L’annus horribilis vissuto da Intel potrebbe essere solo l’antipasto di ciò che aspetta l’azienda produttrice di componenti hardware, principalmente a causa della brusca frenata del mercato PC.
Intel, tra i leader dei produttori di CPU, rischia grosso. Come segnala PC Gamer, il 2022 si è concluso con uno dei peggiori trimestri della storia dell’azienda, e gli analisti del settore, già preoccupati per lo stato attuale delle cose, non hanno buone notizie, anzi. Secondo le prime dichiarazioni, il 2023 potrebbe essere altrettanto difficile per Intel, se non addirittura peggiore. Il pessimo finale del 2022 della società e le basse proiezioni sui suoi guadagni del 2023 hanno ridotto di 8 miliardi di dollari il valore di mercato della società.
La linea rossa sul grafico di Intel prosegue dunque senza sosta, e secondo l’analista Hans Mosesmann “nessuna parola può rappresentare o spiegare lo storico crollo di Intel“.
Le cause di questo crollo, insomma, non sono ben chiare, ma il calo del mercato PC, già riscontrato da altri competitor e aziende del settore come Lenovo, HP e Asus, ha sicuramente il suo peso. L’effetto di spinta dovuto al lockdown e alla pandemia degli anni scorsi si è ormai esaurito, e ciò ha portato a un eccesso di chip che risultano ora invenduti. A tal proposito, il CEO di Intel ha affermato che il mercato dei PC venderà quasi 100 milioni di computer in meno rispetto a quanto previsto.
La recessione pluriennale di Intel si accompagna anche all’ascesa di un enorme rivale, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, che ora produce tanti chip quanto Intel. Poiché AMD e Nvidia hanno conquistato quote di mercato di Intel in altri settori, TSMC è cresciuta anche per competere nel settore manifatturiero.
Tuttavia, c’è la possibilità che Intel faccia meglio del previsto. Alcuni analisti dicono proprio questo, anche se il CEO Patrick Gelsinger ammette che la società ha sottoperformato e ha perso un’importante quota di mercato a favore di AMD.
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