Home Cinema What If… ? Stagione 2, la recensione: la Marvel riapre il multiverso

What If… ? Stagione 2, la recensione: la Marvel riapre il multiverso

Da quando i Marvel Studios sono diventati il centro (anche) delle serie animate, c’è stato grande interesse per ciò che l’azienda guidata da Kevin Feige potesse costruire. L’idea iniziale era quella di rendere ogni singolo prodotto canonico con il MCU, con l’idea, ovviamente, di esplorare a fondo il multiverso ma anche la cosiddetta Sacra Linea Temporale. Non sarà più così, lo sappiamo da tempo: la Marvel si è accorta che esagerare non è un bene, e tutte le serie animate, comprese quelle del 2024 tra cui la promettente Your Friendly Neighborhood Spider-Man (prima nota come Spider-Man: Freshman Year), saranno da considerarsi semplicemente come parte di realtà parallele a quella del MCU.

In tal senso, What If… ? è il portone d’ingresso ideale per il concetto di multiverso, con storie che coinvolgono molti volti già noti del MCU alle prese però con contesti differenti. La serie a fumetti omonima, che ha poi generato negli anni vari spin-off cartacei e storie alternative (ricordiamo l’epoca delle ultime Secret Wars, dove ogni realtà parallela coinvolta era una sorta di gigantesco What If… ?), è stata oggetto di un primo adattamento animato nel 2021, con risultati più che buoni. Buoni, ecco, non ottimi. A fronte di alcuni episodi semplicemente perfetti, come quello dedicato a Supreme Strange, ai Marvel Zombies (che avrà uno spin-off dedicato) o alla guerra dei Guardiani del Multiverso, la serie non è sempre stata in grado di entrare pienamente nella filosofia delle realtà alternative.

Dopo oltre due anni di attesa, che sembrava interminabile, ecco finalmente una nuova ondata di episodi che, in gran parte, testimoniano quanto la Marvel abbia fatto tesoro delle critiche raccolte per la sua prima stagione, non senza concedersi qualche rilassante diversivo molto gradito. Il tema della realtà alternativa viene approfondito e ampliato, e non è più una semplice riproposizione della medesima storia che già conosciamo ma con interpreti differenti. L’Osservatore, qui nuovamente doppiato da Jeffrey Wright, stavolta ha fatto centro.

Per quanto fosse ottima tecnicamente (la seconda stagione conferma uno stile magnifico, con animazioni fluidissime e una grande cura ai dettagli), la prima stagione di What If… ? partiva ad esempio con una domanda interessante ma che esauriva gli spunti dopo pochi minuti. Il coinvolgimento di Peggy Carter nell’esperimento del siero del supersoldato, appunto, era solo un pretesto per scambiare i ruoli della donna e di Steve Rogers, poco a che vedere con un sostanzioso what if.

Una storia che comunque deve aver fatto bene alla popolarità del personaggio, perché non solo Sam Raimi l’ha inclusa in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ma l’episodio 2×05 si pone sostanzialmente come sequel diretto che, se non altro, ha po’ di inventiva in più, andando a rielaborare una storia che coinvolge anche Vedova Nera e la Stanza Rossa – ci abbiamo visto anche un qualche riferimento ad Atomic Heart di Mundfish, ma forse stiamo solo volando con la fantasia. E proprio come nella prima stagione, non è l’unico episodio con Captain Carter tra i protagonisti…

C’è da dire comunque che la partenza di questa seconda stagione è davvero col botto. Il primo episodio, ambientato a Xandar, trasforma la città solare e ricca di speranza vista in Guardiani della Galassia in un luogo tetro e oscuro dominato dalla criminalità e perennemente sotto la pioggia. Le tinte e le atmosfere ricordano chiaramente Blade Runner, e la protagonista, una Nebula che in questo universo è ora entrata nei Nova Corps, si ritrova a combattere da sola per far emergere un clamoroso complotto che rischia di far cadere Xandar. Un thriller appassionante e a tratti impressionante, capace di mettere al centro personaggi che non hanno mai avuto molto spazio nel MCU in precedenza.

Allo stesso modo, l’episodio 2×02 è un’interessante ramificazione di una storia che già conosciamo, e risponde con fermezza a una domanda in particolare: e se Yondu avesse consegnato Peter Quill a Ego? La puntata è un pretesto non tanto per mostrarci il piano del Pianeta Vivente, che già conosciamo da Guardiani 2, ma anche per mettere insieme una squadra di Avengers anni ’80 dai risvolti particolari, con personalità in gioco molto differenti da quelle del primo crossover del 2012.

La serie prosegue su buoni binari con il terzo episodio, una parodia di Die Hard ambientata nella Avengers Tower dove Happy Hogan, per un particolare motivo, si ritrova a dover fermare il suo “Hans Gruber” e salvare il Natale. Diverte e intrattiene al punto giusto, e immerge inoltre giustamente nelle atmosfere natalizie – ricordiamo che l’episodio 2×03 arriverà il 24 dicembre.

Senza scendere troppo nei dettagli (i titoli degli episodi sono comunque già stati annunciati ufficialmente dalla Marvel da tempo), non tutte le storie alternative raccontate emozionano allo stesso modo. Il famoso episodio con Tony Stark e Gamora su Sakaar, inizialmente previsto per la prima stagione poi rinviato per problemi produttivi, scimmiotta un po’ allegramente Mad Max, senza però dare spunti troppo memorabili. Il debutto di Kahhori, la prima supereroina inedita in What If… ?, è invece impalpabile, ma in questo caso è difficile prevederne l’impatto senza entrare con la testa nella cultura e nel contesto proposti. Forse non abbiamo la sensibilità adeguata al caso, ecco, e in effetti casi come Black Panther sono la testimonianza del fatto che per capire fino in fondo una storia occorre viverla – o quasi.

La qualità delle storie, in ogni caso, è comunque superiore alla media della prima stagione di What If… ?, dove le divagazioni superficiali e superflue erano troppe. Per intenderci, non c’è alcuna traccia di un episodio simile al Thor festaiolo della prima stagione, la cui unica utilità era quella di condurre verso il crossover finale – crossover che, seppur meno pronunciato, viene proposto anche qui. No, per la seconda stagione la Marvel ha deciso di restare su binari molto più adeguati, e parlando ad esempio di Thor fa piacere il fatto che il Dio del Tuono, presente in vari episodi, sia stato riproposto come una figura possente e molto più mitologica, al contrario della deriva a parer nostro eccessiva intrapresa con Thor: Love and Thunder e, appunto, la prima stagione della serie animata sul Multiverso.

I due episodi finali, ricchi di grandi combattimenti, appaiono come una doppia conclusione dedicata all’intero cammino di What If… ?, con riferimenti a molti degli episodi visti fin qui e alcune interessanti premesse narrative messe in moto da un personaggio in particolare. Un bel ritorno, a dirla tutta, che ribadisce quanto di buono fatto nella stagione del 2021, ma che apre le porte a interrogativi interessanti su un possibile futuro, specie per quello che, come è chiaro, è ormai il volto di punta dello show.

La serie tornerà con una terza parte? Al momento, non ci è dato saperlo. La Marvel sta ridimensionando alcuni suoi progetti, cercando di contenere i costi e supervisionare con più decisione film e serie – dopo i flop di Quantumania, The Marvels e Secret Invasion, occorreva a tutti gli effetti una presa di posizione decisa, anche se gli effetti si vedranno tra un bel po’. Il reparto animazione, in tal senso, è secondo le voci di corridoio quello maggiormente colpito dai tagli, nonostante l’anno prossimo arriveranno ben tre serie tra cui la recentemente annunciata Eyes of Wakanda e il revival X-Men ’97. Il futuro di What If… ?, invece, è appeso al filo. Vista la qualità, speriamo di essere nell’universo nel quale ci sarà una terza stagione dello show

4
Review Overview
Riassunto

La seconda stagione di What If...? è solida, (non sempre) ben scritta e contornata da un comparto artistico a tratti impressionante. I Marvel Studios hanno aperto di nuovo la scatola del multiverso con storie che strizzano l'occhio a mostri sacri del cinema, proponendo storie affascinanti e accattivanti. Peccato per un paio di scivoloni, che potevano essere evitati anche nella prima stagione andata in onda nel 2021.

  • Giudizio complessivo4
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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