Pochissimi minuti fa si è concluso il Google Event di oggi, che ha avuto inizio alle 18 italiane. Nel corso dell’evento sono stati presentati i nuovi prodotti della famiglia Google, oltre che a nuove funzionalità e introduzioni nei dispositivi già esistenti. Ma bando alle ciance, e partiamo subito con il recap.
Il CEO di Google Sundar Pichai dà inizio alla conferenza, con alcuni pensieri sui disastri naturali e sugli ultimi eventi legati al terrorismo in Las Vegas negli scorsi giorni. Ci si concentra subito su quello che sarà un punto cardine dell’evento: il Machine learning e l’Intelligenza Artificiale. Si tratta di un problema difficile, ma c’è da dire che in Google Maps si vedono già gli utilizzi, indispensabili per mappare migliaia di nuove strade, indirizzi e aziende. Viene presentato il neonato “Productive Parking Difficulty”, una funzione essenziale per determinare dove è più semplice trovare parcheggio, proprio grazie a Maps. Anche Google Translate è migliorato moltissimo: è appena stata introdotta la “Neural Machine Translation”, che permette una traduzione più accurata con il supporto di nuove lingue. Il motto di Google per questa sera è “I computer devono adattarsi alle persone, e non viceversa“. Bisogna migliorare l’interazione con i dispositivi, sempre più numerosi, così come il contesto del confronto con l’intelligenza artificiale. Infine, per questa prima parte, si parla di AutoML, una nuova tecnologia sviluppata da Google che va a migliorare notevolmente l’intelligenza artificiale, oltre a necessitare di meno capacità di calcolo (ad esempio nel riconoscimento di oggetti nelle immagini).
Rick Osterloh sale sul palco e subito si scalda la scena. Ci spiega che il team si è ingrandito, i progressi sono stati notevoli quest’anno, e l’obiettivo è quello di integrare maggiormente l’hardware con il software proprietario Google. Ci vengono presentati alcuni dati su Chromecast, Google Wi-Fi, e Google Assistant. L’anno di Pixel è stato fantastico, anche se un po’ sotto le aspettative, ci dice; la fotocamera emerge però come la migliore tra le valutazioni della critica di settore mondiale. La formula che Google vuole utilizzare da ora è AI + Software + Hardware, mirando all’utilità e al facile approccio alla tecnologia, che deve essere accessibile ovunque e quando serve.
Si parte subito con Google Home: è disponibile da ora in 5 nuovi Paesi e arriverà in Giappone nel fine settimana. Tra i recenti miglioramenti troviamo Voice Match per costruire il modello della voce del proprietario (così da riconoscerla in ogni situazione) e Hands-Free Calling, che ci permette di chiamare con il proprio numero di cellulare. Quest’ultima funzione arriverà a breve anche nel Regno Unito, ma dell’Italia non viene detto nulla.
Si passa al nuovissimo Google Home Mini appena arrivato nella famiglia Google: attira subito il suo design minimale e le dimensioni davvero ridotte (è più piccolo di un donut), così che può essere posizionato in ogni posto della casa senza ingombrare e, anzi, decorando l’ambiente. I 4 LED in superficie mostrano se Google Home Mini sta lavorando (ovviamente è presente Google Assistant), e il touch è utile per interagire con esso (per esempio per regolare il volume). Il suono è a 360 gradi, ma si può connettere Mini a Chromecast per aumentarne le prestazioni sonore. Mini sarà disponibile in tre colorazioni (rosso, grigio e nero), è pre-ordinabile da subito ed arriverà nei negozi a partire dal 19 Ottobre al prezzo di $49. I Paesi che vedranno Mini saranno Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
Google Home si espande con le Actions, nuove azioni utili, anche combinate tra loro (per esempio dicendo “Buongiorno” vengono accese le luci e ci vengono detti gli impegni della giornata). Utile anche la funzione che permtte di trovare il telefono facendolo suonare. Google e Nest stanno sempre collaborando per migliorare tutto ciò, rendendo la vita più facile grazie al machine learning. Familiar Faces, ad esempio, ricorda le persone che suonano il citofono, e così Google Home può dirci chi c’è alla porta. La funzione Broadcast , invece, è capace di inviare messaggi agli altri dispositivi Google Home nelle stanze della casa: utile per avvisare quando è pronta la cena, ad esempio. Si guarda infatti molto alle famiglie e ai bambini, con tante nuove azioni creabili anche da terze parti.
Un nuovo prodotto appare sul palco: è Google Home Max, il nuovo altoparlante con Google Assistant integrato. Grazie alla tecnologia SmartSound il suono viene direzionato (e regolato) in base agli ostacoli presenti nei dintorni; il suono è ovviamente di alta qualità, con 2 woofers e 2 twitters. Il contesto è importante, e per questo il volume si modifica il base al momento della giornata o al rumore presente in quel preciso istante. A Max è possibile connettere anche altri dispositivi audio oltre che allo smartphone, e i servizi supportati sono diversi, tra cui YouTube Music e Spotify. Google Home Max sarà disponibile da Dicembre al prezzo di $399 sia nella colorazione bianca che nera. Saranno inoltre inclusi 12 mesi di YouTube Red (non disponibile in Italia).
Altra novità: Google Pixelbook è il nuovissimo portatile di Google, con il quale re-inventa il concetto di laptop. Il sistema operativo ChromeOS è infatti ottimizzato per l’utilizzo di Internet, che è ciò che ormai caratterizza la nostra vita. Pixelbook è sottile meno di 10mm e pesa meno di 1Kg; interessante e utile il design 4 in 1, grazie alla possibilità di ruotare la tastiera in base a ciò che dobbiamo fare (lavorare, guardare film, leggere libri…). Il display è un 12.3 pollici QHD LCD a 235ppi, e la tastiera è molto comoda grazie ai tasti SoftTouch. Parlando di specifiche tecniche troviamo un Intel Core i5 o i7, fino a 16GB di RAM e fino a 512GB di memoria SSD, in base alla versione scelta. Abbiamo fino a 10 ore di autonomia e la possibilità di avere 2 ore di batteria dopo una carica di soli 15 minuti (tramite USB-C). In assenza di connessione Wi-Fi il portatile si connette direttamente alla rete dello smartphone Pixel, grazie allo Smart Tethering. Presentata anche la Pixelbook Pen, caratterizzata da 10 ms di latenza e 2000+ livelli di pressione rilevati, tra le altre cose. Il portatile supporta completamente Google Play, quindi tutte le app presenti su smartphone lo sono anche sul calcolatore. Google Pixelbook sbarcherà nei negozi a partire dal 21 Ottobre in 3 configurazioni (in base alle specifiche tecniche), con prezzo di partenza di $999. $99 invece per la Pixelbook Pen. I Paesi che vedranno il nuovo dispositivo saranno Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I pre-ordini sono aperti da oggi.
Arriva finalmente il momento dei nuovi Pixel: Google mira alla semplificazione degli smartphone, migliorando di conseguenza l’esperienza utente. Ecco che viene presentato Google Pixel 2, nelle ormai note due edizioni (5 e 6 pollici): di nuovo si vuole unire il meglio di AI, hardware e software. Il design è molto simile al primo smartphone della serie, il rilevamento di impronte è migliorato e gli speaker sono posti sulla parte frontale. Il display è un Full HD (per Pixel 2) e un OLED QHD (per Pixel 2 XL), manca l’ingresso Aux ma c’è la possibilità di collegare le cuffie nell’ingresso USB-C o utilizzare il bluetooth. Le colorazioni disponibili sono tre: “kinda blue” (con una frecciatina alla scelta dei nomi dei colori di Apple), nero e bianco. Pixel 2 XL arriverà invece solamente nelle colorazioni nera e bianca. Poi, non manca il tempo per un’altra frecciatina alla casa della mela: “Google non riserva le novità migliori ai dispositivi più grandi”.
Notevoli anche imiglioramenti nel software, con una sezione dedicata agli impegni della giornata. L’Always on Display è capace di riconosce la musica nei dintorni (uno Shazam alternativo e più immediato, insomma). Al lancio troveremo Android Oreo stock.
Grandi miglioramenti anche nel riconoscimento degli oggetti da parte della fotocamera, ma anche nella realtà aumentata, ormai oggetto di attenzione delle grandi aziende tecnologiche. In esclusiva sui Pixel nella fotocamera troveremo inoltre degli sticker da utilizzare in modalità AR: presenti varie collezioni, tra cui una dedicata a Stranger Things, ma anche NBA e Star Wars. Ci viene segnalato che sticker diversi sono capaci di interagire tra di loro, una funzione molto carina.
DXOMark Mobile ha valutato la fotocamera di Pixel 2, passando dal punteggio di 89 di Pixel ad uno di 98, il più alto se consideriamo le fotocamere installate su smartphone. Il machine learning viene utilizzato anche per creare le ormai conosciute Portrait Photo. Inoltre la stabilizzazione video ottica lavora in contemporanea con quella digitale. Ci vengono presentate le Motion Photos, ovvero l’equivalente di Live Photos su iPhone (vengono salvati i 3 secondi prima dello scatto di una foto, così da vedere una breve animazione). Si parla anche dell’importanza di salvare le foto e i video online. I possessori di Pixel avranno accesso al backup di Google Photos illimitato in qualità massima, inclusi i video in 4K. Interessanti inoltre i 10 minuti (o meno) utili a trasferire tutti i dati personali da uno smartphone a Pixel 2. I prezzi per Pixel 2 e Pixel 2 XL sono rispettivamente di $649 e $849 (si parla delle versioni 64GB, ma saranno disponibili anche le 128GB. RAM 4GB e OS pre-installato Android Oreo). I pre-ordini sono aperti da oggi, e Pixel 2 XL arriverà anche in Italia entro la fine dell’anno al costo di €989 (Sì, solo Pixel 2 XL).
In chiusura di conferenza ci viene presentato il rinnovato Google Daydream View, ovvero il visore per la realtà virtuale, ora più comodo e con un campo visivo ancora più ampio. I titoli per Daydream aumentano sempre di più, e ora arriveranno anche film e serie originali su YouTube, oltre a delle spettacolari esperienze in IMAX dedicate. In aggiunta, ciò che si vede può essere trasmesso sulla TV, così da rendere partecipi anche gli amici. Il prezzo è fissato a $99.
Vengono poi presentate le Google Pixel Buds, ossia le prime cuffie in-ear bluetooth di Google. Queste includono un cavo per tenerle legate tra loro, così non c’è il rischio di perderle senza accorgersene. Grazie all’intelligenza artificiale è stato possibile implementare la traduzione in tempo reale tra 40 lingue (tra cui l’italiano), con l’utilizzo del microfono e di un Pixel. La piccola e utile scatola di ricarica è sempre in stile minimale, e le colorazioni sono bianco, blu e nero. Il prezzo è di $159 e le Buds saranno disponibili a partire da Novembre (pre-ordini aperti da oggi).
In ultimo è stato presentato Google Clips, un nuovo tipo di fotocamere esterne utili a catturare ogni momento. Queste possono essere attaccate praticamente dovunque., e l’intelligenza artificiale è inserita direttamente all’interno della fotocamera. Le Clips registrano appunto delle brevi clip da cui è possibile estrapolare uno o più scatti. Il prezzo è di $249, e arriveranno a breve sul mercato (la data precisa non è stata specificata).
Si chiude così questo ricco Google Event di oggi, mercoledì 4 Ottobre 2017.
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