Home Curiosità Marvel: The Legendary Collection #40 | Capitan America: Morte di un eroe – Recensione

Marvel: The Legendary Collection #40 | Capitan America: Morte di un eroe – Recensione

Marvel: The Legendary Collection è una collana a cadenza quindicinale edita da Hachette. La collana, che si comporrà in totale di 100 numeri, include alcuni dei più grandi crossover della storia della Marvel, oltre ovviamente a storie dedicate agli amati personaggi. Per ogni informazione sulla raccolta o abbonarvi alle uscite, trovate tutti i link in fondo all’articolo.

Torniamo al momento d’oro della Marvel post-2000. Brian Michael Bendis e il resto dei creativi della Casa delle Idee si stanno divertendo a sovvertire le regole e le aspettative, cambiare tutto ciò che il lettore può credere di aver capito dopo aver letto per decenni i fumetti sui personaggi ideati da Stan Lee. Se già Vendicatori Divisi aveva sconvolto lo status quo della Marvel, Civil War aveva dato un colpo totale alla continuity e all’integrità di questo universo narrativo. Ed era solo l’inizio.

Morte di un eroe, di Ed Brubaker, è la sconvolgente conseguenza degli eventi della guerra civile tra superumani per l’ormai celebre atto di registrazione, visto anche al cinema in Captain America: Civil War del 2016. Se nel film dei fratelli Russo, da poco reingaggiati da Kevin Feige per occuparsi di Avengers: Doomsday e Secret Wars nei prossimi anni, le conseguenze di tale scontro saranno solo ideologiche, oltre a uno scioglimento dei Vendicatori che di fronte a Thanos si ritroveranno ancora divisi, nella controparte cartacea le cose sono andate ben diversamente. E con scenari davvero imprevedibili.

Il fumetto di Brubaker fa esattamente ciò che promette, proponendo i drammatici eventi che seguono il climax di Civil War e non solo – Morte di un eroe è in realtà la grande conclusione del ciclo imbastito da Brubaker sulle pagine di Capitan America tempo addietro, quando aveva recuperato Bucky per farne il Soldato d’Inverno pensando al futuro. Forse era la sensazione che Brubaker stesse dando una risposta a tutti i fili aperti nella prima parte della sua serie, o che questa volta non fosse più vincolato da alcun mandato editoriale, o ancora che ci troviamo di fronte a un evento fondamentale della storia del fumetto americano; fatto sta che Morte di un eroe è un must have, la perfetta e terribile conclusione di una escalation di chi per anni ha tramato nell’ombra per distruggere tutto.

È interessante vedere Brubaker affrontare la morte di Steve Rogers, e occorre ricordare che anche su questo, al tempo, Marvel e DC si davano battaglia. Grant Morrison aveva infatti nello stesso momento giustiziato Batman. E proprio come per il Crociato di Gotham, anche Brubaker ha il suo araldo pronto a raccogliere l’eredità di Capitan America, anche se a differenza di Robin questo sarà un passaggio molto graduale. Bucky Barnes non è certo il primo a cui si pensa in relazione al ruolo di Cap, e questo Brubaker lo sapeva fin troppo bene.

Anche nella morte, Brubaker riconosce Steve Rogers come la colla che tiene insieme l’universo Marvel. Con astuzia lascia spazio ai suoi personaggi per piangere e soffrire, e ci lascia esplorare l’impatto della sua morte sui suoi amici più cari. E dopo la brutale Civil War nella quale il Vendicatore di metallo era stato mostrato in uno dei suoi lati più spietati, Brubaker riesce a umanizzare Stark e ad ammorbidirlo. È uno sguardo interessante a quella che era la tendenza dell’epoca nei fumetti Marvel: dopo anni passati a smontare e decostruire i supereroi con l’operato di Bendis, era ora tempo per la ricostruzione, che poi si concretizzerà del tutto solo dopo Dark Reign.

L’arte di Steve Epting èpoi  fantastica. Il dettaglio è incredibile e l’oscurità sembra adattarsi al tono dell’opera. Questa è un’America in cui Steve Rogers è morto, dissanguato sui gradini di un tribunale, e che in qualche modo ricalca anche la tensione vissuta realmente dalla nazione in un’epoca di elezioni, quelle del 2008, particolarmente burrascose. Questo è un mondo in cui i senatori cospirano contro il loro popolo e dove l’America è sull’orlo di uno stato di polizia. Questi sono tempi bui. Ero un po’ incerto sulla torbidità del suo lavoro nel volume precedente, con i suoi più pronunciati orpelli di fantascienza e fantasy, ma qui funziona. Funziona davvero.

Ecco la sinossi del volume #40:

È stato il più grande soldato del mondo. Dagli oscuri giorni della Seconda Guerra Mondiale fino a oggi, Capitan America ha combattuto con coraggio e altruismo contro qualsiasi incarnazione del male. Adesso, però, la Sentinella della Libertà è caduta, uccisa dal proiettile di un assassino sulle gradinate di un tribunale federale. L’intera comunità di super eroi, amici e colleghi in lutto, si è riunita per cercare di dare un senso a questa tragedia. Ognuno sarà costretto a elaborare questa terribile perdita a modo proprio, così da garantire la sopravvivenza dell’eredità di Cap.

Se siete incuriositi dalla raccolta, cliccando qui potete accedere al piano completo dell’opera, e avrete anche informazioni utili nel caso vogliate sottoscrivere un abbonamento e ricevere alcuni bonus e sconti rispetto al prezzo base dei volumi. Poco sotto, trovate anche il link diretto al sito di Hachette.

Prenota qui la Marvel Legendary Collection di Hachette

GLI ALTRI VOLUMI DELLA LEGENDARY COLLECTION

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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