Secondo Eric Schmidt, ex CEO di Google, l’umanità sta affrontando una sfida cruciale: senza un efficace coordinamento globale, gli obiettivi climatici potrebbero rimanere irraggiungibili. Durante il summit inaugurale AI+Energy, organizzato dall’SCSP a Washington DC, Schmidt ha affermato che l’intelligenza artificiale rappresenta la migliore opportunità per ottimizzare i sistemi energetici, migliorare l’efficienza e accelerare lo sviluppo di tecnologie pulite. Tuttavia, ha evidenziato come l’IA stessa richieda grandi quantità di energia, con conseguenti impatti sulle emissioni di gas serra. Questo ha riacceso il dibattito sull’energia nucleare, considerata da molti una delle poche soluzioni praticabili per soddisfare la crescente domanda energetica.
Schmidt ha sottolineato che non si dovrebbe ostacolare l’innovazione nell’IA, ma piuttosto sfruttarla per rendere più efficienti i sistemi energetici. Ha anche evidenziato il ruolo cruciale dei data center per lo sviluppo dell’IA, sottolineando come la loro collocazione geografica stia diventando una questione di sicurezza nazionale. In questo contesto, ha previsto che il mondo arabo potrebbe diventare un hub importante per l’addestramento delle IA europee, grazie ai bassi costi energetici.
Dal punto di vista della sicurezza, Schmidt ha proposto che l’addestramento dell’IA per compiti di sicurezza nazionale rimanga all’interno dell’alleanza “Five Eyes”, che comprende Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
Nonostante riconosca i progressi nella riduzione delle emissioni di carbonio, Schmidt si è mostrato scettico sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici, sottolineando la mancanza di un’organizzazione globale adeguata:
Non raggiungeremo gli obiettivi climatici perché non siamo organizzati per farlo.
A suo avviso, la priorità dovrebbe essere data all’impiego dell’IA per affrontare le sfide climatiche, piuttosto che limitarne le potenzialità. Tra le soluzioni proposte per mitigare l’impatto ambientale dell’IA, Schmidt ha menzionato l’uso di batterie avanzate e linee elettriche più efficienti per alimentare i data center.
Le sue affermazioni hanno suscitato critiche da parte di alcuni osservatori. Alcuni hanno evidenziato un possibile conflitto di interessi legato al think tank di Schmidt, lo Special Competitive Studies Project (SCSP), che si concentra sulla competitività degli Stati Uniti nell’era dell’IA. Altri hanno giudicato la sua visione troppo ottimistica, rilevando che essa non tiene conto delle complesse dinamiche geopolitiche e sociali che contribuiscono al cambiamento climatico.
Nonostante le critiche, l’intervento di Schmidt ha stimolato un dibattito sul ruolo dell’IA nella lotta contro il cambiamento climatico. Mentre l’IA offre indubbiamente soluzioni innovative per ridurre le emissioni e sviluppare tecnologie sostenibili, è fondamentale affrontare anche le questioni etiche e sociali legate al suo utilizzo, in particolare alla luce dell’elevato consumo energetico che richiede.
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