Bitmap Books ci propone qualcosa di diverso dal solito. Stavolta non si parla di una generazione di console o un genere in particolare, bensì di una persona: Julian Rignall. A molti questo nome potrebbe non dire molto, ma per chi bazzica dalle parti del giornalismo videoludico parliamo di una persona che ha scritto il suo nome nella storia del medium. Oltre che campione di videogiochi, ne è stato anche produttore, giornalista su siti web e prima ancora riviste (inizia la sua carriera negli anni ’80), analista. The Games of a Lifetime, un libro in 420 pagine, è il suo lascito all’industria, nel quale racconta la sua vita.
Il nuovo lavoro di Bitmap, che abbiamo letto in formato PDF grazie alla casa editrice, propone una narrazione cronologica che inizia durante gli anni dell’infanzia di Rignall e lo porta fino ai giorni nostri, intrecciando ovviamente tutto con quello che più lo rappresenta: i videogiochi. The Games of a Lifetime non è solo la storia di Rignall, ma l’intera storia dei videogiochi vista da chi ha praticamente sempre avuto a che fare con essi. Iniziando con emozionanti viaggi alla sala giochi locale e incontri che cambiano la vita con console domestiche e computer, il libro racconta in modo dolce ed efficace come Rignall ha iniziato la sua vita da un lato della barricata, quella di chi usa i videogiochi, fino a passare dall’altra parte.
Del resto, Rignall è un uomo che ha avuto un notevole impatto sul settore. Il suo lavoro lo ha portato a lavorare con celebri riviste come Zzap!64, Mean Machines e Nintendo Magazine System, ma il suo talento e la sua competenza lo hanno anche portato a un ruolo quasi da talent scout. Il magazine CVG, ad esempio, sul quale Rignall lavorava, fu il primo a mettere in copertina Street Fighter II nel territorio del Regno Unito, facendo così intuire le capacità di chi ci lavorava. Ha poi contribuito a lanciare quello che oggi conosciamo come IGN, uno dei più grandi siti web di intrattenimento al mondo.
Ogni capitolo parla della sua carriera attraverso foto d’epoca e non solo (a differenza dei libri Bitmap che abbiamo già recensito in precedenza, qui ci sarà molto più da leggere), e dedica anche un pezzo di spazio ai giochi significativi che hanno segnato la vita di Rignall. In mezzo ad alcune sorprese e giochi dimenticati non possono mancare capisaldi della storia videoludica come Grand Theft Auto, Red Dead Redemption, Pac-Man, persino la troppo spesso dimenticata serie WipEout di Sony.
Ma c’è anche altro. Con l’esplosione del 3D, Rignall affronta il successivo step della sua carriera: da persona che gioca e giudica, a persona che crea e viene giudicata. Si unisce infatti a Virgin Interactive, studio in rampa di lancio che gli darà fiducia, anche se il finale sarà molto amaro – se non avete mai sentito parlare di questa software house, c’è un motivo.
Il libro è strutturato cronologicamente. Ogni capitolo è dedicato a un gioco o a un’epoca diversa nella vita di Jaz, raccontando la sua vita attraverso 5 decenni e tante generazioni videoludiche. “Jaz” scrive il libro in tono colloquiale, proprio come se stesse parlando con vecchi amici che lo hanno sempre ascoltato. Il suo entusiasmo, ancora oggi tangibile, è contagioso.
Chiaramente, per chi risiede nel Regno Unito questo volume ha un significato tutto differente. La figura di Rignall è paragonabile a quella di una leggenda per molti lettori e appassionati di videogiochi, cresciuti grazie alle sue parole e ai suoi pensieri, e oggi la sua eredità nel mondo dell’editoria è ancora tangibile. In Italia, oltre per la pura questione linguistica che potrebbe allontanare qualcuno (il volume è in lingua inglese, come tutti i prodotti Bitmap), l’impatto è inferiore, a meno che non parliamo di grandissimi appassionati al medium.
Link alla pagina del prodotto su Bitmap Books
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Review Overview
Riassunto
Se non avete idea di chi sia Julian Rignall e non siete cresciuti con le sue trovate, l'impatto di questo libro è ridotto. The Games of a Lifetime è un tomo molto specifico nell'offerta di Bitmap Books, dedicato alla vita di uno dei grandi volti dell'editoria (e non solo) britannica dei videogiochi. Grande pecca, però, è la mancata localizzazione: se il vostro inglese non è fluente, non potrete apprezzarlo come le altre opere della casa editrice, in quanto ora le parole hanno molto più peso.
- Giudizio complessivo4.25
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