Marvel: The Legendary Collection è una collana a cadenza quindicinale edita da Hachette. La collana, che si comporrà in totale di 100 numeri, include alcuni dei più grandi crossover della storia della Marvel, oltre ovviamente a storie dedicate agli amati personaggi. Per ogni informazione sulla raccolta o abbonarvi alle uscite, trovate tutti i link in fondo all’articolo.
Nel 1999, Devin Grayson ricevette dalla Marvel un compito per niente facile: rilanciare la Vedova Nera. Un personaggio le cui radici affondavano fino agli esordi della Casa delle Idee, quando l’allora spia del KGB Natasha Ramonova (o Romanoff) aveva deciso di voltare le spalle alla Russia e diventare una Vendicatrice. Ma dopo così tanti decenni, cos’altro c’è da raccontare su di lei? Semplice: non è l’unica Vedova Nera. E questo scombussolava inevitabilmente le prospettive.
Yelena Belova, oggi resa nota da Florence Pugh al cinema che ritroveremo in Thunderbolts* l’anno prossimo, esordì su Inhumans #5 nel 1999, per poi ottenere una sua miniserie dedicata dal titolo Black Widow e con la citata e più famosa Natasha come co-protagonista. Tre numeri, pubblicati tutti nel 1999, che bastarono per far appassionare il pubblico a questo nuovo personaggio, tanto che poi due anni dopo arriverà la miniserie sequel Breakdown che riprendeva gli eventi scritti da Grayson.
La Yelena di Grayson diventa così, come ha chiarito lo stesso autore, il metro di paragone per “distinguere tra una generazione dir ussi cresciuti con un’educazione sovietica e la generazione successiva”, aprendo a scenari nuovi anche per Natasha. Come, ad esempio, l’essere braccata da una nuova pretendente al titolo di Vedova Nera, che intende vendicare il suo paese tradito dalla donna ora alleata dell’America. Lontani dalle ideologie della Guerra Fredda, gli sceneggiatori sono comunque bravi a tenere alta l’attenzione su Yelena e il suo patriottismo, pur ricordando che il vero perno è rappresentato dal rapporto umano tra le due donne che si farà sempre più saldo.
Il film Black Widow del 2021 ha preso in prestito parte di questi temi. L’esordio cinematograficodi Yelena Belova no è stato certo memorabile, ma è interessante come i Marvel Studios abbiano voluto dare onore anche al lavoro di Grayson e più spazio alla Vedova, fino a quel momento molto in secondo piano se non in alcune occasioni.
La seconda metà del volume #50 della collezione Hachette, invece, cambia totalmente – in negativo, purtroppo. Non solo come modo di affrontare la storia, ma anche di fruirla. I disegni di Scott Hampton, approssimativi e con colori acquerello che tentano di dare l’idea di una distorsione della realtà, finiscono col rovinare completamente l’immersività risultando piattissimi, senza dettagli, addirittura fastidiosi nei volti, tanto che la storia di Greg Rucka viene quasi dimenticata di fronte a ciò. L’esatto contrario del lavoro di J.G. Jones per la prima metà, che anzi regala alcuni momenti a dir poco spettacolari – la cover di Black Widow, in particolare, è ancora oggi considerato lo standard moderno per la rappresentazione di Natasha.
Ecco la sinossi del volume #50:
Natasha Romanova ha voltato le spalle alla sua patria diversi anni fa. Adesso, la Russia ha una nuova Vedova Nera, Yelena Belova, ed è letale esattamente quanto la precedente. Nei deserti del Rhapstan, le due super spie si ritroveranno faccia a faccia in una corsa mortale per mettere le mani su una nuova quanto pericolosissima biotossina. Questa missione, tuttavia, avrà conseguenze inimmaginabili per entrambe, gettando le loro vite in uno scompiglio senza fine. Sarà una lotta contro il tempo per impedire che altre armi di distruzione di massa cadano nelle mani sbagliate.
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