debutto, si conclude quella che, a conti fatti, è la peggiore stagione di The Mandalorian. Non perché sia brutta, anzi. Ad avercene di serie televisive capaci di mantenere questa qualità e costanza. Il fatto è che, dopo tutti questi episodi che puntavano in una direzione ben precisa, prendendosi più di una pausa fin troppo superflua, la terza stagione della serie con Pedro Pascal e Katee Sackhoff, ormai una comprimaria fissa, finisce esattamente come tutti si aspettavano. Nulla di più, nulla di meno.
Sì può anzi dire che l’unica sorpresa, di questo comunque intenso e appassionante finale di stagione ricco di tanta azione e scontri attesi, sia che non ci sono state sorprese. Gli addetti ai lavori ci hanno preparato per intere settimane a un finale esplosivo, inaspettato, definito addirittura come un qualcosa che avrebbe fatto male al cuore degli appassionati. Forse farà male a qualcuno, questo sì, ma non per i giusti motivi. Ed è inevitabile pensare che la colpa di tutto questo sia proprio di The Mandalorian.
Entrambe le prime due stagioni si erano concluse con sequenze fenomenali, addirittura eventi che nessuno avrebbe mai pensato di poter vedere sul grande o piccolo schermo – il cameo di Luke Skywalker (Mark Hamill) nel finale della Stagione 2 è ancora oggi uno dei migliori ricordi che un fan di Star Wars possa conservare. Il microcosmo stesso della Nuova Repubblica si è fatto vedere in più occasioni, anche in questa terza stagione grazie alla comparsa di tanti volti noti di Star Wars: Rebels – chiaro segnale a quello che accadrà nei prossimi mesi, con l’uscita di Ahsoka. Serie che, proprio come The Mandalorian, culminerà nel da poco annunciato film diretto da Dave Filoni, che tirerà le fila di questo delicato periodo storico della galassia.
A vedere questo ultimo episodio della terza stagione, con una quarta già in sviluppo, è inevitabile pensare che proprio il film crossover tra gli eventi della Nuova Repubblica non sia stato il motivo del “freno a mano tirato” che ha portato via eventuali sorprese o stravolgimenti, in quanto ora The Mandalorian fa parte di una storia molto più grande e con un finale già pianificato per il grande schermo – che, ovviamente, dovrà stupire. Lo scontro definitivo con Moff Gideon (Giancarlo Esposito) era nell’aria, è spettacolare e ben messo in scena, così come la guerra che interessa il resto della squadra dei Mandaloriani, ora gruppo unico finalmente giunti alla risoluzione finale. Gli eventi arrivano a una giusta conclusione, senza lasciare troppe questioni in sospeso se non naturalmente quelle che troveranno risoluzione più avanti nel tempo.
Eppure, una certa punta di insoddisfazione è tangibile. E la colpa, per un motivo e per l’altro, è proprio di Star Wars. Dannato, sexy Star Wars, dal quale finiamo sempre con l’aspettarci troppo. “Il ritorno” è un episodio grandioso, un lungo scontro nato e maturato col tempo, che sprizza di magnificenza starwarsiana ridando soprattutto grande credibilità a Din Djarin, troppo sottovalutato in questa terza stagione. Ma manca quel qualcosa in più, quello sì.
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