Questa storia tutta Italiana, che stà facendo infuriare decine di migliaia di persone, parte nel lontano 2005. All’ epoca sicuramente qualcuno si ricorderà che il Governo decise di premiare ogni famiglia con bebè in arrivo con un assegno di mille euro e in circa 500mila case arrivò una lettera simile a questa:
«Caro Luca, felicitazioni per il tuo arrivo! E’ il presidente del Consiglio a scriverti per porti la prima domanda della tua vita: lo sai che la nuova legge finanziaria ti assegna un bonus di 1.000 euro? I tuoi genitori potranno riscuoterlo presso questo ufficio postale. Un grosso bacio».
Oggi però, nel 2011, a casa di Luca è arrivata un’altra lettera dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ma con toni ben differenti. Infatti Luca è accusato di aver riscosso illecitamente i 1.000 euro di bonus promessi dal governo per truffa ai danni dello stato e falsità ideologica e se non restituirà entro 30 giorni il “malloppo” dovrà pagare anche una sanzione amministrativa di ben 3.000 euro. Questa lettera è stata inviata a circa 8.000 (ex) bebè italiani che ora dovranno ricorrere ai ripari.
Il motivo della restituzione dei soldi è data dal fatto che le famiglie che potevano usufruire del bonus dei 1.000 euro non dovevano avere un reddito complessivo superiore ai 50.000 euro, senza però specificare se si trattasse di una somma calcolata al lordo o al netto. Per colpa di questa imprecisione da parte del governo sono cadute in errore migliaia di famiglie che in buona fede pensavano di poter avere diritto a questi 1.000 euro.
Pensate sia giusto che per una mancanza di precisione del governo, di cui ne è piena l’amministrazione pubblica italiana, a farne le spese sia sempre il cittadino?
Senza parole
Sempre senza parole, l’italia va sempre più in giù e berlusconi scopa sempre di più
Concordo
La politica e la peggiore delle paure